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Comunicazione

Public Speaking: 6 consigli essenziali

Parlare in pubblico quando non hai abbastanza esperienza e soprattutto quando non hai ancora trovato il tuo stile può essere un’esperienza terrificante.

Ma ti fa capire alla perfezione quanto sia difficile comunicare idee e visioni che rimangano VERAMENTE impresse nella mente del tuo pubblico.

Si possono richiedere feedback, si possono chiedere riscontri ma non sarai mai sicuro di aver veramente trasferito il tuo messaggio.

Quando sei di fronte a una folla, sai quando fallisci.

Questa è una certezza perché il linguaggio del corpo non mente.

Le teste ciondolano, gli occhi sono privi di espressione e le sedie sembrano ricoperte di chiodi.

E’ per questo che ci sembra utile oggi condividere con te alcuni consigli che possono aiutarti a migliorare il tuo modo di parlare in pubblico.

I consigli per migliorare la tua abilità di public speaking

#1. Quando c’è un’incomprensione, l’errore è sempre di chi comunica

Quando sei su un palco e comunichi un’idea è tua responsabilità assicurarti che il tuo pubblico ti capisca.

Ogni frase deve essere compresa dall’ascoltatore nel momento in cui la sente.

Per raggiungere questo obiettivo, devi parlare chiaramente, usare frasi semplici e ordinare i tuoi pensieri in una sequenza logica.

Parlare per essere capito, non per impressionare.

Evita le parole che non sei sicuro tutti capiranno; non è questo lo scopo.

Quando vendi un’idea, devi interpretare il ruolo di un venditore, non di uno studioso di letteratura.

#2. Non dare al tuo pubblico troppi concetti tutti insieme

Ci sono informazioni contrastanti su quanti fatti l’essere umano medio può tenere a mente.

A seconda della fonte, va da quattro a sette.

L’oratore professionista lo sa bene.

Sa che con ogni fatto in più che costringi il tuo pubblico a ricordare, la tua comprensione da parte del pubblico si indebolisce.

Un public speaker di successo parla di un’idea alla volta e la porta a compimento prima di passare a quella successiva.

Vuole che il suo pubblico capisca ogni sua parola.

Tratta il suo lavoro come un mosaico, posizionando una tessera alla volta fino a quando non emerge un’immagine completa.

#3. Devi attirare subito l’attenzione

Quando si parla in pubblico è necessario attirare l’attenzione del pubblico con la prima frase.

La battuta di apertura deve focalizzare il pubblico e costringerlo a concentrarsi su ciò che stai comunicando.

Vai dritto al punto senza tanti mezzi termini e colpisci!

#4. Dimostra subito la tua leadership

Quando presenti una nuova idea, interpreti la parte di un leader.
Ma questo non significa che ti stai comportando come un leader efficace.

  • Un leader efficace è sicuro di sé ma non arrogante.
  • Un leader efficace non chiede l’approvazione per presentare le proprie idee.
  • I leader presentano i loro concetti e motivano gli altri a seguirli.
  • Un leader efficace non difende mai le proprie convinzioni, non ne ha bisogno.

Quando presenti la tua idea, fallo con un senso di certezza.

Le persone ti seguiranno se dimostrerai le tue idee in modo chiaro e sicuro.

Evita di usare frasi che indeboliscono la tua leadership:

penso..

non sono sicuro…

spero che questo non offenda…

#5. Fai in modo che il pubblico si senta sempre partecipe

L’oratore professionista comprende una verità fondamentale sulle persone.

Sa come coinvolgere il suo pubblico.

Le persone amano collegare i punti.

Amano capire le cose.

Ma ci disprezzano quando diciamo loro cosa credere.

Il public speaker presenta le sue idee, espone tutti i fatti e collega la maggior parte dei punti.

Ma permette al pubblico di trarre la conclusione.

Quando si comunica nel modo giusto, è possibile solo una conclusione.

Il dilettante adotterà l’approccio opposto.

Martellerà la sua conclusione e ci dirà cosa dovremmo credere.

Non ci permetterà la gioia di capire l’enigma perché non si fida della nostra conclusione o gli manca la fiducia nella sua capacità di persuaderci in quel modo.

#6. Se ancora trovi delle difficoltà, tieni a mente quest’ultimo consiglio

C’è una regola con cui sarai d’accordo, anche se non sei d’accordo con le altre.

Sii sempre interessante.

Non essere mai noioso.

Interessante e noioso sono entrambi soggettivi, ovviamente.

Ma qui ci sono alcuni metodi collaudati per generare interesse.

Presentare una nuova idea

Dare una nuova svolta a una vecchia idea

Prendere una posizione controversa per incuriosire

Articolare i pensieri che il tuo pubblico non può esprimere a parole

Essere autoironico

Condividere qualcosa di nostalgico come una bella storia

Parlare di ciò che i nostri ascoltatori hanno troppa paura di esternare.

Se riuscirai a seguire questi consigli vedrai i primi frutti a breve.

La padronanza di sé su un palco o comunque di fronte ad un pubblico non è cosa facile, ma come tutte le cose che insegniamo nei nostri corsi si può imparare e migliorare con l’allenamento e la perseveranza.

Gli eventi in sala della società Mentoring Resources stanno riprendendo gradualmente e siamo fiduciosi che presto potremo tornare a lavorare con gli stessi standard di un tempo.

Nel frattempo se hai qualsiasi domanda da farci non esitare a CONTATTARCI.

Visita anche la pagina ufficiale di Mentoring Resources per vedere i prossimi eventi in programma.

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Comunicazione Formazione

Scopri veramente cos’è la PNL

Conosci la  PNL?
Sai veramente di cosa si tratta?

Che cos’è la PNL?

La PNL o Programmazione Neuro Linguistica è un metodo psicologico che studia i comportamenti delle persone per stabilire dei modelli di risposta e trovare tecniche pratiche da insegnare per superare svariate situazioni.

I fondatori della PNL hanno coniato questo termine proprio per evidenziare un collegamento tra i processi neurologici (neuro), il linguaggio (linguistica) e i vari schermi comportamentali appresi con l’esperienza (programmazione).

Ciò che la PNL insegna è che ognuno di noi può cambiare la propria vita , abbandonando i limiti che spesso si auto impone.

L’obiettivo è di sviluppare abitudini positive, amplificando i comportamenti efficaci e diminuendo quelli indesiderati, che limitano il verificarsi dei nostri disegni progettuali.

Perché molte persono pensano che si tratti di manipolazione?

Spesso la PNL viene associata al concetto di MANIPOLAZIONE.

La domanda più comune che viene fatta a riguardo è:

La PNL serve per convincere le persone a fare ciò che non vogliono fare?

Prima di rispondere a questa domanda è opportuna che tu rifletta su alcuni importanti questiti:

  • Ti è mai capitato di desiderare alcune cose e di non fare nulla per ottenerle?
  • Ti è mai capitato di voler perdere peso, di liberarti di qualche dipendenza, di voler imparare una lingua o suonare uno strumento?
  • Sei riuscito a realizzare i tuoi obiettivi oppure sei rimasto bloccato?

Tornando quindi alla manipolazione, dire che la PNL è uno strumento per manipolare le persone è come dire che un martello è uno strumento di distruzione. 

Certo, possiamo sicuramente usare un martello per distruggere qualcosa ma la maggior parte delle volte lo usiamo per costruire o per riparare!

Allo stesso modo, la PNL è uno strumento e il modo in cui tale strumento viene utilizzato dipende dalla motivazione e dagli obiettivi della persona che lo utilizza.

Piuttosto, sembra molto più appropriato associare la PNL al concetto di INFLUENZA.

Differenza fra influenza e manipolazione

Entrambe implicano “produrre un effetto su un’altra persona”.

Ma la manipolazione è definita come “avere il controllo sugli altri avendo la capacità di influenzare il loro comportamento, le loro emozioni e le loro azioni in modo che le cose possano andare a favore del manipolatore” la manipolazione implica una rielaborazione tendenziosa della realtà che viene presentata in maniera alterata o parziale al fine di manovrare la persona secondo i propri fini.

Un manipolatore tende a giocare sulle paure, sull’avidità o sul senso di colpa altrui . 

Coloro che vengono manipolati si sentono sotto pressione, intrappolati o arrabbiati.

Al contrario, le persone influenti tendono ad essere carismatiche e ammirevoli, sono persone che ispirano.

Rispetto alla manipolazione, l’influenza ha una connotazione più positiva che tiene conto dei bisogni e dei desideri degli altri. 

Come genitori ad esempio, vogliamo che i nostri figli siano sani e sicuri, come amici vogliamo influenzare i nostri amici ad essere felici e spensierati, come imprenditori, vogliamo influenzare i nostri dipendenti ad essere produttivi e soddisfatti.

L’influenza si basa su una relazione, su una comunicazione chiara e congruente, sulla consapevolezza dei propri bisogni e di quelli degli altri.

Quando penso alla manipolazione, invece, penso a qualcuno che si preoccupa solo dei propri bisogni, una persona che mette il proprio interesse personale al di sopra di quello degli altri. 

A cosa serve la PNL

Ripensando al martello, se vuoi costruire qualcosa, non sceglieresti gli strumenti migliori?

Penseresti mai: “Se per costruire un oggetto usassi gli ottimi strumenti che ho imparato a usare correttamente, sarebbe un vantaggio ingiusto?”

Se vuoi imparare ad influenzare positivamente gli altri, la PNL è uno dei migliori strumenti che puoi imparare.

  • Qualcuno potrebbe imparare a usare un martello per essere distruttivo? SI
  • Potrebbero usare la PNL per manipolare? Si

Nei nostri corsi di formazione, sottolineiamo l’uso etico di tutte le tecniche che insegniamo e il nostro obiettivo è di fornire ai nostri studenti delle abilità che gli consentano di raggiungere efficacemente i propri obiettivi e di stimolare gli altri a fare lo stesso.

La verità è che non esiste uno strumento di “controllo mentale” che qualcuno potrebbe usare per far fare a un’altra persona qualcosa di inaccettabile per le sue convinzioni o valori personali.

Sai cosa dice a proposito Richard Bandler, co-creatore della PNL?

Le convinzioni determinano le azioni. Le azioni determinano i risultati che ottieni e i risultati determinano le convinzioni che crei.

Per saperne di più sui nostri corsi visita la pagina dedicata all’offerta formativa.

A presto!

Agosto 2019 - Florida | Nicola Colonnata con Richard Bundler durante il corso di Trainer & Coach di PNL
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Comunicazione

Allena la comunicazione assertiva distruggendone i 4 blocchi

Sai cosa significa assertività?

Ti capita mai di non riuscire a dire di no anche quando non hai assolutamente né voglia né tempo di fare una cosa?

Oppure di ritrovarti a svolgere anche il lavoro degli altri quando ne hai già abbastanza del tuo?

Quante volte ti sei detto: “Per quale motivo non riesco a dire quello che penso”?

Saper dire di no e far valere i nostri diritti e bisogni, fa parte della comunicazione assertiva.

Essere assertivi significa saper esprimere i propri sentimenti e le proprie opinioni, portare avanti le proprie idee e scegliere come comportarsi in un determinato momento senza dover necessariamente assecondare sempre l’altro.

La base per riuscire ad essere assertivi risiede certamente in una buona autostima, ma anche nella capacità di non far prevalere i propri bisogni calpestando quelli degli altri.

Esiste infatti un continuum comportamentale tra modalità passive e modalità aggressive in cui l’assertività si trova nel mezzo.

Imparare ad essere assertivi è una abilità più che necessaria per poter comunicare efficacemente nei vari ambiti della nostra vita.

I 4 blocchi dell’assertività

Esistono diverse credenze che abitualmente impediscono alle persone di riuscire a comunicare in maniera corretta.

Come ben saprai alla base di ogni fallimento relazionale c’è spesso un fallimento nella comunicazione.

Non riuscire a esprimere in maniera diretta e chiara ciò di cui abbiamo bisogno oppure ciò che ci infastidisce, porta spesso a fraintendimenti, attriti e tensione all’interno delle relazioni.

1- Dire no e il senso di colpa

Una delle cose che spesso ci impedisce di dire di no è il senso di colpa.

Facciamo un esempio: pensiamo ad un amico che ci chiede di uscire una sera per una cena.

Tu hai avuto una settimana molto dura, uscendo tardi tutti i giorni da lavoro, ti senti stanco e vorresti solo startene a casa a guardare una serie tv o leggere un libro.

Vorresti rifiutare l’invito ma poi ti sentiresti in colpa nei confronti dell’amico.

Ma perché andare se ti senti così stanco?

Perché non ascoltare il tuo bisogno di riposo?

Potresti sempre rilanciare l’invito ad un’altra sera.

Invertendo i ruoli, tu vorresti che il tuo amico uscisse con te nonostante la stanchezza e la poca voglia?

Non possiamo assecondare sempre tutti ed essere sempre disponibili, rifiutare un invito, esprimere disaccordo o dire di no ad una richiesta non deve farci sentire in colpa.

Le relazioni sane si basano anche e soprattutto sulla capacità delle persone di saper esprimere con chiarezza, senza diventare aggressive o prevalicanti, le proprie motivazioni e i propri bisogni.

2- Dire no e rifiuto

A volte ciò che ci blocca dal dire di no è la paura di essere di conseguenza rifiutati o non accettati.

Spesso tendiamo ad accontentare gli altri o a non esprimere le nostre opinioni contrarie per paura di apparire meno gradevoli e di conseguenza per paura di non piacere più all’altro e alla lunga perdere la relazione.

Ma fingere di essere sempre d’accordo con l’opinione altrui o accettare incondizionatamente ogni richiesta per risultare più piacevoli all’altro, non è una buona strategia per mantenere le relazioni.

Le persone amano la genuinità e alla lunga il fingere di essere quello che non sei per accontentare gli altri salterebbe fuori e ti farebbe apparire senza personalità.

Ci sono molti modi per esprimere disaccordo senza ferire o aggredire l’altro e per rifiutare una proposta.

Ricordati che le persone che hai accanto dovrebbero accettarti per come sei realmente e non perché tendi ad assecondarle in ogni situazione.

3- Dire no e aggressività

È utile saper distinguere una comunicazione aggressiva da una assertiva.

Quando vogliamo dire di no a una richiesta o esprimere il nostro disaccordo è il modo in cui lo facciamo a determinare se siamo stati aggressivi o assertivi.

La comunicazione aggressiva è irrispettosa verso gli altri, può includere insulti, accuse, critiche o minacce a danno dell’altra persona attraverso il rifiuto o l’aggressione fisica.

Sappiamo che il rifiuto può essere doloroso e non ben accetto per l’altro quindi dobbiamo imparare a dire no in maniera gentile e rispettosa.

Non essere offensivo

Rispetta i sentimenti dell’altra persona.

Impara a dire: “Mi dispiace, ma devo dire di no…”

4- Dire di no e reazioni altrui

A volte ciò che ci blocca dal dire no è la paura delle reazioni che l’altro potrebbe avere.

Abbiamo paura di deludere qualcuno, facendolo arrabbiare, ferendo i suoi sentimenti o di apparire scortesi o maleducati.

Ancora una volta è il modo in cui si dicono le cose ad essere determinante e a incidere sulla reazione che l’altro potrebbe avere.

È comunque possibile che a seguito di un rifiuto l’altro si arrabbi ma è necessario capire che se vivi la tua vita in base all’approvazione degli altri non ti sentirai mai libero o veramente felice.

Riassumendo l’assertività è un’abilità importante sia per le relazioni personali che per quelle lavorative.

Per definizione l’abilità è una qualità può essere appresa e deve essere allenata.

Con la pratica puoi cambiare la tua comunicazione in una forma più onesta, diretta e più attenta ai tuoi bisogni personali.

Le relazioni diventeranno più semplici e non sentirai più quella sensazione di sovraccarico e frustrazione che è normale provare quando si tenta di accontentare tutti.

Proprio perché sviluppare l’assertività è così importante in più ambiti della vita abbiamo deciso di inserire nei nostri corsi dei moduli dedicati ad apprendere come migliorare i nostri stili comunicativi.

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