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Formazione

Marcell Jacobs ringrazia la sua Mental Coach per i 100 metri conquistati

Quest’anno l’Italia può dirsi soddisfatta dei risultati che sta portando a casa alle Olimpiadi di Tokio.

Oggi non è un Lunedi come tutti gli altri; ancora si respira l’adrenalina per la vittoria super meritata di Marcell Jacobs che ha portato a casa la medaglia d’oro olimpica nei 100 metri.

La grande vittoria di Jacobs ci rende doppiamente orgogliosi.

Coach Nicola è da sempre un super appassionato di atletica leggera, sport che suo padre gli ha fatto praticare dalla nascita fino a quando ha scoperto le arti marziali.

Nel 2012 è andato addirittura a Londra per assistere personalmente dalla tribuna alla vittoria di Bolt nei 100 metri con relativo record del mondo ed è stata un’emozione veramente unica.

2012 - Olimpiadi di Londra
2012 - Olimpiandi di Londra

Il suo amore per lo sport non l’ha mai abbandonato e dopo essere diventato un Sifu (maestro in cinese) di Wing Chun – Kung Fu, arte marziale che ormai pratica e insegna da tre decenni, è stata spontanea ed inevitabile la sua decisione di intraprendere il percorso per diventare un Coach professionista.

La vittoria meritatissima di Jacobs è apparsa in prima pagina su tutti i giornali: per nostra grande soddisfazione in ogni articolo Jacobs ringrazia pubblicamente la sua Mental Coach Sportiva per averlo supportato fino alla conquista dell’oro olimpico.

In una intervista la Mental Coach Sportiva ha spiegato come ha aiutato l’uomo più veloce del
mondo a raggiungere quel risultato:

L’ho fatto respirare, dopodiché l’ho predisposto per essere potentemente ambizioso e focalizzarsi su qualcosa di grande.

Tutto questo processo è stato descritto dalla mental coach come “centratura”, ovvero il momento in cui la mente e il corpo sono “perfettamente allineati”.

Queste parole sono fondamentali per dare ancora più importanza al lavoro che facciamo ogni giorno attraverso la società di formazione Mentoring Resources, che basa tutto il processo di formazione del Coach sul Metodo Marziale dove l‘equilibrio mente – corpo e il vivere nel qui e ora sono i pilastri fondamentali.

Siamo sicuri che nel mondo dello sport e dell’imprenditoria il “percepito” grazie anche a questa medaglia migliorerà e siamo certi che verrà messa sempre più luce sul mondo del Coaching con grandi opportunità che si apriranno per chi deciderà di fare quella che può diventare “la professione più bella del mondo”: aiutare gli altri a tirare fuori il massimo del loro potenziale.

Mentoring Resources ti offre una super specializzazione nel Coaching dandoti l’opportunità di scegliere il percorso che preferisci:

– Mental Coaching;
– Mental Coaching Sportivo;
– Business Coaching.

Ogni settore ha i suoi protocolli ed avere una vera e propria cassetta degli attrezzi da saper utilizzare per aiutare il Coachee quando ne ha bisogno assume un ruolo cruciale per raggiungere la vittoria come nel caso di Jacobs.

Mentoring Resources si occupa di formare, grazie alla professionalità ed esperienza di Coach Nicola Colonnata, imprenditori ed atleti professionisti ed ha avuto l’onore di formare campioni del mondo del calcio come Tavano, Maccarone ed alcuni giocatori dell’Inter.

Tutt’oggi Coach Nicola lavora e collaba ancora con l’allenatore Silvio Baldini e quest’anno a Tokio 2020 è arrivata anche una sua atleta Martina Batini che ha gareggiato nella scherma.

Se vuoi avere informazioni riguardo al percorso che Mentoring Resources può offrirti, ti basta compilare il form che trovi qui sotto.

E adesso godiamoci la vittoria tutta italiana di Marcell Jacobs!!

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Formazione

Come la formazione mi ha aiutato a reinventarmi

Questa è la storia di Diego, un giovane uomo, padre di famiglia, libero professionista, che ha deciso di non perdersi d’animo quando, causa COVID-19, ha visto l’azienda con la quale collaborava paralizzarsi completamente.

Ci sono aziende, dove il contatto con il pubblico è il fulcro della loro attività, che hanno dovuto chiudere le porte e ancora non si vede, purtroppo, uno spiraglio di riapertura.

Diego si sarà fatto mille domande, sicuramente ha perso più di un’ora di sonno ma grazie alla sua tenacia è riuscito a trovare una soluzione.

Cosa ha contraddistinto Diego in questa fase così delicata della sua vita professionale?

Sicuramente il MINDSET.

Come dice nel suo video testimonianza ha fatto tesoro di tutto ciò che ha imparato da quando ha iniziato il suo percorso di formazione e crescita personale con Mentoring Resources.

Dal 2018 ha iniziato la sua esperienza con noi investendo il suo tempo e le sue risorse per costruire una versione pro-attiva di se stesso.

Questo, nel momento del bisogno, gli ha permesso di focalizzare la sua attenzione non sulla negatività di questo periodo ma bensì sulla possibilità di reinventarsi.

Avendo acquisito a suo tempo gli strumenti e la strategia per CAMBIARE, è stato più facile per lui rimboccarsi le maniche, virare e ricalcolare la sua rotta.

Quali traguardi ha raggiunto Diego?

Dalle parole di Diego si capisce che ha ancora intenzione di MIGLIORARSI, ma è chiaro che questo periodo storico lo ha trovato pronto e sicuro delle sue capacità.

Diego merita tutto la nostra ammirazione per aver messo in pratica ciò che insegniamo con tanta passione durante i nostri corsi.

E quello che più ci rendi fieri è constatare che i nostri corsi non sono solo un overdose di motivazione che dura una settimana ma un valido pilastro sul quale costruire una vita migliore.






GUARDA IL VIDEO
DI DIEGO

Mandaci anche tu la tua storia di successo, facci capire come la nostra formazione ha contribuito a farti raggiungere i tuoi obiettivi!

Invia un tuo video e se possibile anche un testo che racconta la tua storia a info@mentoringresources.org

Alla prossima storia di successo!

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Crescita Personale Formazione

Resilienza: resisto dunque sono

Come stai vivendo questo periodo post pandemia?

Come affronti lo stress e le situazioni problematiche?

La risposta a queste domande potrebbe essere un’indicazione di quanto sei resiliente.

Che cos’è la resilienza?

In psicologia la resilienza definisce la capacità delle persone di riuscire ad affrontare gli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita di fronte alle difficoltà.

In altre parole la resilienza consente l’adattamento alle avversità della vita.

In questi mesi molti di noi hanno affrontato nuove sfide, personali, lavorative, economiche, emotive.

Questa pandemia ci ha tolto dall’oggi al domani certezze e routine consolidate.

Tutti abbiamo dovuto rimetterci in gioco e in discussione quanto meno per alcuni campi della nostra vita.

Certo è normale pensare di doverlo fare di fronte ad una pandemia!

Ma anche in condizioni normali, la vita ci può presentare una serie di avversità: relazioni che finiscono, delusioni d’amore, disoccupazione, licenziamenti, fallimenti, crisi economiche, crisi familiari…

Molto del modo in cui ci comportiamo di fronte a queste avversità ha a che fare con il nostro atteggiamento.

Guardiamoci intorno!

Credo che ognuno di noi potrà notare tra amici e parenti le reazioni diverse e alle volte opposte alle sfide presentate dalla pandemia.

L’atteggiamento e il dialogo interiore fanno la differenza.

#Leggi anche NON SONO AMMESSI PENSIERI NEGATIVI

Chi tende ad avere un pensiero catastrofico e negativista si sarà sentito sopraffatto, i pensieri negativi possono facilmente attivare il centro della paura nel nostro cervello e creare risposte comportamentali ansiose.

È probabile invece che coloro che se la sono cavata bene abbiano una mente flessibile e generalmente abbiano la capacità di coltivare pensieri positivi e cercare soluzioni piuttosto che abbattersi di fronte alle avversità.

Le caratteristiche delle persone resilienti

Essere resilienti è una caratteristica innata dell’essere umano.

Lo possiamo facilmente intuire se guardiamo a come gli uomini abbiano la capacità di adattarsi bene a situazioni oggettivamente drammatiche come incidenti, lutti, calamità naturali e traumi in genere.

Essere resilienti non significa essere invincibili.

Anche chi è resiliente prova dolore e tristezza e può sentirsi sopraffatto dai momenti no della vita, soprattutto quando questi avvengono in più campi contemporaneamente,come spesso accade.

Le persone più resilienti spesso mostrano caratteristiche particolari:

#Impegno

Ovvero la tendenza a dedicarsi alle attività che si intraprendono cercando di dare il meglio.

#Locus of control interno

Ovvero la convinzione di poter intervenire sugli eventi che si verificano nella vita e poter modificare le situazioni con le proprie azioni.

#Flessibilità

Ossia la capacità di accettare i cambiamenti ed essere disposti a modificarsi quando necessario.

#Regolazione emotiva

Il bagaglio di strategie e comportamenti messi in atto per regolare le emozioni provate in un dato momento.

Da dove viene la resilienza?

Tutti gli esseri viventi, di fronte agli stimoli, si adattano o muoiono: gli unici che contemplano una terza possibilità, quella di auto commiserarsi, sono gli esseri umani.

La resilienza è una capacità innata dell’essere umano, che naturalmente tende ad adattarsi alle nuove situazioni anche se avverse, ma l’ambiente gioca un ruolo fondamentale.

Alcune persone sembrano non possedere questa capacità e si abbattono di fronte alle difficoltà senza riuscire a reagire.

La teoria della resilienza afferma che non è la natura delle avversità o della situazione difficile a fare la differenza, ma il modo in cui le affronti. 

Non si tratta di raccontare la tua storia, ma di come hai reagito alla tua storia e di come ti ha trasformato.

Quello che fa la differenza è la prospettiva.

È il modo in cui vedi i fallimenti che determina se reagirai al meglio o se ti lascerai sopraffare!

Quando non riesci a raggiungere un obiettivo come reagisci?

Te la prendi perché non è andata come pensavi?

Oppure cerchi di rileggere cosa è successo per comprendere cosa ha funzionato e cosa no, così da poter riprovare tenendo presente gli errori passati?

La resilienza è quella capacità che ti permette di non vivere gli insuccessi come totali fallimenti ma come esperienze che ti porteranno domani, a fare meglio di oggi e a cercare nuove modalità più efficaci.

#leggi anche MEGLIO PROVARCI E FALLIRE: 3 MOTIVAZIONI VALIDE PER NON MOLLARE.

La resilienza è un’abilità e come tale può essere appresa.

E’ possibile allenarla ma come tutti gli allenamenti richiede un impegno consapevole.
Vuoi sapere come?

Seguici sui nostri social e leggi i nostri articoli del Blog; il nostro obiettivo è quello di aiutare le persone ad imparare a vedere la vita da una prospettiva più positiva, sana e funzionale al raggiungimento dei propri obiettivi personali e dei propri sogni!

Vuoi avere informazioni dettagliate?

Contattaci

A presto!!!

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Formazione

La lista completa dei benefici del Business Coaching

Ti sei mai chiesto quali sono i vantaggi di avere un Business Coach?

Secondo Neil Patel, esperto di marketing digitale e di analisi aziendale, 9 imprese su 10 sono destinate al fallimento.

Lo so che è difficile da digerire un’affermazione del genere ma i dati parlano chiaro e prima te ne rendi conto e prima ti ingegnerai per uscire da questa top ten!

Gestire un’azienda è un duro lavoro.

E proprio per questo sarebbe bello avere qualcuno dalla tua parte che ti aiuti lungo la strada.

Quando rivolgersi ad un Business Coach?

Indipendentemente dalla fase in cui si trova la tua attività, un Business Coach può aiutarti.

Può farti lavorare in modo diverso, essere più responsabile, progredire più velocemente di quanto faresti da solo.

Da quanto tempo fai girare le ruote nella tua attività?

So di cosa parlo, perché in quell’ingranaggio ci sono stato anch’io!

Ecco 10 motivi per cui dovresti prendere in considerazione un Business Coach

1. Gli imprenditori start-up e gli imprenditori esperti assumono i Coach per lo stesso motivo: ricevere consigli e imparare strategie.

Ciò significa che un Coach può darti gli strumenti e un metodo che ha provato, usato e convalidato.

2. I coach aziendali possono fornirti una prospettiva esterna.

Possono essere una cassa di risonanza per le tue idee e aiutarti a confrontare e decidere quali scartare e su quali invece investire.

3. I coach aziendali hanno il talento per aiutarti a creare cambiamenti nella tua attività, superare i punti critici e, nel complesso, aiutarti a far crescere la tua attività.

4. I Business Coach ti aiuteranno ad uscire dalla tua zona di comfort.

Sarà utile soprattutto per quegli imprenditori che sono introversi, restii ai cambiamenti e avvinghiati a dettagli che non necessariamente sposteranno l’attività verso la linea di profitto.

Un Business Coach ti aiuterà a provare nuove cose, incontrare nuove persone e in generale ti aiuterà a uscire dal tuo guscio.

5. Il Business Coach diventerà il tuo “business best friend”.

Riceverai l’attenzione di cui hai bisogno da qualcuno che ha imparato a fondo la tua attività.

Non succede spesso di poter parlare per un’ora intera con una persona della tua attività.

Se poi questa persona è lì proprio per darti gli strumenti per far si che la tua attività prenda il volo allora direi che è il massimo!

6. Le tue opportunità di networking cresceranno.

Più sei coinvolto con persone che la pensano allo stesso modo, più imparerai e avrai successo.

Come imprenditore sono stato presentato a più persone di quanto avessi mai pensato possibile e la parte migliore è che adesso ho un intero gruppo di nuovi amici che sono lì solo per incoraggiarmi e darmi nuove idee.

7. Svilupperai fiducia in te stesso.

Sono il primo a dirti che avviare un’attività in proprio può intaccare molto il tuo ego.

Il più grande pro di avere un Coach è che hai sempre qualcuno dalla tua parte, per costruire e aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi.

8. Vedrai una maggiore produttività.

Il Business Coach massimizzerà il tuo potenziale e quindi libererà una fonte di produttività che non avresti mai pensato fosse dentro di te.

9. In linea con l’aumento della produttività, imparerai come ottenere più rendimento con meno lavoro.

10. Infine, il miglior vantaggio è che un Business Coach può aiutarti a guadagnare di più.

Ogni buon Coach deve darti gli strumenti per creare e consolidare una strategia valida che con il tempo e la costanza ti porterà a fare il tuo tanto desiderato salto di qualità.

Diffida da chi ti vende pacchetti preconfezionati uguali per te che vendi macchine di lusso o per chi invece vende mangimi per uccelli.

Ciò che funzionerà meglio per te potrebbe non necessariamente funzionare per qualcun altro.

Si tratta di trovare la tua strategia.

Sei convinto che un Business Coach sia dispendioso?

Pensi di non potertelo permettere in questo momento?

Ti capisco!

Ma voglio dirti una cosa fondamentale: nella mia vita ho intrapreso molti business e se avessi avuto qualcuno a fianco capace di farmi sentire meno solo e in balia della corrente probabilmente avrei perso meno ore di sonno.

Sbagliando si impara!

In effetti è quello che ho fatto.

Ma se proprio vogliamo parlare di costi…cosa ti costerà di più?

Un Business Coach che ti aiuta a far decollare la tua attività forte della sua esperienza e dei suoi consigli, o una proverbiale e disastrosa caduta libera?

La prossima volta saprò come fare!

Ma non è detto che tu possa avere una prossima volta.

Contattami:

info@mentoringresources.org

nicola@mentoringresources.org

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Crescita Personale Formazione

Mental Coach Sportivo

Abbiamo già parlato di chi è e cosa fa un mental coach,  ma come può essere utile un mental coach all’interno di un’attività sportiva?

Sappiamo tutti quanto sia fondamentale negli sport la preparazione mentale.

Facciamo finta per un momento di essere un portiere professionista.

Durante gli allenamenti allenatori e compagni lavorano con te tirandoti ogni tipo di palla per prepararti.

Ogni giorno lavori per riuscire a parare la palla, per non lasciartela sfuggire dalle mani, per essere pronto per ogni tipo di tiro.

Ti eserciti ripetutamente fino a quando i movimenti diventano naturali, come l’andare in bicicletta.

Intorno a te l’allenatore urla qualcosa, i tuoi compagni lavorano sulla propria routine, i palloni volano ovunque, ma nulla di tutto ciò ti disturba perché il tuo lavoro è concentrarti sulla palla che ti viene tirata.

Le tue braccia diventano ogni giorno più forti, i tuoi movimenti diventano più fluidi e i tuoi pensieri scompaiono.

Ma cosa accade durante le partite?

Ecco che questo stato di assoluta concentrazione non è più così facile da mantenere e pensieri negativi e disturbanti compaiono nella nostra mente.

La mente nello sport

Allena la tua forza mentale nello stesso modo in cui sviluppi le capacità fisiche e tecniche.

Per comprendere il funzionamento della mente dobbiamo fare due passi all’interno della psicologia cognitiva, che studia come i processi mentali influenzano il nostro comportamento.

Semplificando al massimo lo schema che propone è il seguente:

Si verifica un evento ➡️ l’evento viene processato e interpretato ➡️ reagiamo all’evento a livello comportamentale ed emotivo.

Gli psicologi cognitivi si concentrano sul momento nel mezzo, quello prima dell’azione e cercano di spiegare come il nostro modo di pensare influenzi le nostre risposte.

Il mental coach sportivo utilizza principi di psicologia cognitiva per aiutare gli atleti.

Nello sport, gli eventi accadono continuamente e spingono gli atleti a reagire in qualche modo. 

Alcuni eventi possono essere positivi, mentre altri, invece, sono negativi e ci mettono in difficoltà e fanno vacillare la nostra forza mentale.

Fingi di nuovo di essere il portiere di prima.

È il momento della partita e ti senti teso e nervoso.

La squadra avversaria è molto forte e tu hai un ruolo di responsabilità.

Ecco comparire i pensieri negativi:

Oggi non sono in forma, non ho il ritmo giusto, se segnano un goal la squadra si demoralizzerà…

Quando la mente è così annebbiata tenderai ad interpretare ogni evento in maniera negativa e le tue reazioni non saranno quelle attese.

Invece, se ripensassi agli allenamenti?

Concentrati sulla palla, segui i movimenti dell’avversario, libera la mente, il fuori non esiste!

Nessuno vuole essere scoraggiato o distratto durante una prestazione, ma è naturale che questo possa accadere.

Come un mental coach sportivo può aiutarti ad allenare la mente.

Quello che dobbiamo fare è imparare a gestire queste sensazioni in modo che non influiscano sulla nostra performance.

Sei di nuovo il portiere.

Il modo di parare è un’abilità tecnica che hai allenato duramente. 

Il salto, la velocità, la forza sono abilità fisiche che hai sviluppato.

Gestire uno stato mentale negativo, giocare sotto pressione, analizzare un errore ed essere pronto per lo scatto successivo sono abilità mentali che puoi sviluppare.

Allenare il nostro modo di pensare è il fondamento del coaching sportivo.

Ecco il punto: il modo in cui pensiamo influisce sulle nostre prestazioni.

Man mano che diventerai più consapevole di come pensi e imparerai a gestire i pensieri negativi, riuscirai a goderti maggiormente il tuo sport e a migliorare le tue performance nei momenti che realmente contano.

Quando gli atleti non vedono i risultati desiderati, in genere raddoppiano il loro allenamento. 

Trascorrono più ore in palestra, aumentano gli allenamenti; il duro lavoro è sempre una buona idea, ma potrebbe non essere la soluzione.

Allora quando gli allenamenti fisici non bastano considera l’idea che forse è la mente quella che devi allenare.

Vuoi sapere come?
Contattaci per una consulenza!

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Crescita Personale Formazione

Perché ti serve un Mental Coach

Non credo di dire niente di sorprendente affermando che l’allenamento mentale è fondamentale per raggiungere e sostenere prestazioni elevate, in qualsiasi ambito della vita, sia esso sportivo, professionale, relazionale etc…

Ti fai mai queste domande?

  • Perché è così difficile gestire i miei pensieri?
  • Come posso prepararmi per un colloquio importante senza sprofondare nell’ansia?
  • Perché le mie paure condizionano così tanto le mie scelte di vita?
  • Perché sento sempre di non essere abbastanza?
  • Come posso rimanere concentrato quando sono sotto pressione?

C’è un filo conduttore che lega tutte queste domande ed è la tua relazione con la mente.

#leggi anche l’articolo “Non sono ammessi pensieri negativi”

Quando pensiamo ad una persona in equilibrio ci riferiamo a qualcuno che ha gli strumenti fisici, tecnici e mentali perfettamente funzionanti.

Ogni persona di successo ha bisogno di questi tre ingranaggi: fisico, tecnico e mentale e che questi girino all’unisono.

Ogni ruota aiuta le altre due a girare più agevolmente, ma se una delle tre si ferma allora l’intero sistema si blocca.

Come insegnante di arti marziali ho lavorato con dozzine di giovani allievi con eccellenti capacità tecniche e fisiche che hanno trascorso anni a sviluppare, facendo investimenti significativi in ​​tempo, denaro e fatica.

Nonostante la loro preparazione non era raro che qualcuno si bloccasse durante gli esami dimenticando apparentemente cose che conoscevano alla perfezione fino al giorno prima.

Si mostravano insicuri in situazioni affrontate centinaia di volte durante gli allenamenti.

Che cosa succedeva?

Semplice!

L’ingranaggio MENTE si bloccava.

A cosa serve un mental coach?

La mente è uno strumento potente se impari come gestirla per raggiungere il tuo massimo potenziale.

La domanda da porsi è:

Come posso raggiungere alte prestazioni e riuscire a mantenerle?

La risposta è chiara:

La performance trova il suo potere in una vita equilibrata.

La capacità di ottenere e mantenere ottimi risultati è direttamente correlata alla padronanza mentale.

Quando la mente è piena di ansia o distrazioni, interferisce negativamente sia a livello emotivo che fisico.

Il massimo della prestazione si ottiene quando la mente è calma e focalizzata sul presente.

Quello stato che molti definiscono FLOW, quando il resto del mondo sparisce e diventa un rumore lontano di sottofondo, mentre tutto di noi è concentrato su ciò che stiamo facendo.

Questo stato non è facile da raggiungere.

Il corpo sa cosa fare, è stato addestrato per questo: il corpo impara e memorizza movimenti e azioni che diventano automatici.

La mente invece spesso ci risulta imprevedibile.

Per quanto ci sforziamo di assumere un determinato stato mentale prima di una gara, durante un’interrogazione, un discorso o qualsiasi altra cosa, spesso questo sfugge al nostro controllo.

Come scritto sopra, una mente turbata prende decisioni impulsive, sviluppa pregiudizi nell’analisi delle situazioni e in breve, non ti aiuta!

Il ruolo del Mental Coach è di aiutarti a gestire i tuoi stati mentali in modo da far funzionare la tua mente per te e non contro di te.

Il Mental Coach andrà ad analizzare il tuo sistema di credenze, aiutandoti a guardare le tue opzioni da una prospettiva diversa, correggendo quelle che vengono chiamate distorsioni cognitive e aiutandoti ad affrontare i pensieri negativi ed eliminare i circoli viziosi in cui sei abituato a cadere.

Che tu sia un atleta, un libero professionista o un leader aziendale far sì che la mente ti supporti nelle situazioni di svolta è il primo grande passo per ottenere grandi prestazioni.

Un Mental Coach ti fornirà le tecniche per gestire la pressione, controllare le tue emozioni, superare i tuoi errori e costruire uno stato d’animo che ti permetta di eccellere nel tuo campo d’azione e di distribuire le tue capacità tecniche e fisiche al massimo livello.

Perché il ruolo del Mental Coach è così importante?

Prova a riflettere prendendo ad esempio uno sport qualsiasi.

Viene data molta importanza agli aspetti pratici fornendo agli atleti strumenti formidabili per l’apprendimento di abilità tecniche e l’aumento delle capacità fisiche, ma gli aspetti mentali vengono spesso completamente trascurati.

Se tuo figlio avesse problemi a scuola non avresti nessun problema a mandarlo a ripetizioni, se avesse un problema nell’acquisire una tecnica nel suo sport cercheresti un allenatore competente per aiutarlo.

Ma se tuo figlio non riuscisse bene in situazioni di alta pressione, allora sarebbe solo un problema d’ansia e magari un segnale di debolezza!!

Le persone con cui lavoro non hanno difetti di personalità, né soffrono di instabilità psicologica; in quel caso li manderei senza dubbio da un professionista competente.

Vengono da me per imparare a migliorare il loro MINDSET e per riuscire a gestire la loro mente in modo che gli sia utile piuttosto che da ostacolo durante le loro prestazioni.

Sì perché quando arriva il momento di mettersi in gioco la mente assume una vita tutta sua e miriadi di pensieri negativi e preoccupazioni compaiono e iniziano a dipingere una tela di presagi disastrosi.

Tutti abbiamo provato queste sensazioni e tutti capiamo l’importanza del saper controllare la propria mente.

Ma la domanda è: come fare?

  • Se ti dicessi di lavorare per un’ora sulle tue capacità fisiche potresti tornare e dirmi cosa hai fatto?
  • E se ti dicessi di lavorare sulle tue abilità tecniche per un’ora?
  • E se invece ti dicessi di lavorare sui tuoi stati mentali?

Lo sappiamo tutti che lo stato mentale influenza le situazioni!

Ma non tutti sappiamo come fare a tenerlo sotto controllo, quali sono le sue componenti chiave e come esercitarsi per imparare a gestirlo.

Il Mental Coach ti aiuterà a comprendere questi fondamenti del gioco mentale e a trasformarli in abilità, sviluppando meccanismi mentali che possono essere praticati e padroneggiati.

Non credo di dire niente di sorprendente affermando che l’allenamento mentale è fondamentale per raggiungere e sostenere prestazioni elevate, in qualsiasi ambito della vita, sia esso sportivo, professionale, relazionale etc…

Ti fai mai queste domande?

  • Perché è così difficile gestire i miei pensieri?
  • Come posso prepararmi per un colloquio importante senza sprofondare nell’ansia?
  • Perché le mie paure condizionano così tanto le mie scelte di vita?
  • Perché sento sempre di non essere abbastanza?
  • Come posso rimanere concentrato quando sono sotto pressione?

C’è un filo conduttore che lega tutte queste domande ed è la tua relazione con la mente.

#leggi anche l’articolo “Cambiamento: non lasciare che i pensieri negativi ti blocchino”.

Quando pensiamo ad una persona in equilibrio ci riferiamo a qualcuno che ha gli strumenti fisici, tecnici e mentali perfettamente funzionanti.

Ogni persona di successo ha bisogno di questi tre ingranaggi: fisico, tecnico e mentale e che questi girino all’unisono.

Ogni ruota aiuta le altre due a girare più agevolmente, ma se una delle tre si ferma allora l’intero sistema si blocca.

Come insegnante di arti marziali ho lavorato con dozzine di giovani allievi con eccellenti capacità tecniche e fisiche che hanno trascorso anni a sviluppare, facendo investimenti significativi in ​​tempo, denaro e fatica.

Nonostante la loro preparazione non era raro che qualcuno si bloccasse durante gli esami dimenticando apparentemente cose che conoscevano alla perfezione fino al giorno prima.

Si mostravano insicuri in situazioni affrontate centinaia di volte durante gli allenamenti.

Che cosa succedeva?

Semplice!

L’ingranaggio MENTE si bloccava.

#leggi anche l’articolo “Se i tuoi pensieri ti comandano, ordinati di cambiare”.

A cosa serve un mental coach?

La mente è uno strumento potente se impari come gestirla per raggiungere il tuo massimo potenziale.

La domanda da porsi è:

Come posso raggiungere alte prestazioni e riuscire a mantenerle?

La risposta è chiara:

La performance trova il suo potere in una vita equilibrata.

La capacità di ottenere e mantenere ottimi risultati è direttamente correlata alla padronanza mentale.

Quando la mente è piena di ansia o distrazioni, interferisce negativamente sia a livello emotivo che fisico.

Il massimo della prestazione si ottiene quando la mente è calma e focalizzata sul presente.

Quello stato che molti definiscono FLOW, quando il resto del mondo sparisce e diventa un rumore lontano di sottofondo, mentre tutto di noi è concentrato su ciò che stiamo facendo.

Questo stato non è facile da raggiungere.

Il corpo sa cosa fare, è stato addestrato per questo: il corpo impara e memorizza movimenti e azioni che diventano automatici.

La mente invece spesso ci risulta imprevedibile.

#leggi anche “Sai riconoscere le convinzioni limitanti che ti paralizzano?”

Per quanto ci sforziamo di assumere un determinato stato mentale prima di una gara, durante un’interrogazione, un discorso o qualsiasi altra cosa, spesso questo sfugge al nostro controllo.

Come scritto sopra, una mente turbata prende decisioni impulsive, sviluppa pregiudizi nell’analisi delle situazioni e in breve, non ti aiuta!

Il ruolo del Mental Coach è di aiutarti a gestire i tuoi stati mentali in modo da far funzionare la tua mente per te e non contro di te.

Il Mental Coach andrà ad analizzare il tuo sistema di credenze, aiutandoti a guardare le tue opzioni da una prospettiva diversa, correggendo quelle che vengono chiamate distorsioni cognitive e aiutandoti ad affrontare i pensieri negativi ed eliminare i circoli viziosi in cui sei abituato a cadere.

Che tu sia un atleta, un libero professionista o un leader aziendale far sì che la mente ti supporti nelle situazioni di svolta è il primo grande passo per ottenere grandi prestazioni.

Un Mental Coach ti fornirà le tecniche per gestire la pressione, controllare le tue emozioni, superare i tuoi errori e costruire uno stato d’animo che ti permetta di eccellere nel tuo campo d’azione e di distribuire le tue capacità tecniche e fisiche al massimo livello.

Perché il ruolo del Mental Coach è così importante?

Prova a riflettere prendendo ad esempio uno sport qualsiasi.

Viene data molta importanza agli aspetti pratici fornendo agli atleti strumenti formidabili per l’apprendimento di abilità tecniche e l’aumento delle capacità fisiche, ma gli aspetti mentali vengono spesso completamente trascurati.

Se tuo figlio avesse problemi a scuola non avresti nessun problema a mandarlo a ripetizioni, se avesse un problema nell’acquisire una tecnica nel suo sport cercheresti un allenatore competente per aiutarlo.

Ma se tuo figlio non riuscisse bene in situazioni di alta pressione, allora sarebbe solo un problema d’ansia e magari un segnale di debolezza!!

Le persone con cui lavoro non hanno difetti di personalità, né soffrono di instabilità psicologica; in quel caso li manderei senza dubbio da un professionista competente.

Vengono da me per imparare a migliorare il loro MINDSET e per riuscire a gestire la loro mente in modo che gli sia utile piuttosto che da ostacolo durante le loro prestazioni.

Sì perché quando arriva il momento di mettersi in gioco la mente assume una vita tutta sua e miriadi di pensieri negativi e preoccupazioni compaiono e iniziano a dipingere una tela di presagi disastrosi.

Tutti abbiamo provato queste sensazioni e tutti capiamo l’importanza del saper controllare la propria mente.

Ma la domanda è: come fare?

  • Se ti dicessi di lavorare per un’ora sulle tue capacità fisiche potresti tornare e dirmi cosa hai fatto?
  • E se ti dicessi di lavorare sulle tue abilità tecniche per un’ora?
  • E se invece ti dicessi di lavorare sui tuoi stati mentali?

Lo sappiamo tutti che lo stato mentale influenza le situazioni!

Ma non tutti sappiamo come fare a tenerlo sotto controllo, quali sono le sue componenti chiave e come esercitarsi per imparare a gestirlo.

Il Mental Coach ti aiuterà a comprendere questi fondamenti del gioco mentale e a trasformarli in abilità, sviluppando meccanismi mentali che possono essere praticati e padroneggiati.

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Crescita Personale Formazione

Cosa sono e come ci condizionano gli Status Quo

Per status quo si intende una situazione persistente al verificarsi di un evento!

Il cambiamento tende infatti ad essere difficile e spaventoso.

Hai mai notato quanto sia difficile prendere decisioni che cambiano le cose?

Non importa di che ambito di vita parliamo, sia che si parli di vita privata, lavorativa, relazionale, spesso le cose tendono a mantenere lo status quo e a rimanere bloccate.

Non è sempre chiaro, però come mai questo avvenga anche quando il cambiamento produrrebbe evidenti miglioramenti.

Negli ultimi anni la ricerca si è soffermata sul problema:

Come mai le persone tendono a essere così resistenti al cambiamento?

La risposta potrebbe risiedere almeno in parte nel BIAS COGNITIVO DA STATUS QUO!

Distorsione da status quo

In una recente ricerca (Xiao, Lam, Piara & Feldman, 2020) è stato indagato  se esiste una tendenza nelle persone a mantenere lo status quo quando devono effettuare una scelta.

Ai partecipanti, divisi in due gruppi, è stato dato un questionario che discuteva una serie di scenari decisionali divisi in:

  • Scenari personali
  • Scenari lavorativi
  • Scenari politici

Le persone dovevano fare una scelta tra più opzioni.

In un gruppo una delle scelte era definita come scelta che non avrebbe apportato modifiche alla situazione attuale, mentre le altre opzioni invece si.

Nell’altro gruppo le opzioni venivano semplicemente fornite in una lista.

I risultati hanno supportato l’esistenza di uno status quo bias.

#leggi anche l’articolo “Bias Cognitivi: cosa sono”

Nella maggior parte dei casi, quando è stata suggerita un’opzione preesistente o status quo, i partecipanti avevano maggiori probabilità di attenersi a tale opzione piuttosto che passare a qualcosa di diverso.

Al contrario, quando tutte le opzioni erano neutre, tale preferenza non esisteva.

Perché le persone tendono a mantenere lo status quo?

Sembra quindi che quando dobbiamo prendere decisioni tendiamo a mantenere lo status quo, sia nelle decisioni personali che in quelle pubbliche.

Ma perché?

Esistono 2 tipi di spiegazioni

Razionali
Emotive

Dal punto di vista razionale, molte decisioni vengono prese con informazioni incomplete e sotto una grande incertezza. 

Così spesso attenersi a qualcosa di relativamente noto viene visto come un’alternativa migliore.

Dal lato emotivo invece a volte le decisioni sono rischiose e comportano la possibilità di perdita e rimpianto. 

Spesso, queste emozioni ci portano a giocare sul sicuro ed evitare possibili perdite dovute al cambiamento.

Ecco perché a volte anche quando lo status quo è negativo, tendiamo a preferire la costante certezza di una sofferenza che conosciamo, rispetto al rischio di una perdita incerta che non conosciamo.

Liberarsi dallo status quo

1) Prenditi tempo e presta attenzione

Il primo passo per liberarsi dallo status quo è sforzarsi di prestare attenzione e riflettere su tutte le opzioni e informazioni disponibili.

Spesso quando siamo sopraffatti da dubbi e incertezze tendiamo a evitare lo sforzo e ad affidarci al pensiero automatico. 

In questo stato mentale uno dei pregiudizi più facili e veloci è semplicemente quello di continuare a fare ciò che abbiamo fatto finora, senza considerare le opzioni diverse!

2) Guarda sia le perdite che i guadagni

Quando consideriamo le decisioni, tendiamo anche a rimanere bloccati su determinate prospettive e quadri di riferimento.

Vediamo spesso un “cambiamento” dallo status quo in termini di ciò che potremmo perdere, piuttosto che di ciò che potremmo guadagnare.

Così facendo tendiamo a vedere il cambiamento come rischioso e ciò ci spinge a non modificare la situazione attuale, anche se insoddisfacente.

Per liberarsi dallo status quo è importante esaminare i pro e contro di tutte le opzioni disponibili per promuovere un processo decisionale più accurato.

3) Considera altre fonti di informazione

A volte non disponiamo di abbastanza informazioni sulle opzioni disponibili o semplicemente le opzioni tra cui scegliere sono troppe.

In entrambi i casi, di fronte al dubbio, tendiamo semplicemente a scegliere l’opzione che ci è già nota.

Oppure seguiamo quello che scelgono la maggior parte delle altre persone.

Quello che sarebbe utile fare è raccogliere informazioni attendibili sulle opzioni disponibili, è vero che questo costa tempo e richiede impegno, ma è l’unico modo che ci permette di fare scelte ponderate senza necessariamente ripercorrere sempre la strada già battuta.

Vuoi uscire dallo status quo e iniziare il cambiamento?

Vuoi imparare a seguire quella che è la strada che ti rende più felice?

Ti lascio un link qui sotto, tu dagli un’occhiata…😉

#leggi anche “Da Zero al SOGNO: Monologhi interiori” (lo trovi nel Blog della pagina nicolacolonnata.com)

 

Da Zero al SOGNO

3 giorni di evento che rappresentano la chiave di volta per te che nonostante quello che vorrebbe importi la società d’oggi continui a sognare e stai cercando con tutto te stesso un metodo per passare dalla situazione in cui ti trovi oggi a quella che ti porterà la vera felicità: la realizzazione del suo più grande sogno. ​

Da Zero al SOGNO

3 giorni di evento che rappresentano la chiave di volta per te che nonostante quello che vorrebbe importi la società d’oggi continui a sognare e stai cercando con tutto te stesso un metodo per passare dalla situazione in cui ti trovi oggi a quella che ti porterà la vera felicità: la realizzazione del suo più grande sogno. ​
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Crescita Personale Formazione

BIAS COGNITIVI: cosa sono

I Bias Cognitivi sono quei costrutti mentali al di fuori del giudizio critico che pongono le basi su percezioni errate o deformate, su pregiudizi e ideologie.

Vengono utilizzati praticamente e inconsciamente da tutti per risparmiare tempo e energia nel nostro cervello e per prendere decisioni in fretta.

Se li guardi dal problema che stanno cercando di risolvere, diventa molto più facile capire perché esistono, come sono utili e i compromessi (e i conseguenti errori mentali) che introducono.

Quali sono i 4 problemi che i BIAS ci aiutano a risolvere?

 

Sovraccarico di informazioni

Mancanza di significato

Necessità di agire rapidamente

Sapere cosa occorre ricordare


Problema 1: troppe informazioni.

Ci sono troppe informazioni nel mondo, non abbiamo altra scelta che filtrarle.

Il nostro cervello utilizza alcuni semplici trucchi per individuare le informazioni che probabilmente saranno utili in qualche modo.

Notiamo cose che sono già innescate nella memoria o ripetute spesso.

Questa è la semplice regola: i nostri cervelli hanno maggiori probabilità di notare cose correlate a cose che sono state recentemente caricate in memoria.

Le cose bizzarre, divertenti, che colpiscono visivamente spiccano più delle cose anonime.

Il nostro cervello tende a rafforzare l’importanza di cose insolite o sorprendenti.

In alternativa, tendiamo a saltare le informazioni che riteniamo ordinarie o previste.

Notiamo subito quando qualcosa è cambiato.

E di solito tendiamo a soppesare il significato del nuovo valore in base alla direzione in cui è avvenuta la modifica (positiva o negativa) più che a rivalutare il nuovo valore.

Vale anche quando confrontiamo due cose simili.

Siamo attratti dai dettagli che confermano le nostre convinzioni esistenti e quindi tendiamo a ignorare i dettagli che contraddicono le nostre credenze.

Notiamo i difetti negli altri più facilmente dei difetti in noi stessi.

Eh si! Quindi continua a leggere l’articolo mentre rifletti sul fatto che anche tu sei soggetto a questi pregiudizi.

Problema 2: significato insufficiente.

Il mondo è molto confuso e finiamo per vederne solo un piccolo frammento.

Una volta che arriva il flusso ridotto di informazioni, colleghiamo i punti, riempiamo le lacune con cose che già pensiamo di conoscere e aggiorniamo i nostri modelli mentali del mondo.

Troviamo storie e modelli anche nei dati sparsi.

Dato che otteniamo solo una piccola parte delle informazioni del mondo e filtriamo quasi tutto il resto, non abbiamo mai il lusso di avere la storia completa.

È così che il nostro cervello ricostruisce il mondo per sentirsi completo nelle nostre teste.

Riempiamo le caratteristiche di stereotipi, generalità e storie precedenti ogni volta che ci sono nuove istanze specifiche o lacune nelle informazioni.

Quando abbiamo informazioni parziali su una cosa specifica che appartiene a un gruppo di cose con cui abbiamo abbastanza familiarità, il nostro cervello non ha problemi a colmare le lacune con le migliori ipotesi o ciò che forniscono altre fonti attendibili.

Convenientemente, quindi dimentichiamo quali parti erano reali e quali sono state riempite.

Problema 3: è necessario agire rapidamente.

Siamo limitati dal tempo e dalle informazioni, eppure non possiamo lasciarci paralizzare.

Senza la capacità di agire rapidamente di fronte all’incertezza, saremmo sicuramente morti come specie molto tempo fa.

Con ogni nuova informazione, dobbiamo fare del nostro meglio per valutare la nostra capacità di influenzare la situazione, applicarla alle decisioni, simulare il futuro per prevedere ciò che potrebbe accadere in seguito e agire.

Per agire il nostro cervello crea un meccanismo di eccessiva fiducia, ma senza di essa potremmo non agire affatto.

Al fine di rimanere concentrati, privilegiamo la cosa immediata e comprensibile.

Apprezziamo le cose più nel presente che nel futuro e ci relazioniamo più con storie di individui specifici che individui o gruppi anonimi.

Al fine di evitare errori, siamo motivati a preservare la nostra autonomia e status in un gruppo e ad evitare decisioni irreversibili.

Se dobbiamo scegliere, tendiamo a scegliere l’opzione che viene percepita come la meno rischiosa o che preserva lo status quo.

Meglio il diavolo che conosci che il diavolo che non conosci.

Preferiamo opzioni che sembrano semplici o che hanno informazioni più complete su opzioni più complesse e ambigue.

Preferiamo fare la cosa semplice e veloce piuttosto che la cosa complicata e più importante, anche se la cosa complicata importante è in definitiva un uso migliore del tempo e dell’energia.

Problema 4: cosa dovremmo ricordare?

Ci sono troppe informazioni nell’universo.

Possiamo solo permetterci di mantenere i bit che hanno più probabilità di rivelarsi utili in futuro.

Dobbiamo fare scommesse e compromessi costanti su ciò che cerchiamo di ricordare e ciò che dimentichiamo.

Ad esempio, preferiamo le generalizzazioni rispetto ai dettagli perché occupano meno spazio.

Quando ci sono molti dettagli irriducibili, scegliamo alcuni oggetti straordinari da salvare e scartare il resto.

Scartiamo i dettagli per formare generalità.

Lo facciamo per necessità, ma l’impatto di associazioni implicite, stereotipi e pregiudizi si traduce in alcune delle conseguenze più eclatanti della nostra serie completa di preconcetti cognitivi.

Riduciamo eventi ed elenchi ai loro elementi chiave.

È difficile ridurre gli eventi e gli elenchi alle generalità, quindi scegliamo alcuni elementi per rappresentare il tutto.

Conserviamo i ricordi in modo diverso in base al modo in cui sono stati vissuti.

Il nostro cervello codificherà solo le informazioni che ritiene importanti al momento, ma questa decisione può essere influenzata da altre circostanze (cos’altro accade, come si presentano le informazioni, possiamo facilmente ritrovare le informazioni se necessario, ecc…) che hanno poco a che fare con il valore delle informazioni.

Fantastico, come dovrei ricordare tutto questo?

Non è necessario.

Ma puoi iniziare ricordando questi quattro problemi giganteschi che i nostri cervelli devono affrontare.

Il sovraccarico di informazioni è deleterio, quindi filtriamo in modo aggressivo
e colmiamo le lacune con generalizzazioni.

I nostri cervelli scremano e filtrano quantità insane di informazioni e decidono rapidamente, quasi senza sforzo, quali poche cose sono realmente importanti e quali scartare.

Per fare tutto questo nel modo più efficiente possibile, i nostri cervelli devono ricordare le parti più importanti e utili delle nuove informazioni e informare gli altri sistemi in modo che possano adattarsi e migliorare nel tempo, ma niente di più.

Sembra abbastanza utile!

Quindi qual è il rovescio della medaglia?

Oltre ai quattro problemi, sarebbe utile ricordare queste verità su come le nostre soluzioni a questi problemi hanno problemi propri:

Non vediamo tutto

Alcune delle informazioni che filtriamo sono effettivamente utili e importanti, altre no.

La nostra ricerca di significato può evocare illusioni

A volte immaginiamo dettagli che sono stati creati dai nostri preconcetti e costruiamo significati e storie che non sono proprie vere.

Le decisioni rapide possono essere gravemente imperfette.

Alcune delle reazioni e delle decisioni rapide a cui saltiamo sono ingiuste, egoistiche e controproducenti.

La nostra memoria rafforza gli errori.

Occorre equilibrio

Dobbiamo mantenere in equilibrio il tutto in modo che il nostro punto cieco di pregiudizio e il realismo ingenuo siano tenuti sotto controllo.

I pregiudizi cognitivi sono solo strumenti, utili nei contesti giusti, dannosi in altri.
Sono gli unici strumenti che abbiamo e sono anche abbastanza efficacici in quello che dovrebbero fare.

Potremmo anche familiarizzarci con loro e persino apprezzare che almeno abbiamo qualche capacità di elaborare l’universo con i nostri cervelli misteriosi.

A presto!

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Comunicazione Formazione

Scopri veramente cos’è la PNL

Conosci la  PNL?
Sai veramente di cosa si tratta?

Che cos’è la PNL?

La PNL o Programmazione Neuro Linguistica è un metodo psicologico che studia i comportamenti delle persone per stabilire dei modelli di risposta e trovare tecniche pratiche da insegnare per superare svariate situazioni.

I fondatori della PNL hanno coniato questo termine proprio per evidenziare un collegamento tra i processi neurologici (neuro), il linguaggio (linguistica) e i vari schermi comportamentali appresi con l’esperienza (programmazione).

Ciò che la PNL insegna è che ognuno di noi può cambiare la propria vita , abbandonando i limiti che spesso si auto impone.

L’obiettivo è di sviluppare abitudini positive, amplificando i comportamenti efficaci e diminuendo quelli indesiderati, che limitano il verificarsi dei nostri disegni progettuali.

Perché molte persono pensano che si tratti di manipolazione?

Spesso la PNL viene associata al concetto di MANIPOLAZIONE.

La domanda più comune che viene fatta a riguardo è:

La PNL serve per convincere le persone a fare ciò che non vogliono fare?

Prima di rispondere a questa domanda è opportuna che tu rifletta su alcuni importanti questiti:

  • Ti è mai capitato di desiderare alcune cose e di non fare nulla per ottenerle?
  • Ti è mai capitato di voler perdere peso, di liberarti di qualche dipendenza, di voler imparare una lingua o suonare uno strumento?
  • Sei riuscito a realizzare i tuoi obiettivi oppure sei rimasto bloccato?

Tornando quindi alla manipolazione, dire che la PNL è uno strumento per manipolare le persone è come dire che un martello è uno strumento di distruzione. 

Certo, possiamo sicuramente usare un martello per distruggere qualcosa ma la maggior parte delle volte lo usiamo per costruire o per riparare!

Allo stesso modo, la PNL è uno strumento e il modo in cui tale strumento viene utilizzato dipende dalla motivazione e dagli obiettivi della persona che lo utilizza.

Piuttosto, sembra molto più appropriato associare la PNL al concetto di INFLUENZA.

Differenza fra influenza e manipolazione

Entrambe implicano “produrre un effetto su un’altra persona”.

Ma la manipolazione è definita come “avere il controllo sugli altri avendo la capacità di influenzare il loro comportamento, le loro emozioni e le loro azioni in modo che le cose possano andare a favore del manipolatore” la manipolazione implica una rielaborazione tendenziosa della realtà che viene presentata in maniera alterata o parziale al fine di manovrare la persona secondo i propri fini.

Un manipolatore tende a giocare sulle paure, sull’avidità o sul senso di colpa altrui . 

Coloro che vengono manipolati si sentono sotto pressione, intrappolati o arrabbiati.

Al contrario, le persone influenti tendono ad essere carismatiche e ammirevoli, sono persone che ispirano.

Rispetto alla manipolazione, l’influenza ha una connotazione più positiva che tiene conto dei bisogni e dei desideri degli altri. 

Come genitori ad esempio, vogliamo che i nostri figli siano sani e sicuri, come amici vogliamo influenzare i nostri amici ad essere felici e spensierati, come imprenditori, vogliamo influenzare i nostri dipendenti ad essere produttivi e soddisfatti.

L’influenza si basa su una relazione, su una comunicazione chiara e congruente, sulla consapevolezza dei propri bisogni e di quelli degli altri.

Quando penso alla manipolazione, invece, penso a qualcuno che si preoccupa solo dei propri bisogni, una persona che mette il proprio interesse personale al di sopra di quello degli altri. 

A cosa serve la PNL

Ripensando al martello, se vuoi costruire qualcosa, non sceglieresti gli strumenti migliori?

Penseresti mai: “Se per costruire un oggetto usassi gli ottimi strumenti che ho imparato a usare correttamente, sarebbe un vantaggio ingiusto?”

Se vuoi imparare ad influenzare positivamente gli altri, la PNL è uno dei migliori strumenti che puoi imparare.

  • Qualcuno potrebbe imparare a usare un martello per essere distruttivo? SI
  • Potrebbero usare la PNL per manipolare? Si

Nei nostri corsi di formazione, sottolineiamo l’uso etico di tutte le tecniche che insegniamo e il nostro obiettivo è di fornire ai nostri studenti delle abilità che gli consentano di raggiungere efficacemente i propri obiettivi e di stimolare gli altri a fare lo stesso.

La verità è che non esiste uno strumento di “controllo mentale” che qualcuno potrebbe usare per far fare a un’altra persona qualcosa di inaccettabile per le sue convinzioni o valori personali.

Sai cosa dice a proposito Richard Bandler, co-creatore della PNL?

Le convinzioni determinano le azioni. Le azioni determinano i risultati che ottieni e i risultati determinano le convinzioni che crei.

Per saperne di più sui nostri corsi visita la pagina dedicata all’offerta formativa.

A presto!

Agosto 2019 - Florida | Nicola Colonnata con Richard Bundler durante il corso di Trainer & Coach di PNL
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Formazione

Le competenze essenziali del XXI secolo

La società già da tempo si sta dividendo in due realtà parallele.

Da una parte ci sono infiniti vantaggi e opportunità.

Dall’altra molte persone iniziano a vedere sempre più il divario tra il loro tenore di vita e quello degli altri.

A questo punto se vogliamo avere una carriera o un’attività redditizia e significativa il passo da fare è uno solo.

Dobbiamo unirci alla nuova economia e lasciar andare i vecchi modi di pensare.

Quindi cosa fare?

Unirsi alle persone che si stanno arrampicando verso la cima o sedersi e guardare tutte le forme di lavoro tradizionali e la mobilità verso l’alto svanire proprio davanti ai nostri occhi?

C’è sempre una soluzione!

Ecco le abilità ESSENZIALI per prosperare nei tempi di oggi e oltre.

#1. L’attenzione

Viviamo in un’economia dell’attenzione.

Quelli con il maggior numero di occhi sul loro lavoro, progetti, idee, ecc… tendono a vincere.

Bisogna imparare come attirare l’attenzione perché, senza di essa, anche una grande idea può fallire.

Per costruire un pubblico, acquisire clienti fedeli o anche attrarre le persone giuste nella propria vita è bene ottenere un seguito come sottoprodotto naturale della qualità del nostro lavoro.

Siamo tutti inondati di persone, prodotti e aziende che vogliono attirare la nostra attenzione solo con l’uso dell’interruzione: pubblicità, propaganda nei media, social pieni di promozioni e “feroci” influencer che provano a farci entrare nella lora tribù in maniera light e accattivante.

Naturalmente, sono necessarie le abilità di marketing tradizionali, ma il marketing funziona molto meglio quando è collegato alla qualità e all’autenticità.

Che cosa significa?

Indipendentemente da ciò che vogliamo realizzare, “creare contenuti” è un concetto che si applica a quasi tutto e per creare contenuti degni di nota dobbiamo metterci nella posizione di essere i migliori al mondo in quello che si fa.

Ma essere i migliori al mondo con una sola abilità è piuttosto difficile!

Quindi qual è la cosa migliore?

Imparare a combinare le abilità in un modo unico, creando un set di abilità raro.

Più raro è il nostro skillset, più unica sarà la nostra figura professionale sul mercato.

Creare un “talent stack” per distinguerci

Per prima cosa, occorre giocare che possiamo vincere: concentriamoci sul rafforzamento dei nostri talenti e delle nostre capacità naturali come prima base, poi proseguiamo nella costruzione di abilità accessorie.

In questo modo moltiplicheremo l’effetto dello sforzo e il tempo sarà massimizzato.

In un mondo in cui gli intervalli di attenzione sono ridotti al minimo la capacità di concentrazione è al primo posto.

Lavorare quattro ore al giorno su attività che muovono davvero l’ago della bilancia, dà più risultati di un giorno distratto di 8 ore.

#2. La capacità di essere il conducente della propria vita

A questo punto dovremmo parlare di intelligenza emotiva, di EQ, di profili dettagliati della personalità.

Non è necessario.

Avere un’intelligenza emotiva sviluppata significa semplicemente che sai come regolare le tue emozioni in modo da produrre risultati positivi.

Ecco alcuni esempi:

Autocoscienza

La maggior parte delle persone non riesce ad essere onesta con se stessa.

Le loro razionalizzazioni e il loro ego ostacolano il loro stesso successo.

Se sappiamo chi siamo, sia i punti di forza che i limiti, possiamo accumulare le probabilità a nostro favore.

Umiltà

La paura è una grande forma di egocentrismo.

Pensiamo di essere così importanti da credere che al mondo importa se falliamo.

Non è così.

La vera umiltà è la capacità di vivere la vita che meritiamo mettendo il nostro ego da parte e mostrando i nostri talenti.

Pazienza e stabilità

Se si ha la capacità di seguire le nostre idee, senza troppi alti e bassi inutili, otterremo i risultati desiderati.

La combinazione di certezza dei nostri obiettivi a lungo termine e proattività verso azioni a breve termine ci darà superpoteri di produttività.

#3. L’abilità che ci aiuta a impedirci di essere messo da parte

Rimanere positivi e concentrarsi sul lato positivo che il mondo ha da offrirci ci distingue dalla stragrande maggioranza della società.

La società è inquinata dal rumore, dalle fake news, dalle finte tragedie da palcoscenico e gli impedisce di porre enfasi sulle cose veramente importanti che la porterebbero al successo.

Come ridurre il rapporto Segnale-Rumore?

Limitare il consumo di notizie.

I media devono creare contenuti suscettibili di emozione, spesso negativi, per ottenere clic.

Per la natura del settore, semplicemente non possono darti narrazioni oggettive.

Seguire (alcune) persone intelligenti.

E’ sicuramente meglio seguire i consigli di poche persone di grande successo che ascoltare tutti indistintamente e senza filtri.

Concentrarsi sulla produzione.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.

Misuriamo i risultati.

Il rumore del mondo ci dirà di concentrarci su tutti gli altri tranne noi, che è quello che fanno quasi tutti.

Restiamo su questo sentiero abbastanza a lungo e ci renderemo conto che il 99% di tutte le informazioni sono rumorose.

Di contro abbiamo solo bisogno dell’1% di informazioni davvero preziose per cambiare l’intera vita.

#4. La capacità di trovare la nostra tribù

Non serve “fare rete” con le persone.

Connettiamoci con le persone.

Ciò, oltre a mostrare le nostre conoscenze affinché il mondo ci possa realmente vedere, renderà molto più facile il collegamento con le persone, specialmente le persone influenti.

#6. Una delle abilità più sottovalutate di tutti i tempi: scrivere bene è una superpotenza

Anche se non si vuole diventare uno scrittore, imparare a scrivere migliorerà la propria vita, la propria  attività e la tua carriera.

Perché?

La scrittura costringe ad articolare i pensieri.

Spesso si pensa di conoscere un argomento, ma scriverlo chiarisce se lo si sa o no.

Scrivere aiuta a diventare un migliore pensatore e decisore.

Molte persone nella loro vita o carriera non sanno come comunicare i propri valori.

Hanno problemi di comunicazione in generale: quante email mal pensate hai ricevuto nella tua vita?

#5. Pensiero imprenditoriale

Indipendentemente dal fatto che si voglia avviare un’attività commerciale o meno, occorre trattare la propria vita come un’azienda.

Sembra brutto da dire ma siamo dei prodotti!

Le persone falliscono nella vita quando si siedono e sperano che le giuste situazioni le cadano in grembo.

Perché le persone “dovrebbero comprarci” se non sappiamo impacchettarci come un’offerta?

Nel bene e nel male quasi tutto ciò che facciamo nella vita vive su un registro permanente grazie a Internet.

Il nostro comportamento crea il nostro”marchio”, che ci piaccia o no.

Quindi prima capiamo come costruire il Nostro marchio e prima diventeremo competitivi.

Se veramente vogliamo conoscere le nostre potenzialità per far si che il nostro obiettivo diventi tangibile non dobbiamo far altro che decidere di vederle.

DECIDERE DI VEDERLE.

Se non ci riusciamo la colpa non è nostra, ma dell’educazione e dei blocchi che la società ci ha messo.

Ci vuole tutti uguali, tutti sulla stessa strada, tutti omologati e incapaci di VEDERE.

Volete sapere come si fa…a VEDERE?

Qui sotto c’è un link da cliccare per scoprire il nuovo evento di Nicola Colonnata, fondatore di Mentoring Resources:  Da Zero al SOGNO.

Rompere gli schemi paralizzanti sarà il trampolino di lancio per cominciare a vivere la vita dei nostri sogni.

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Formazione Leadership

Smetti di dare consigli, fai queste 3 domande e ascolta.

Quali sono queste 3 domande?

Prima di conoscerle provate a porvi questi quesiti:

  • E’ preferibile essere un “controllare” delle azioni dei propri collaboratori o un Leader?
  • E’ meglio dire agli altri cosa fare o chiedere loro come lo farebbero?
  • E’ realistico pensare di avere tutte le risposte o sarebbe meglio aiutare il Team a scoprirle autonomamente?
  • E’ efficace limitarsi a verificare che tutti i compiti di un elenco siano stati svolti o formulare domande di valore e ascoltare in profondità le relative risposte?

Una volta capito che tipo di “capo” una persona vuole essere, si può capire meglio come aiutare una persona del Team che inizia la settimana lavorativa con questa affermazione: “Non so fare niente di buono”!

Questa frase può uscire da membri di un Team che erano sinceramente entusiasti di lavorare, da dipendenti che erano eccezionali nei loro ruoli, da sportivi professionisti considerati assi nel loro sport…eppure arriva quel momento!

Lo scoraggiamento non discrimina!

Qual è l’errore comune di molti Leader, o aspiranti tali?

Pensare che una persona scoraggiata abbia solo bisogno di affermazioni positive e di bei discorsi motivazionali.

Di fronte alla vulnerabilità che rende una persona insicura, impaurita e che vede fallimenti reali e non reali ovunque è quasi automatico prodigarsi a dare consigli.

Ma il fatto è che spesso le persone non hanno bisogno di un consiglio e nemmeno di una pacca sulla spalla: in realtà sono solo un piccolo cerotto su una grande ferita.

Sicuramente l’intento è buono, perché facendo così pensiamo di prenderci cura del nostro Team, ma lo facciamo solo perché abbiamo paura che lo scoraggiamento metta radici.

Molti Leader mancano il segno sulla scelta del metodo per infondere fiducia perché dimenticano che essere un buon Leader significa essere un buon Coach.

Partiamo immediatamente dal presupposto che comprendiamo la fonte dello scoraggiamento, capiamo ciò che affligge il membro del team e iniziamo a dare consigli sulla base di tali presupposti.

Questo è un metodo che funziona raramente.

Esiste una strategia migliore che aiuta i membri del nostro Team quando si sentono inadeguati e scoraggiati dalle loro prestazioni lavorative.

Il segreto?

Fare GRANDI domande e ascoltare.

Sembra una banalità ma la verità è che la maggior parte dei Leader non fa bene queste cose.

La comunicazione non è efficace e il tallone d’Achille è proprio l’ascolto.

Se si impara a porre le domande giuste e ad ascoltare le persone, spesso quest’ultime si diagnosticano e si curano da sole.

Invece di dire loro come risolvere il problema, si sentono autorizzati a scoprire da soli la risposta, rafforzando così la loro fiducia.

Quindi invece di consigliare, fai queste domande e ascolta

1. Qual è il compito o l’obiettivo specifico che sembra ingestibile o irraggiungibile?

È importante iniziare da qui.
Quando un membro del Team è scoraggiato o ansioso per un compito spesso dà spiegazioni astratte o vaghe.

“Mi sento come se stessi fallendo.”

“Non so se sono tagliato per questo tipo di progetto.”

“Non capisco perché non funziona niente”

Frasi come queste spesso riflettono forti reazioni emotive.

Se come Leader rispondiamo subito: “No, non lo sei!” o “Perché ti senti così?” ci sembra di incoraggiarlo, ma è probabile che la persona percepisca solo che i suoi sentimenti non sono validi.

Anche se non siamo d’accordo con la sua valutazione, bisogna comunque mostrargli che gli siamo vicino e che capiamo che sta lottando.

Quando chiediamo al membro del Team di chiarire e usare parole concrete o identificare compiti specifici che sembrano ingestibili, lo aiuteremo a scavare sotto la forte reazione emotiva e a identificare il fattore scatenante o la fonte.

Questa domanda aiuta i membri del team ad identificare obiettivi specifici che causano loro ansia.

A volte non sono in grado di identificare i dettagli, ma si rendono conto che stanno lottando di più per stabilire le proprie aspettative non realistiche.

A volte hanno a che fare con qualcosa al di fuori del lavoro che gli sta causando molto stress nel loro ruolo.

Un’altra grande domanda di follow-up da porre a questo punto è: “Qual è la vera sfida qui per te?”

Bisogna chiedere di essere specifici e scavare sotto lo scoraggiamento così che alla fine finiremo per avere più chiarezza sui suoi pensieri e sulle sue motivazioni.

2. Quale talento o forza possiedi che ha la connessione più naturale con il tuo obiettivo o il risultato desiderato?

Quando un compito o un obiettivo sembra impossibile è perché spesso ci richiede di operare in aree di talento inferiori o totalmente diverse dalla nostra.

Ad esempio, ci sono persone che non sono propense a pensare in modo creativo o a fare il brainstorming di idee nuove e innovative e quando gli viene richiesto si sentono scoraggiate e sconfitte prima ancora di iniziare.

Questo perché questi schemi di pensiero, sentimento e comportamento non gli vengono in modo naturale.

Non basta dire a te stesso: “Sii creativo! Pensa a idee nuove ed eccitanti! ”
Non funziona.

Invece, bisogna stabilire connessioni tra i talenti naturali e il risultato desiderato.

Quando ci viene chiesto di essere creativi, bisogna usare quello che si ha!

Ciò significa che invece di perdere tempo a cercare di pensare in modo creativo, sarà più fruttuoso identificare e raggiungere la persona più creativa e innovativa che conosciamo e che avrà più intuito e connessione con quel progetto specifico e gli chiederò aiuto.

La capacità di comprendere le qualità uniche di persone uniche significa che si ha intenzione di conoscere intuitivamente la persona giusta per questo compito.

Potrete aiutare a guidare il membro del Team attraverso questo esercizio nel mirare ai suoi punti di forza chiedendo come i suoi schemi naturali di pensiero, sentimento e comportamento potrebbero collegarsi all’attività o all’obiettivo.

È importante permettere a questa persona di rispondere alla domanda prima di dare un suggerimento.

Ma molte volte i manager sono troppo rapidi nel voler risolvere il problema e saltano questo passo.

Sbagliato!

I grandi leader non si aspettano che la loro squadra affronti ogni attività esattamente come farebbero loro.

Piuttosto danno alle persone la libertà di decidere il modo più efficace di affrontare l’attività.

3. Quale specifica azione puoi intraprendere alla luce dei tuoi punti di forza e di talento?

A questo punto della conversazione, può essere utile girare l’angolo e discutere alcuni passaggi logistici e di azione.

Chiediamo al membro del team di concentrarsi su ciò che gli viene naturale in modo che possa pensare in modo creativo e strategico su come quel talento potrebbe essere sfruttato per realizzare il compito o l’obiettivo richiesto.

Ancora una volta, non correriamo ai suggerimenti.

Lasciamo che i membri del Team si confrontino su come gestire il compito o l’obiettivo alla luce dei loro punti di forza.

Aiutiamoli a perfezionare le loro idee.

Le domande di follow-up  a questo punto sono fondamentali:

“Con chi puoi collaborare a questo progetto?” o “Come posso supportarti al meglio mentre lavori per raggiungere questo obiettivo?”

Ponendo buone domande, ascoltando e fornendo feedback su ciò che si ascolta, si autorizzeranno le persone a prendere il controllo e fare piani alla luce dei loror punti di forza.

Il tasso di efficacia delle 3 domande è alto

Ma se dopo aver discusso insieme di queste domande, si sta ancora lottando per vedere una chiara connessione tra i suoi talenti e il compito, l’obiettivo o persino il suo ruolo attuale, potrebbe essere il momento di rivalutare.

È scoraggiato perché gli stiamo chiedendo di operare regolarmente da un punto di debolezza?

In questo caso, non c’è da meravigliarsi che si senta inadeguato!

Occorre posizionarlo in modo da usare i suoi punti di forza.
Non siamo managers.
Siamo dei Coach!

Il lavoratore di oggi non è soddisfatto di aver semplicemente un manager.

Desidera un Leader che investa su di lui, lo istruisca e si concentri sul suo continuo apprendimento e sviluppo.

La prossima volta che si percepisce scoraggiamento in un membro del Team, resistiamo alla tentazione di saltare immediatamente alla conclusione e risolvere il problema o offrire consigli.

Siamo dei Coach.

Poniamo le domande giuste.
Ascoltiamo
E poi guardiamolo crescere in sicurezza e consapevolezza di sé.

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Formazione

Non sono ammessi pensieri negativi

Incertezza economica, difficoltà nella gestione del tempo, concorrenza, crediti insoluti e crisi economica, sono le parole che spesso attanagliano la mente di chi non ha il “famoso posto fisso”.

Con i tempi che corrono la vita di chi non ha un lavoro stabile con uno stipendio fisso tutti i mesi non è facile.

Imprenditore o libero professionista, disoccupato o persona con lavori saltuari, le costanti sono sempre le stesse: INSODDISFAZIONE, FRUSTRAZIONE, STRESS!

Il mondo è pieno di persone che vorrebbero e potrebbero raggiungere ottimi risultati e obiettivi di vita, ma non lo fanno e vivono passando le giornate tra indecisione e paura.

I fattori esterni spesso aggravano la situazione: raccomandazioni, crisi economica, crisi di coppia, problemi familiari …

E così i progetti non si concretizzano, le idee cadono nel nulla, ci si sente demotivati, depressi, senza energie.

Pensieri negativi che impediscono il cambiamento

Quante volte sentiamo dire:

E’ impossibile trovare lavoro con questa crisi

odio il mio lavoro ma non troverei mai niente di meglio

vorrei cambiare ma sei poi rimango disoccupato?

E così si rimanda, non si agisce seriamente per cambiare la situazione e intanto il tempo passa.

E più il tempo passa più ci sentiamo insoddisfatti e poco realizzati.

Si continua a sopportare il capo che non ci apprezza, i colleghi che se ne approfittano, lo stipendio che non ci basta.

Ma una cosa è certa: se non si agisce le cose non cambieranno da sole.

Perché allora così tante persone rimandano anche quando è la loro vita che mettono in stand-by?

Spesso rimandare ci tiene al sicuro, ci protegge dalla possibilità di fallire.

Ma non tentare neanche di cambiare le cose significa fallire a prescindere!

È una profezia che si auto-avvera

Questo accade perché, se crediamo fermamente che qualcosa sia reale, finiamo per agire come se lo fosse e così facendo diviene reale come conseguenza delle nostre azioni.

Se continui a pensare che le cose andranno male stai facendo il primo passo che porta proprio in quella direzione, se sei preparato al fallimento e convinto che questo sia imminente sei anche propenso a mollare tutto davanti ai primi ostacoli e probabilmente fallirai.

Quello che invece dobbiamo imparare a fare è cambiare stato mentale, vedere le cose da una prospettiva diversa, aperta al cambiamento e ad assumersi qualche rischio.

Mente aperta al cambiamento

Chi realmente reagisce alle situazioni e si mette in gioco inizia a pensare vedendo le cose da un’altra prospettiva.

Non esistono più scuse o responsabilità da dare ad altri.

Questo cambiamento di prospettiva non si raggiunge facilmente, ma una volta iniziato cominciamo a vedere opportunità dove prima si vedevano ostacoli.

Un vecchio detto cinese recita:

Un albero il cui tronco si può a malapena abbracciare nasce da un minuscolo germoglio.
Una torre alta nove piani incomincia con un mucchietto di terra.
Un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede.

Uscire dalla zona di comfort

Il primo passo è il più difficile perché è quello che ci fa uscire dalla nostra zona di comfort ma è il più importante.

Una volta presa la decisione di farlo il cambiamento è già iniziato.

A volte il “vecchio te” ricomparirà sussurrandoti all’orecchio:

Ma dove stai andando?

Perché rischiare?

E spesso anche altre persone tenteranno di farti demordere.

Impara ad abbassare il volume di queste voci.

Circondati di persone che ti stimolano e ti supportano.

È arrivato il momento di agire e noi possiamo aiutarti in questo.

Segui i nostri social dove potrai trovare stimoli e consigli utili ma soprattutto partecipa all’evento DA ZERO AL SOGNO, l’unico in grado di trasformare la tua vita come vuoi tu.

Clicca sul link sotto e scopri come si svolgerà l’evento!

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Formazione

Raggiungi i tuoi sogni con la motivazione

La motivazione, dal latino “motus”, è un movimento, una spinta verso qualcosa; una forte energia che ci permette di modificare il nostro comportamento e indirizzarci verso una direzione.

La motivazione spesso può nascere da un disagio.

Più forte è il disagio più forte è la motivazione al cambiamento e quindi al miglioramento di se stessi; non a caso chi ottiene grandissimi successi sia in ambito sportivo che economico, ha spesso un passato problematico che gli ha dato la spinta interiore per continuare a migliorare se stesso.

Un obiettivo aiuta a far nascere la scintilla di questa enorme energia interiore.

Tale energia però è difficile da controllare, perché è per sua natura da indirizzare verso un’unica direzione, per questo motivo spesso è difficile che permanga senza la costanza.

La motivazione ha un ruolo fondamentale nella nostra vita e nel raggiungimento dei nostri obiettivi, nel portare a termine dei compiti e raggiungere traguardi.

L’energia della motivazione di attiva in noi quando sentiamo un bisogno di cambiamento; per cambiare ci vuole motivazione.

Quali sono le componenti essenziali della motivazione?

Attivazione

Prendere una decisione che determina l’inizio di una determinata attività.

Intensità

Il grado di sforzo nel perseguire tale attività.

Perseveranza

Capacità di mantenere costante il livello del nostro sforzo anche di fronte alle difficoltà.

Le 2 categorie di motivazione

La motivazione INTRINSECA

La più potente e duratura, perché nasce all’interno di ogni singolo individuo, dalla cosiddetta “spinta interiore”, ed è per lo più alimentata dai suoi desideri.

Questa motivazione implica buoni livelli di autostima e una preferenza per la scelta di sfide che tendono a mettere alla prova, in quanto compiti troppo semplici non generano una forte motivazione interiore.

Essa è collegata ad emozioni come la curiosità, il piacere e la gratificazione di sé.

La motivazione ESTRINSECA

Proviene da stimoli esterni e in questo caso il soggetto si impegna ad esplicare un determinato compito per ottenere dei benefici (es. denaro, ricompense ecc..) oppure evitare circostanze negative.

Il lato negativo di questa motivazione è che molte volte degenera nella procrastinazione.

E’ innegabile che essere mossi da una motivazione intrinseca dona maggiore forza nel ripartire e nell’affrontare anche i momenti di maggiore difficoltà.

Siamo più forti nel non cedere ai molti possibili imprevisti, perché lo scopo finale a cui si aspira è qualcosa di più grande ed in gioco mettiamo tutti noi stessi.

Inoltre essere motivati da motivi interni, piuttosto che esterni, ha effetti sul livello di coinvolgimento nel compito e anche sugli effetti rispetto a successo o insuccesso.

Differenti saranno le attribuzioni fatte a sé o all’esterno ma anche il senso di efficacia, il livello di soddisfazione e la consapevolezza.

La motivazione quindi è, di certo, collegata ai valori personali dell’individuo nonché alla PROSPETTIVA con cui esso guarda alle cose.
H4. Quali sono i valori che ci motivano e come scoprirli.
I valori ci indicano cosa è davvero importante per noi e scoprirli significa svelare la nostra vera essenza più intrinseca e nascosta, comprendere il perché delle nostre azioni e anche il perché non riusciamo a compierne alcune.
Scoprire tali valori è come utilizzare una “bussola” per poterci orientare nella mappa di noi stessi e per poter tracciare una determinata rotta compatibile con il nostro essere, dandoci la possibilità di definire mete adeguate alla nostra realizzazione.
Una volta scoperti i nostri valori possiamo dire di conoscere le nostre motivazioni intrinseche ovvero comprendere la nostra energia interiore; tale energia dobbiamo indirizzarla e alimentarla per giungere davvero alla nostra auto-realizzazione.

La MOTIVAZIONE è l’energia che aiuta a raggiungere i SOGNI

Alcuni di noi si trovano nel bel mezzo di un’enorme tempesta… alcuni perdono il lavoro, altri vivono crisi sentimentali e altri ancora tragedie e perdite.

Come possiamo sopravvivere a questi uragani di emozioni?

L’unica cosa da fare è riscoprire una MOTIVAZIONE, che piano piano faccia breccia nella nostra mente e ci aiuti a ritrovare quella bussola tanto importante per ritrovare la via e addirittura imboccarne di nuove.

La motivazione è come la forza, non è mai uguale per nessuno.

La sua intensità fa la differenza nel raggiungere i nostri obiettivi

Basti pensare alla motivazione di uno sportivo, di uno studente ecc… in base all’INTENSITA’ della propria MOTIVAZIONE otterranno i loro risultati.

Ma la più grande qualità della MOTIVAZIONE è quella di permetterci di poter entrare a contatto con i nostri SOGNI

Sono i nostri sogni il combustibile che deve alimentare la nostra MOTIVAZIONE.

Se i nostri sogni sono sopiti e repressi come puoi sperare che la motivazione sia alta?

Senza sogni e obiettivi non esiste ENERGIA nelle nostre vite, e senza quell’energia non possiamo passare all’azione.

Dobbiamo dare importanza ai nostri  sogni, perché la vita e i sogni sono pagine dello stesso libro.

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Formazione

Perché avere un mentore è straordinario

Tutti avrete sicuramente sentito parlare di mentoring o di coaching; proviamo a vedere le differenze ed a capire chi è un mentore.

Quali capacità dovrebbe avere?

E chi è invece un coach?

Mentore e coach sono la stessa cosa?

Definiamo il Mentore

La parola mentore è un termine molto antico che deriva dal nome del Maestro di Telemaco, il figlio di Ulisse.

Quando Ulisse partì da Itaca per andare a Troia, affidò il suo giovane figlio alle cure di Mentore, il cui compito era quello di consigliare e sostenere Telemaco durante l’assenza del padre.

Atena, poi, dea della sapienza oltre che delle armi e della guerra, prese le spoglie dello stesso Mentore per occuparsi del figlio del suo protetto.

Nel linguaggio comune la parola mentore ha assunto il significato di consigliere fidatoguida saggiaprecettore.

Il compito di un mentore è quello di fornire, con il proprio esempio, un modello da seguire e un sostegno nel gestire le difficoltà che si possono incontrare durante il proprio percorso.

Definiamo il Coach

Il coaching invece è il rapporto tra un coach e un cliente.

Il compito del coach è quello di mettere in risalto le capacità del cliente cercando di motivarlo e incoraggiarlo a raggiungere i suoi obiettivi.

Il percorso con un coach può essere individuale o di gruppo e ha lo scopo di migliorare le potenzialità attivando modalità comportamentali diverse e più funzionali.

Il mentore non ha solo il compito di trasmettere la propria conoscenza ma è una vera e propria guida che trasmette valori, cultura, tecniche e insegnamenti.

Quando trasmettiamo i nostri insegnamenti, le nostre abitudini, le nostre tradizioni e la nostra educazione ai nostri figli ad esempio, il nostro obiettivo non dovrebbe essere quello di creare delle copie di noi stessi.

Quello che vogliamo ottenere è che imparino a pensare con la propria testa, secondo le loro inclinazioni personali ma forti delle esperienze e delle conoscenze che hanno acquisito.

Qual è lo scopo del Mentore?

Un mentore non ti dice COSA pensare, ma piuttosto COME pensare.

La maggior parte delle persone che riescono a raggiungere degli obiettivi nella vita hanno in comune una caratteristica fondamentale: la perseveranza.

Per perseveranza si intende la costanza e la fermezza nel perseguire i propri scopi, nel proseguire sulla strada intrapresa e nel lottare per raggiungere i propri obiettivi nonostante le difficoltà che si possono incontrare.

È facile andare avanti e impegnarsi quando le cose vanno bene, ma è quando siamo a terra che dobbiamo imparare a rialzarci.

È nei momenti più duri che dobbiamo riuscire a non darci per vinti, continuare a credere nei nostri obiettivi e a lavorare sodo per ottenerli.

Purtroppo capita che anche quando tutto sembra in equilibrio, nel profondo, a volte, non ci sentiamo soddisfatti.

Oggi le nostre vite sono spesso bloccate da diversi tipi di impedimenti, ci svegliamo la mattina e ripetiamo automaticamente le stesse azioni, seguendo la nostra routine senza mai fermarci a pensare.

Ti chiediamo di farlo adesso.

Sto veramente vivendo la vita che voglio?

Il mio lavoro mi rende felice?

Le persone che ho accanto sono veramente quelle che sceglierei in questo momento?

Per rispondere a queste domande dovremmo prima chiederci che cos’è la LIBERTA’.

Cosa significa per te libertà?

La libertà non è solamente la facoltà di scegliere il proprio modo di agire nei vari contesti, come ad esempio la libertà di culto, di opinione, di pensiero, etc.

Libertà significa anche non essere sottomessi alla volontà degli altri, non essere imprigionati o sotto un regime che ci costringe a comportarci ed agire secondo modi prestabiliti.

Oggi apparentemente non abbiamo regimi che ci controllano, ma spesso senza neanche rendercene conto veniamo inconsciamente controllati da regole sociali, stereotipi, giudizi che neanche ci appartengono.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di IMPARARE A PENSARE.

Imparare a pensare ci rende più liberi.

La formazione ci rende più liberi.

Questo perché un individuo che pensa e che “sa pensare” tenderà ad agire in modo libero,  le sue decisioni non saranno spinte da linee guida prestabilite da un sistema di credenze ereditato ed assimilato, ma dalle sue inclinazioni personali, dai suoi desideri, dagli obiettivi che vuole raggiungere.

Ecco perché oggi più che mai avere qualcuno che ci sostenga e ci guidi costituisce una grande risorsa.

Il mentore non è semplicemente un coach o un insegnante, ma qualcuno che ispira con il proprio esempio, che sostiene, qualcuno capace di incentivare la persona a riconnettersi con i suoi bisogni profondi.

Qualcuno in grado di fare in modo che le risorse interiori diventino scelte concrete e azioni di vita.

Nel corso della tua vita, hai mai sentito il bisogno di avere una guida o un supporto?

Ti sei mai sentito così a terra da sentire la necessità di qualcuno che ti aiutasse a rialzarti?

C’è qualcuno che consideri un maestro?

Qualcuno a cui ti ispiri nei momenti di difficoltà?

Un antico proverbio cinese dice:

"quando l’allievo è pronto il maestro si manifesta".

Forse il momento è arrivato!

Questo è quello che facciamo nei nostri corsi: cerchiamo di aiutare le persone a definire e raggiungere i loro obiettivi, sostenendoli e mostrando con l’esempio la strada da seguire.

Per questo motivo vorremo conoscerti invitandoti a partecipare all’evento DA ZERO AL SOGNO, l’unico evento di tre giorni in grado di trasformare la tua vita come vuoi tu.

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Formazione

“Quella sporca dozzina”

Quante volte hai provato a cambiare e dopo un certo periodo sei tornato sconfortato alle vecchie abitudini?

Hai cominciato a raccontarti una sequela infinita di scuse per ricominciare poi a fare le stesse identiche cose di prima.

È facilissimo identificare cosa devi fare per cambiare la tua vita.

È difficilissimo accettare che per cambiare devi lasciare andare molte cose e sradicare molte erbacce in modo che il terreno della tua vita sia di nuovo libero e fertile.

E’ facile perdere la motivazione dopo poco tempo, cominciare a procrastinare e successivamente abbandonare.

E’ difficile trovare un modo efficace che ti porti davvero al cambiamento, che costantemente si ripresenta nella tua lista dei buoni propositi perché se non hai lavorato sufficientemente su te stesso non hai acquisito né gli strumenti né un metodo che ti possano aiutare.

Io ero come te.

Poco più che ventenne avevo una grande ambizione, sostenuta anche dalla necessità di diventare al più presto autosufficiente dopo la morte di mio padre, ma non avevo gli strumenti.

Il rischio è accontentarsi di ciò che arriva e convincersi pure che vada bene così ma ti assicuro che può essere meglio, MOLTO MEGLIO.

È nostro dovere scegliere attentamente ciò per cui vale la pena usare la nostra energia.

In più è necessario capire che non sono le circostanze o le azioni di altre persone che definiscono le nostre vite.

La realtà è che tutto dipende da noi.

Non da quello che ci succede, ma da come reagiamo.

Non da quello che è, ma da quello che ne pensi tu.

Se vuoi cambiare la tua vita, per diventare la persona che sai che vuoi e che devi essere, devi scegliere cosa vale la pena tenere e cosa devi lasciar andare.

Per fare tutto questo DEVI ESSERE DISPOSTO A PERDERE “QUELLA SPORCA DOZZINA”:

 

1. Il tuo ORGOGLIO

"Per orgoglio ci inganniamo sempre. Ma in fondo sotto la superficie della coscienza una voce calma e sommessa ci dice che qualcosa è stonato".

Per cambiare la tua vita devi ammettere ciò che non funziona.

Devi umiliarti.

Devi chiedere aiuto.

Il tuo ego difenderà le tue attuali circostanze, ma non puoi permettere a una fugace sensazione di vergogna di eclissare la ragione.

Non puoi vivere il resto della tua vita come sei, solo perché sei troppo orgoglioso di ammettere che qualcosa non va. 

 

2. Le tue STAMPELLE EMOTIVE

Sai perché non hai ancora cambiato la tua vita?

Perché sei bloccato, stagnante e stai ancora cercando delle scuse?

Perché ti stai appoggiando a “stampelle emotive”.

Restare piccoli, avere paura, rimanere controllati e rifiutarsi di agire sono tutti sintomi di non voler perdere ciò che è familiare, conosciuto e affidabile.

 

3. Le tue TECNICHE DI ELUSIONE

Qualunque cosa tu stia facendo per intorpidire la fastidiosa sensazione che qualcosa non sia giusto, sia che si tratti di mangiare, bere, fare sesso o altro, non puoi più allontanare quella sensazione.

Non è qui per torturarti inutilmente, è qui per informarti.

Il primo passo è rimuovere i meccanismi di elusione.

Il secondo è ascoltare.

 

4. Il tuo EDONISMO

È controintuitivo, ma vivere la vita dei tuoi sogni molto raramente implica rispondere ai tuoi desideri d’impulso.

In effetti, le persone profondamente soddisfatte e di grande successo comprendono che perseguire il piacere è un vicolo cieco, una strada che porta alla confusione, alla malattia e alla pigrizia.

 

5. La tua ZONA DI COMFORT

"La zona di comfort è uno stato psicologico in cui ci si sente familiari, al sicuro, a proprio agio e protetti. Non cambi mai la vita finché non esci dalla tua zona di comfort; il cambiamento inizia alla fine della tua zona di comfort".

Lasciare la tua zona di comfort non è così semplice come sfidare te stesso a sentirti un po ‘a disagio di tanto in tanto.

In realtà, è più come entrare in una nuova vita in cui tutto è sconosciuto e tutto è possibile e quindi terrificante.

Quando esci veramente dalla tua zona di comfort, entri in una nuova vita e con ripetizione e tempo, questo diventa il tuo nuovo senso di familiarità.

Siate sempre consapevoli di ciò che vi sta condizionando per sentirvi a vostro agio.

 

6. La tua COMPOSTEZZA

"La compostezza è il sovrano dell'instabilità".

Se vuoi cambiare la tua vita, dovrai piangere.

Parecchio.

Dovrai mostrare le tue emozioni.

Dovrai uscire di casa alle 7 del mattino nello stesso maglione in cui hai dormito perché un lampo di creatività ti ha colpito e c’è qualcosa che devi fare.

 

7. L’attesa di RICONOSCIMENTO

Quello che sei disposto a fare anche se nessuno applaude è ciò che devi fare.

È la vera cartina tornasole: se sei disposto a farlo senza un applauso, lo stai facendo per le giuste ragioni.

Un giorno potrebbe arrivare il riconoscimento.

Non importa.

Non è l’obiettivo finale.

 

8. Il bisogno di VENDETTA

È tempo di mettere a tacere l’idea che la tua vita possa essere una fonte di invidia e orgoglio, un modo per portare rancore infinito ai bambini che ti hanno maltrattato e ai coetanei che ti hanno sottovalutato.

È tempo di smettere di costruire la tua vita attorno alla speranza che un giorno tu possa mettere in atto una vendetta su tutti coloro che ti hanno fatto del male.

Quando questa è la tua mentalità, fai delle scelte in base a ciò che immagini le altre persone percepiranno.

È solo illusione sull’illusione.

Inoltre, vivere felicemente e bene è in realtà la migliore vendetta, in piccola parte perché non stai più cercando di provare nulla agli altri.

 

9. Obbedire ai tuoi DEMONI INTERIORI

I tuoi demoni sono solo parti di te che non hai ancora imparato ad amare.

La cosa interessante di come i nostri demoni interiori ci perseguitano è che quando facciamo ciò che chiedono, stanno zitti.

Quando facciamo ciò per cui sentiamo un prurito, eppure sappiamo che alla fine ci rovinerà, siamo soddisfatti per un batter d’occhio.

Eppure, alla fine, ci rendiamo conto che se continuiamo a obbedire a questi impulsi, le nostre peggiori paure si avvereranno perché le renderemo vere.

Diventeremo i gusci delle persone che intendevamo essere.

Superare i nostri impulsi più oscuri non è solo una questione di resistere a loro, è una questione di poterli ascoltare ad alta voce e scegliere diversamente.

 

10. La CERTEZZA

Non ci sono scelte certe nella vita, ci sono solo percorsi che sono stati battuti così tante volte che quelli che sono arrivati alla fine possono tornare e dire: questa è la strada – l’unica strada.

Quello che molti non capiscono è che vivere la vita di qualcun altro in cambio del non sentirsi mai “impauriti” non è affatto vivere.

La certezza è un’illusione nella sua forma più alta:

non c’è nulla di garantito nella vita, quindi è nel nostro interesse fare ciò che non è meno rischioso, ma che vale la pena.

 

11. La vecchia idea che hai avuto su COME SAREBBE STATA LA TUA VITA

"Qualunque cosa tu stia cercando, non arriverà nella forma che ti aspetti".

Pensavi di sapere come sarebbe stata la tua vita da adulto.

Hai fantasticato…sperando che fosse come avevi immaginato.

E poi ci sei arrivato e non eri felice.

Questo perché le idee che avevi sulla tua vita futura provenivano da una persona giovane, ingenua e ancora senza esperienza.

12. I tuoi ATTACCAMENTI per diventare chi pensavi di essere

"Non dovremmo giudicare le persone dal loro picco di eccellenza, ma dalla distanza che hanno percorso per arrivare dove sono oggi".

Proprio come le idee che hai avuto sulla tua vita futura, ognuno di noi ha un’immagine di se stesso nel futuro: come saremo fisicamente, l’età in cui avremo realizzato una sogno ecc…

Ricorda: non devi nulla al tuo IO passato.

Adesso quello che devi a te stesso è diventare quello che sei essenzialmente.

Lascia andare l’idea costante di essere qualcuno che non sei, non perché te lo dico, ma perché hai capito finalmente che quello non è l’unico modo di vivere.

Segui questi consigli e poi passa all’azione.

Sono sicuro che tutto ciò che ti ho detto non sono “cavolate” proprio perché IO HO LASCIATO ANDARE TANTE COSE E HA FUNZIONATO.

Il mio modo per aiutarti in una trasformazione duratura è quello di invitarti a partecipare all’evento dell’anno: Da Zero al SOGNO.


Condividerò con te il modo per distruggere i blocchi del tuo passato, per diventare finalmente consapevole delle tue attuali potenzialità e per metterle al tuo servizio per costruire il futuro radioso che ti meriti.

Scopri subito l’offerta che ti ho riservato.

Da Zero al SOGNO

9-10-11 OTTOBRE 2020 FIRENZE
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Formazione

Se non sei disposto a lottare per i tuoi sogni, non lo farà nessun altro. 2 parte

Come promesso eccoci di nuovo a parlare dell’importanza di riuscire a svegliarci dalla nostra routine e prendere una decisione che ci permetta di realizzare i nostri sogni.

Decidere di investire su te stessi è un grande passo e spesso è un atto di fiducia che richiede un gran coraggio.

Sì, perché in quel momento non sembra esserci alcuna garanzia che tu possa recuperare l’investimento fatto.

Però c’è una buona notizia: l’atto stesso di fare l’investimento è più potente di quello che otterrai effettivamente da quell’investimento.

Cambierà la tua identità e il tuo orientamento verso la vita, verso te stesso e verso il tuo futuro.

Poiché la maggior parte delle persone non prende decisioni efficaci, non comprende la necessità e il potere di investire in se stessi e nelle proprie decisioni.

Ma se prendi una decisione coraggiosa e potente, dovrai investire molto in quel progetto.

Cerca di contornarti di persone giuste, che non hanno timore di dirti quando sbagli o se stai andando verso la direzione sbagliata.

Se sogni in grande, non correre verso il sogno da solo; è importante avere una bella squadra con la quale condividere il sogno.

Se stai cercando di fare qualcosa di significativo, non sarai in grado di farlo da solo: le persone sono il capitale umano più potente che ci sia.

Avrai bisogno delle persone giuste per aiutarti, quelle che non ti lasceranno fallire, o che almeno saranno dirette quando ti vedranno prendere la direzione sbagliata.

Per mia fortuna, durante il mio percorso, ho avuto una famiglia che mi ha sempre sostenuto anche quando non ero sicuro al 100% che quello che stavo rincorrendo fosse il percorso giusto per me e per loro.

Avere al tuo fianco persone che credono in te e che ti supportano nel tuo progetto è una grande ricchezza.

Spesso purtroppo le persone che abbiamo vicino hanno paura dei nostri progressi, dei passi che facciamo per la realizzazione personale, pensano che più ci evolviamo, più ci allontaneremo.

Non dobbiamo lasciarci condizionare dai giudizi negativi e dalle critiche non costruttive.

Circondati di persone che credono in te e nelle tue capacità.

Ho deciso nel corso della mia vita di dare priorità a cose diverse tra loro.

Ho iniziato la mia carriera parallelamente insegnando arti marziali e studiando giurisprudenza per diventare avvocato, poi piano piano dentro di me ho capito che avevo bisogno anche di qualcosa che mi facesse crescere personalmente e ho deciso di concentrarmi anche sul fare altro, qualcosa che riempisse ancora di più la mia vita.

Ho deciso di affiancare il mio lavoro di avvocato con quella che era la mia più grande vocazione: quella di aiutare gli altri a capire quello che vogliono veramente dalla vita.

È stato facile?

Se ti dicessi che è stata una passeggiata ti mentirei.

Le cose non arrivano da sole, non ci piovono dal cielo, raggiungere i propri obiettivi significa impegnarsi costantemente, avere a che fare con il fallimento e avere la forza di continuare, fare delle rinunce, fare delle scelte.

Forte della mia esperienza nelle arti marziali non ho mai perso la concentrazione e oggi posso dire di essere orgoglioso delle scelte che ho fatto.

Ora ti chiedo: quanto hai investito nelle tue decisioni?

Ti stai costantemente mettendo in gioco e agisci ogni giorno per seguire la decisione che hai preso?

Alla fine della giornata, il lavoro che fai è il sottoprodotto delle tue decisioni!

Il tuo lavoro è il sottoprodotto del tuo impegno!

Il tuo lavoro è un riflesso del tuo investimento!

Se il tuo lavoro non è quello che vuoi che sia, dovrai investire di più.

Se vuoi fare un lavoro diverso, dovrai diventare una persona diversa, con una mentalità diversa e un’identità diversa.

Sii onesto con te stesso sulle modifiche che devi apportare per evolvere.

Il cambiamento non è facile, anche quando vogliamo cambiare.

Se pensi che continuando a provare nello stesso modo che hai fatto fino a ieri sia la soluzione, ti sbagli.

Stesso comportamento, stessa conseguenza!

É necessario adottare un approccio diverso alle cose, considerare diverse alternative.

C’è sempre un altro modo di fare le cose, un altro modo di risolvere una situazione, un altro percorso da seguire.

Puoi continuare a fare ciò che hai sempre fatto, oppure puoi fare qualcosa di diverso, che è più difficile, ma che porterà a un risultato diverso.

Quindi, se decidi che c’è qualcosa in te o nella tua vita che vuoi cambiare, puoi farlo se ricordi questi passaggi:

1. Consapevolezza.

Fai un passo indietro e riconosci gli schemi della tua vita in cui hai ripetutamente adottato lo stesso approccio a una situazione nel tempo ma con risultati negativi;

2. Scelta.

Riconosci che hai una scelta.

La consapevolezza di ciò che sta realmente accadendo può sembrare una porta che si apre a una nuova vita, ma devi scegliere da che parte andare;

3. Azione.

Dopo aver fatto una scelta, agisci.

Fai un passo avanti e attraversa la porta;

4. Ripetizione.

Dedicati a seguire la tua decisione, il cambiamento richiede impegno, pratica e tempo.

Ci saranno cose a cui dovrai rinunciare per crescere nella tua decisione.

Dovrai inserirti in ambienti che ti consentiranno di prendere decisioni importanti per cambiare.

Dovrai quindi informare le persone chiave delle modifiche che stai apportando e degli impegni che dovrai sostenere.

Dovrai eventualmente rimuovere dalla tua vita le dipendenze e le distrazioni.

Preparati il più possibile per riuscire (anche se non puoi prevedere tutto): allenati duramente, nel corso del tuo progetto avrai bisogno di strategie per creare opportunità di crescita.

Questo potrebbe significare mettersi in gioco e affrontare situazioni di stress e vecchie paure.

Ma ricorda, non sei qui per giocare in piccolo.

Non sei qui per essere nella media.

Hai messo tutti i pezzi a posto.

Hai fatto tutto il possibile.

Hai creato condizioni che ti permettono il raggiungimento dei tuoi obiettivi.

Combatti per la decisione che hai preso, perché a nessuno importa del tuo successo più di te.

Non a tutti importa quanto a te.

Se non sei disposto a lottare per i tuoi sogni, non lo farà nessun altro.

Puoi farlo in modo consapevole e gentile.

Ma non puoi accontentarti. E ci saranno molte persone intorno a te che vorranno che ti accontenti.

Devi fare tutto il necessario. E lo farai se sei sicuro di quello che vuoi.

Lo farai se la tua identità e la tua vita sono cambiate per questa decisione.

Quando prendi una decisione vera e poi vivi la tua vita in direzione di quella decisione, il cambiamento verrà.

Ora che ti ho raccontato un pò della mia storia ti chiedo:

vuoi veramente vivere la vita dei tuoi sogni?

Se la risposta è SI comincia a prendendo la tua prima decisione; partecipa a DA ZERO AL SOGNO!

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Formazione

Se non sei disposto a lottare per i tuoi sogni, non lo farà nessun altro. 1 parte

Ti consideri una persona nella media?

Oppure ti piacerebbe considerarti e venire considerato stra-ordinario?

La verità è che il mondo ha bisogno di persone con la mentalità aperta e non di persone che seguono passivamente le norme di questa società.

Essere nella media nel mondo di oggi significa essere dipendenti da tecnologia, alimentazione non salutare e distrazione.

Essere nella media oggi è passare più della metà della giornata lavorativa in uno stato semi-cosciente, dentro e fuori.

Giorno dopo giorno, abbassi i tuoi standard personali e ti dimentichi di ciò che puoi fare con il tuo tempo.

“Ottieni nella vita ciò che tolleri”, ha detto Tony Robbins.

La maggior parte delle persone ha sviluppato tolleranze per la distrazione e la dipendenza.

Stanno bene con questo, si sono adeguati a questa realtà.

Essere nella media significa non avere uno scopo nella vita, procedere passivamente nella propria routine senza farsi mai domande.

Devi essere apatico e non credere veramente in qualcosa con abbastanza convinzione da sacrificarti per esso, investire in esso e lottare per esso.

Essere nella media significa restare indietro.

Non ti è permesso restare fermo in questo mondo in costante evoluzione, è troppo ricco di luci, colori, suoni e flussi di comunicazione per rimanere immobili e farsi passare tutto addosso.

Ti sembra troppo impegnativo?

Fidati non è così, devi essere in connessione con questa realtà multidimensionale, non ti è possibile rimanere impassibile perché verrai travolto da questo turbinio di emozioni.

Per svoltare è necessario prendere una decisione!

La maggior parte delle persone non ha abbastanza convinzione nelle proprie capacità per decidere veramente di cambiare.

Tuttavia, se vuoi impostare una nuova strada nella tua vita, devi essere in grado di operare un cambiamento potente e definitivo e soprattutto devi crederci, tanto da poterti permettere di focalizzare tutte le tue energie in quel progetto.

Cerca di uscire dai tuoi schemi mentali, rompili, distruggili, calpestali e stravolgi la tua quotidianità: cerca di concederti un po’ di spazio per te e le tue idee.

Secondo, lo psicologo, Abraham Maslow, che ha coniato il termine e il quadro per l’autorealizzazione “Un musicista deve fare musica, un artista deve dipingere, un poeta deve scrivere, se vuole essere in pace con sé stesso. Ciò che un uomo può essere, deve essere. Deve essere fedele alla propria natura. Questa necessità si può chiamare l’auto-realizzazione“.

Maslow si riferisce al desiderio dell’uomo di diventare ciò che potenzialmente può essere.

Quante volte nel corso della vita ti sei concesso di vivere esperienze rare, esaltanti, emozionanti, fuori dall’ordinario, ma che rientrano nelle tue corde?

Maslow definisce questo tipo di esperienze “esperienza di punta”: episodi intensamente gratificanti in cui tutte le potenzialità di una persona scorrono insieme orientate all’obiettivo e in cui la persona è più integrata, più aperta all’esperienza, maggiormente mossa dalla sua specifica natura o disposizione, più spontanea ed espressiva, più pienamente funzionante, più creativa.

In questi momenti l’individuo diventa più pienamente se stesso, più forte nella realizzazione delle sue capacità.

Avere esperienze di punta non deve certo essere raro.

Ognuno deve cercare di raggiungere la propria esperienza di punta, solo così potrà ottenere ciò che realmente desidera.

In realtà, avere esperienze esaltanti o mettersi in uno stato di risalto, dovrebbe essere qualcosa che fai ogni giorno: non per far piacere agli altri, ma per far piacere a te stesso.

Il motivo per cui le persone considerano le esperienze eccitanti rare è perché non hanno creato la propria vita per averle in maniera constante.

Molto spesso le persone sono disconnesse da loro stesse e si sentono più in connessione con il mondo che le circonda: vivono in uno stato di dipendenza e reattività.

Nei pochi momenti in cui le persone si staccano intenzionalmente dal loro stato di ipnosi dato dal continuo proporsi di cose e immagini, si verificano queste esperienze sensazionali.

E se avessi letteralmente bisogno di operare ai massimi livelli su base giornaliera per raggiungere i tuoi obiettivi?

Essere in questo stato significa andare nella direzione di ciò che vuoi essere, andare verso la realizzazione di ambizioni che vanno oltre qualsiasi cosa tu abbia mai fatto prima.

La maggior parte delle persone prende decisioni deboli, perché preferisce rimanere nell’ombra e identificarsi alla massa.

In realtà, sono poche le persone che riescono a prendere davvero delle vere decisioni.

Ciò non significa che devi scappare o stravolgere tutta la tua vita.

Devi far muovere la tua personalità.

Come ti senti in questo momento?

Cerca di sentirti in sintonia con il tuo corpo e respirare profondamente, imparare a esplorare ed espandere la tua mente può metterti all’apice.

Se vuoi una vita diversa, devi essere una persona diversa.

Per cambiare è necessario attivare uno stato al di là dei tuoi vecchi modi di agire, da quando ti svegli a quando vai a dormire.

É questo lo scopo dell’ avere una routine mattutina: mettersi in uno stato di picco al mattino, in modo da poter operare da quello stato per il resto della giornata.

Perché ti starai chiedendo?

Tale stato ti ricorda chi vuoi essere e come vuoi agire.

Quindi agisci da quello stato, come quella persona, per il resto della giornata.

Ricordati continuamente della decisione che hai preso; ricordati dell’obiettivo soprattutto quando arriveranno le prime resistenze, perchè i cambiamenti portano sempre dei momenti di instabilità.

Hai un ambiente costruito intorno a te per mantenere le cose come sono.

Hai un modello mentale che corrisponde alla tua vita attuale che non ti permette di realizzare i tuoi sogni.

Se così non fosse, la tua vita sarebbe diversa, ma è nel momento in cui inizi ad investire nella tua decisione che stai veramente iniziando a cambiare.

NON STAI PIÙ SOLO PENSANDO.

STAI FACENDO.

LO SEI.

C’è qualcosa di strano e magico che accade quando qualcuno investe finanziariamente e personalmente in se stesso: l’investimento è quasi sempre ciò che provoca un momento di non ritorno.

È quel momento in cui una persona diventa veramente impegnata.

Una volta effettuato un investimento nella tua decisione, consolidi la tua nuova identità e il tuo ruolo cambia.

Diventi leader della causa che stai affrontando, hai deciso di lanciarti nel gioco ed effettivamente fare qualcosa.

Investendo in te stesso, approfondirai e intensificherai il tuo “perché”.

Prendere una decisione ti regalerà una nuova vita!

Visto che sei arrivato a leggere fino qua penso che il tuo desiderio di avere una reale trasformazione sia veramente grande.

Per questo voglio aiutarti e far si che ciò avvenga e rimanga stabile nel tempo.

Segui i consigli che ti ho scritto sopra e poi passa all’azione iscrivendoti subito all’evento dell’anno “Da Zero al Sogno”.

Oggi mi fermo qui perché voglio darti il tempo di guardare il sito di “Da Zero al Sogno” ma lunedi prossimo ti darò altre dritte su come rimanere focalizzato sulla decisione più grande che stai per prendere: TRASFORMARE IL TUO SOGNO IN REALTA’!

Scopri subito l’offerta che ti ho riservato.

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Formazione

Da grande voglio fare il Leader

Quando organizzi qualcosa le persone ti seguono naturalmente oppure fatichi a convincerle?

In casa devi alzare la voce per farti ascoltare oppure hai già quell’autorevolezza che appartiene ai grandi Leader?

Semplificando un concetto di Brené Brown :


“Se vogliamo che le persone si aprano completamente, in modo da poter innovare, risolvere i problemi e aiutare le persone stesse a realizzare i loro obiettivi, dobbiamo essere vigili nel creare una cultura in cui le persone si sentano al sicuro, ascoltate e rispettate”.

Quando qualcuno mi dice che è interessato a diventare Leader, sono contemporaneamente eccitato e scettico.

Voglio assicurarmi che comprendano davvero le loro motivazioni e la dimensione in cui stanno entrando.

Una volta che ho la certezza che non sono solo interessati al titolo, lavoro con loro per valutare i loro attuali punti di forza, opportunità di crescita e maturità gestionale.

Le prime domande che mi pongo per capire se sono davvero pronti per questo passo sono:

  • Quanto sono coscienti di se stessi?
  • Quanto è chiara la loro visione?
  • Quanto bene gestiscono i conflitti?
  • Sono in grado di lavorare con gli altri?
  • Possono delegare e insegnare?
  • Hanno aspettative realistiche su cosa significhi gestire un Team?

Gestione e Leadership sono un’avventura senza fine che richiede un lavoro duro e continuo.

È necessario cercare lo spazio giusto per poter crescere.

Quello che mi interessa capire delle persone che vogliono intraprendere il percorso da Leader è il loro punto di partenza.

A seconda di quale sia, ci sono alcune aree di abilità e risorse che di solito raccomando nel tempo come percorso di apprendimento, adattandosi alla loro situazione specifica.

Conosci te stesso” questa l’affermazione che devi portarti dentro durante tutto il tuo percorso.


Così potrai diventare un vero Leader capace di affrontare prima i tuoi problemi per poi aiutare efficacemente gli altri.

Ho scoperto che questo aiuta i Leader a comprendere il proprio stile e in che modo possono interagire o entrare in conflitto con il proprio Team.

La formazione personale è fondamentale e prioritaria per raggiungere un sano livello di autocoscienza e affrontare i problemi in corso.

Più le persone capiscono loro stesse e come reagiscono alle situazioni, più costruttivamente riescono a gestire anche il conflitto e lo stress.

Lo sviluppo di una relazione sana con il Team inizia con una relazione altrettanto sana con se stessi.

Sarà un duro e utile viaggio verso la Leadership.

Il passaggio successivo ti vedrà impegnato con il mondo esterno e dovrai imparare presto a capire ciò che ti è utile e ciò che invece puoi tranquillamente lasciar andare.

Comincerai a gestire il tuo Team come un vero Leader ma non potrai mai abbassare la guardia sul tuo mondo interiore.

Ogni cambiamento, ogni aggiustamento di rotta richiedono prima nuovi set di abilità e una profonda comprensione delle motivazioni per fare poi la mossa giusta.

Cerca di utilizzare nuovi approcci che danno alle persone a tutti i livelli l’autonomia dell’organizzazione e l’autorità corrispondente.

La gestione consiste nel definire la direzione attraverso chiari risultati attesi e fornire il supporto per aiutare il tuo Team a realizzarli.

Non si tratta di dire alla gente cosa fare.

Sei lì per aiutarli a crescere e pensare da soli.

Se lo fai nel modo giusto, imparerai tanto da loro quanto loro imparano da te: il tuo contributo cambierà da quando eri un singolo collaboratore.

Ultimo ma non meno importante, incoraggia le persone a riflettere davvero sul perché vogliono diventare leader.

Come ho detto prima, non si tratta di essere quello che dice agli altri cosa fare.

Non si tratta dell’ufficio più grande o dell’accesso ai vantaggi.


Hai la carriera delle persone nelle tue mani, quindi devi capire a chi parlerai dei tuoi progetti e rispettare l’entità di ognuno di loro, perché saranno una risorsa importantissima in grado di darti molto.

Se non sei entusiasta di aiutare gli altri a sbloccare il loro potenziale, non fa per te.

E va benissimo, non tutti sono portati ed il primo passo verso un eventuale cambiamento è la consapevolezza.

Se invece provi gioia quando sostieni gli altri nelle loro realizzazioni e nel dare loro tutto il merito, prosperi in conversazioni difficili, non vuoi mai smettere di imparare e apprezzi profondamente le persone come persone, provaci, ti assicuro che sarà un’enorme soddisfazione per te.

Per aiutarti nello svilluppare le tue qualità di Leader ho creato un Master che si terrà il 18 e 19 Aprile a Lido di Camaiore (LU) dove sarò felice di trasmetterti un metodo unico per diventare il migliore dei leader, capace di influenzare naturalmente e positivamente le persone che ti circondano ottenendo così quello che di meglio la vita può darti.

Scopri subito l’offerta che ti ho riservato cliccando sul link qui sotto.

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Formazione

Se hai fiducia in te, trasmetterai fiducia agli altri

Ti sei mai chiesto come riuscire a trasmettere fiducia agli altri?

 

E’ molto semplice: se hai fiducia in Te … trasmetti fiducia agli altri.

Qual è una delle caratteristiche tecniche che ti consentirà di aumentare la fiducia del prossimo?

L’abilità nel raccontare la tua storia.

Molto spesso le persone non si sentono a loro agio a parlare del loro passato indipendentemente da chi si trovano di fronte.

Impara a parlare con fiducia di te stesso e vedrai che tutto sarà più semplice.

# Fai sentire la tua voce.

La voce è un ottimo strumento per attirare la fiducia e connettersi con qualcuno.

Personalmente, la uso a mio vantaggio poiché parlo spesso ad un vasto pubblico: la mia capacità di connettermi con qualcuno si basa molto su come parlo e da come mi muovo con il mio corpo.

Cerca di regolare la tua voce in base alla situazione e alla percezione che vuoi trasmettere.

Quindi se stai cercando di sembrare competente e affidabile, mantieni un tono di voce basso, ma per trasudare calore, aumenta il tono.

Sebbene possa sembrare un esperimento di base, la ricerca mostra che questo tipo di abbinamento vocale consente alle persone di entrare in empatia e interagire tra loro.

Ricorda, l’obiettivo è quello di creare una connessione con la prima cosa che viene fuori dalla tua bocca.

# Fai riferimento a una conversazione precedente o un’esperienza simile.

Ricordare ciò che qualcuno ha detto mostra un’incredibile quantità di competenza e cura; in quel modo avrai stabilito una connessione maggiore probabilità di condividere la tua storia.

Prendi appunti per aiutarti a ricordare un dettaglio o due importanti, sembrerai sicuro la prossima volta che parlerai con loro.

Hai già un ottimo modo per iniziare la conversazione e per farli sentire immediatamente a proprio agio.

E quando stai cercando di relazionarti con qualcuno, ricordare i piccoli dettagli ti porta rapidamente ad entrare in sintonia.

# Comprendi con chi stai parlando in modo da sapere di cosa parlare.

Conoscere il mondo del tuo interlocutore ti aiuterà ad entrare più velocemente in contatto con lui.

Niente uccide la fiducia (o una conversazione) più velocemente del dire: “Non ho idea di cosa tu stia parlando”.

Sì, ci vuole tempo per sentirsi sicuri senza fare affidamento sul linguaggio del corpo o sugli spunti sociali.

Ma se riesci a stabilire una connessione immediata, capire la persona con cui stai parlando e mostrare sincero interesse, aumenterai la tua fiducia e anche quella degli altri in te.

Se sei interessato a migliorare il tuo modo di comunicare dai un occhiata al nostro Master Public speaking and Sales.

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Formazione

La gioia negli occhi

La gioia negli occhi

Un desiderio ardente è il punto di partenza di ogni realizzazione” recitava Napoleon Hill già negli anni Trenta nel suo best seller Think and Grow Rich.

Oggi è una delle verità più importanti che io abbia imparato nella vita.

Un desiderio forte, perpetuo e inarrestabile che come una fiamma alimenta ogni azione, spingendo con gioia e sacrificio verso il proprio obiettivo.

Personalmente nella vita ho avuto spesso motivi per cui voler ambire a qualcosa di più, che fossero più amici, più affetto, più entrate economiche…senza mai riuscire però a disegnare la visione generale della mia vita, il grande “perché” che spingesse ogni mia azione verso un punto di realizzazione che sentissi mio.

Circa un anno fa alcune decisioni che ho preso nella vita mi hanno portata su una strada nuova, che mi ha permesso di conoscere nuovi tipi di business, nuovi stili di vita, ma soprattutto nuove persone.

È stato proprio grazie a questa serie di scelte che sono venuta a conoscenza di Nicola Colonnata e della Mentoring Resources.

Il percorso formativo che viene offerto da Nicola nella sua accademia di formazione mi ha permesso di raggiungere obiettivi che mai nella vita mi sarei immaginata.

Ho scelto di investire su me stessa frequentando numerosi corsi e master della Mentoring in quest’ultimo anno, ognuno di essi caratterizzato da professionalità, qualità e contenuti di altissimo livello.

In particolare, c’è stato un corso che ha avuto un impatto decisivo ed indelebile sulla mia vita, il Wisdom Warrior Bootcamp.

È stato un viaggio di quattro giorni dentro me stessa, che mi ha permesso di scoprire lati di me che non pensavo nemmeno esistessero, mi ha spinta oltre le mie paure e mi ha dato le chiavi del mio successo personale, perché una volta tornati a casa, è impossibile dimenticarsi quanto vissuto e appreso.

Durante il Wisdom Warrior sono riuscita a trovare dentro di me quel desiderio ardente che mi mancava, la visione di ciò che pretendo dalla mia vita ed ho fatto un patto indissolubile con me stessa per realizzarla:

una serie di promesse e di obiettivi da raggiungere.

Uno di questi sono riuscita a realizzarlo poco tempo fa.

Al mio ritorno dal bootcamp, a metà agosto, ho completamente stravolto l’argomento della mia tesi di laurea, la cui consegna era prevista entro i primi di ottobre.

Grazie agli insegnamenti appresi dai formatori della Mentoring, in un mese e mezzo sono riuscita a organizzarmi tra il mio lavoro, la mia attività di network e la stesura della mia tesi di laurea.

È stato un periodo molto impegnativo, ma che ha prodotto ottimi risultati.

Sono riuscita a laurearmi con il massimo dei voti, scrivendo una tesi sulla società contemporanea e il mondo del lavoro, parlando del futuro delle nuove generazioni e dell’importanza del network marketing come alternativa ai lavori tradizionali.

Grazie a Nicola e alla Mentoring ho preso in mano la mia vita, ho trovato risposte a tante domande che mi sono sempre posta nella vita ed ho imparato, soprattutto, a far tacere certe voci che mi impedivano di essere me stessa.

Sto imparando ad avere una visione poliedrica degli eventi, a non fermarmi alle apparenze e soprattutto ad apprezzare ogni ostacolo che la vita mi pone davanti, perché è un regalo che mi spinge a crescere sempre di più.

Non riesco ad immaginare come potrebbe essere la mia vita oggi, se non avessi deciso di dare fiducia a Nicola e agli altri formatori della Mentoring Resources: Simone Simonelli, Simone Gracci, Nicola Cacioppolini e Marco Targetti.

Ognuno di essi ha contribuito, non soltanto al raggiungimento di questo piccolo ma grande traguardo, ma sono stati fondamentali nel darmi una mano nel calibrare la bussola della mia vita e ad aiutarmi a scoprire il mio desiderio ardente, perché la Mentoring Resources non è una semplice accademia di formazione è una scuola di vita che consiglio di provare a chiunque abbia voglia di vivere ogni giorno con la serenità che ogni essere umano si merita.

MENTORING RESOURCES SRL

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oppure scrivici una mail a:
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Formazione

CONVINCI LE PERSONE A DECIDERE

“Vuoi vendere per il resto della tua vita acqua zuccherata o vuoi cambiare il mondo”?


Questa è la famosissima frase con cui Steve Jobs si dice abbia convinto John Sculley, ex presidente di Pepsi Cola, a diventare CEO di Apple nel 1983.

Cosa ha convinto un Ceo di una multinazionale a lasciare la sua milionaria posizione per unirsi ad un gruppo di Nerd che avevano avviato la loro società in un garage?

Semplicemente la PERSUASIONE, che non è una brutta parola ma bensì un’arte: l’arte di colpire il tuo interlocutore contemporaneamente al cuore e alla testa.

Quando chiediamo di descrivere la parola SUCCESSO spesso elenchiamo tre sostantivi: grinta, determinazione e perseveranza e sicuramente sono un buon punto di partenza MA una cosa è certa: se vuoi avere successo in quest’epoca smaliziata dove tutto ormai viene dato per scontanto devi imparare ad essere più PERSUASIVO.

Le tue idee possono anche essere grandiose MA se non riesci a far muovere le persone all’azione non avrai centrato l’obiettivo.

Ecco per te 9 linee guida che ti aiuteranno a CONVINCERE le persone a DECIDERE:

1. Mantieni la conversazione sempre in TERMINI POSITIVI così che il tuo interlocutore si convincerà da solo che quello che gli stai offrendo è la migliore soluzione.

Mantenendo l’accento sulla positività sarà più semplice fargli abbassare la guardia quando dovrà mettersi a nudo su ciò che eventualmente lo trattiene da dirti Si;

2. Fai la domanda più importante: “Su una scala da 1 a 10 quanto sei interessato alla mia proposta?
Ricorda però che non puoi dire 7”.

7 è un modo educato per dirti “NO” e siccome un no non lo ammettiamo con la domanda precedente obblighiamo la persona di fronte a scavare nella sua testa per trovare un’alternativa.

In quel momento, quando alzerà gli occhi, quando incrocerà le gambe, quando cambierà tono di voce, insomma analizzando il suo linguaggio del corpo potrai capire meglio se 6 significa davvero “non sono interessato” o se 8 significa davvero “sono interessato, ma aiutami ancora un po’ nella decisione”.

Il linguaggio del corpo ti aiuterà a capire più di tutto qual è il punto di svolta delle persone.

3. Dai al tuo interlocutore la sicurezza dei numeri: “La maggior parte delle persone fa così…decide in questo modo…si comporta così…”.

Dimostrare che anche altre persone hanno preso la stessa decisione ed è andata bene da sicurezza e soprattutto fa pensare a cosa possono perdere se lasciano andare questa opportunità.
(R. Cialdini nel suo libro Le armi della persuasione spiega molto chiaramente questo concetto).

4. Una volta capito esattamente ciò che la persona che hai davanti vuole, la domanda successiva sarà: “se posso fare per te le cose A, B e C prenderai la decisione”?

O meglio ancora: “ho capito che A, B e C sono cose fondamentali per te. Se riesco a realizzarle prenderai la decisione”?

5. Le persone amano dire che sono di larghe vedute quindi se gli domandi: “quanto sei aperto a provare cose nuove e soprattutto quanto sei aperto ad iniziare da oggi”? risponderanno che sono pronte perché la spinta emozionale è alta.

6. Qualcuno ti risponderà che non è pronto e tu subito gli chiederai: “cosa ti impedisce di andare avanti”?

Lo so, è faticoso scavare nella mente umana, ma prima riesci ad avere queste risposte e prima capirai se esiste una REALE possibilità che il tuo potenziale cliente diventi un cliente vero.

7. “Scommetto che io e te un po’ ci assomigliamo…”.

“Ti piace provare cose nuove…”.

“Hai poco tempo da perdere e quindi preferisci prendere al volo l’opportunità di provare cose che possono facilitare la tua giornata…”.

Queste frasi vanno seminate un po’ ovunque durante la conversazione; sono colloquiali, riscaldano l’ambiente e rendono il tono meno formale.

E’ un modo per preparare la persona a dire SI con più facilità.

8. “Adesso prova ad immaginare…”.

Chi è che non adora una bella storia?

Le persone prima di fare una cosa tendono ad immaginarla e quindi una bella storia fa al caso vostro

9. Se tutto questo non dovesse bastare a mettere le persone a proprio agio nel prendere QUELLA DECISIONE allora metti il carico da dieci!

“Non sono sicuro che questo faccia per te…, magari conosci qualcuno che sia interessato a conoscere i nostri servizi”?

Quando dici ad una persona che che quella cosa non va bene per lei allora sicuramente LA VORRA’ AVERE.

Rifletti su quanto ti ho svelato…

Io parto dal presupposto che il tuo prodotto sia eccezionale e non una bufala, ma questo spesso non basta.

Ciò che devi imparare a vendere è “l’atto della decisione” e il link qui sotto ti sarà d’aiuto.

Dai un’occhiata all’evento Leadership and Management 4.0.

A presto!!!
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Formazione

Inserisci il “pilota digitale”

È tempo di digitalizzarsi sia fuori che dentro casa.

Se hai aspettato tutto questo tempo per adattarti all’Era Digitale adesso è arrivato il momento di risvegliarti dal letargo e iniziare la tua trasformazione.

Il mondo ormai è fatto tutto a prova di digitale: diciamo che se non entriamo nel meccanismo di questo metodo saremo tagliati fuori da tutto ciò che ci circonda.

Lo so che siamo una popolazione di “anziani” e che si fa fatica ad applicarsi nel conoscere a fondo il mondo digitale, quindi segui questi semplici consigli e vedrai che la tua rivoluzione digitale sarà più semplice di quello che credi e non ti sentirai sovrastato.

Se una volta ricevevi le lettere scritte a mano adesso devi essere pratico e veloce nel sapere usare Microsoft Office, scrivere un testo di una mail e riuscire a cliccare invio così da far arrivare il tuo messaggio anche all’altro capo del mondo.

Devi diventare competitivo perché altrimenti le nuove generazioni di Millennials e Generation Z ti sovrasteranno perché loro sono letteralmente cresciute con la tecnologia a portata di mano e come parte integrante della loro vita.

Il tuo percorso in questo mondo sta radicalmente cambiando e tu devi esserne consapevole: devi impostare il “pilota digitale” e ingranare la prima per non rimanere indietro con i tempi.

Uno dei maggiori fattori alla base della crescente importanza delle competenze digitali è il fatto che è cambiato il modo di vedere e fare le cose nel quotidiano.
Nell’era dell’informazione venivano offerti messaggi pubblicitari tramite televisione, radio o pubblicità stampata.

Oggi i messaggi pubblicitari pongono l’attenzione su di te come consumatore per cercare di risolvere un tuo problema.

Per questo motivo ogni volta che entri su internet, ti sarà capitato, ti si apre una pagina pubblicitaria che ti chiede di compilare un format per lasciare i tuoi dati.

Il digitale ormai è diventato sociale: sempre più influenti e fondamentali nella vita di tutti i giorni stanno diventando i social media che hanno permeato il tessuto della nostra società e sono diventati la principale fonte di comunicazione e flusso di informazioni.

L’influenza derivata da questi social non sempre riesce a comprendere la complessità che essa stessa genera; inoltre questa sua potenziale influenza dovrebbe servire per massimizzare l’impegno della comunità al fine di fornire a tutti le competenze valide e applicabili per essere attivi in questo mondo digitale.

Sempre più ricerche in questo ambito rivelano che la connettività mobile continua a crescere con quasi i due terzi della popolazione mondiale che utilizza i telefoni cellulari e il 55% di tutte le connessioni attive proviene da smartphone: è chiaro ormai che il mobile e la connessione sono il futuro.

Essere costantemente connessi consente alle persone di creare e condividere contenuti digitali, comunicare e collaborare per risolvere problemi e autorealizzarsi creativamente nella loro vita, nell’apprendimento, nel lavoro e nelle attività sociali in generale.

Ecco perché in questi ultimi anni molte aziende e molte persone hanno iniziato ad acquisire queste digital skills per migliorarsi e quindi prosperare e differenziarsi nell’economia del mercato e nella società connessa: è ovvio che per aumentare la propria produttività non servono solo le abilità digitali, queste devono anche funzionare insieme a tutte le abilità personali, come una grande capacità di fare analisi, un pensiero critico e innovativo, la capacità di risolvere problemi complessi e la capacità di collaborare avendo anche abilità socio-emotive.

Queste competenze innovative, digital skills, sono molto importanti per ottenere un’economia digitale e creare per esempio nuovi posti di lavoro, e per realizzare le opportunità offerte dalla digitalizzazione le competenze digitali devono essere integrate con “competenze trasversali” come la capacità di comunicare in modo efficace sia su supporto online che offline.

La percentuale di donne che usano Internet è inferiore del 12% rispetto alla percentuale di uomini che usano Internet e il divario di genere nell’uso di Internet si è ampliato tra il 2013 e il 2017, in particolare nei paesi meno sviluppati. Ma garantire che tutti possano acquisire competenze digitali aiuta a uniformare il mondo intero, a comprendersi meglio avendo la possibilità di connettersi 360 giorni l’anno.

È chiaro che le principali innovazioni tecnologiche stanno avendo un forte impatto sulle forme di lavoro e sulla struttura dei mercati del lavoro, nonché su altri aspetti della vita come l’istruzione, la salute e l’agricoltura.

Dal punto di vista dello sviluppo delle competenze, le implicazioni del cambiamento tecnologico sono attese sia per la riqualificazione delle competenze degli adulti e per l’educazione di giovani e bambini.

In questo contesto lo sviluppo di determinate capacità utili ad anticipare le mutevoli esigenze delle competenze digitali per il lavoro e la vita quotidiana è ormai un punto cruciale per quasi tutti i paesi.

Quindi se non hai ancora iniziato questa trasformazione, è giunto il momento: digitalizza te stesso. Non avere paura del cambiamento perché potrai solo ottenere miglioramenti.

Sei pronto a entrare nella rivoluzione digitale?

 

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Formazione

L’# TI INSEGNA A GESTIRE LO STRESS

A stress come sei messo?
Hai difficoltà nel gestirlo?
In un primo momento ti può sembrare che non ci sia nulla da fare per lo stress, ma in realtà non è così.
Come si dice VOLERE E’ POTERE, quindi se VUOI PUOI riuscire a gestire anche lo stress.
In effetti, la semplice consapevolezza di avere il controllo della tua vita è il fondamento della gestione dello stress: devi prendere in mano la tua vita, i tuoi pensieri e i tuoi problemi e dire okay d’ora in poi sarò IO a gestirvi e non viceversa.
Non importa quanto sia stressante la tua vita, ci sono dei passi che puoi fare per alleviare la pressione e riprendere il controllo.
È vero che se vivi con alti livelli di stress, rischi di compromettere il tuo benessere: lo stress provoca il caos nel tuo equilibrio emotivo e sulla tua salute fisica; restringe la tua capacità di pensare chiaramente, di funzionare efficacemente e di farti godere la vita.
L’obiettivo finale è una vita equilibrata, dove scandisci il tuo tempo in lavoro, relazioni, relax e divertimento e nella capacità di resistere sotto pressione e affrontare le sfide frontalmente.
Per identificare le tue vere fonti di stress, valuta in maniera chiara le tue abitudini e non usare scuse: fino a quando non accetterai la responsabilità del ruolo che svolgi nel crearlo o mantenerlo, il livello di stress rimarrà al di fuori del tuo controllo.
Alcuni fattori di stress sorgono in momenti prevedibili, quindi possiamo dire che possiamo anche limitarli ed evitarli in certe occasioni.
Quando si gestiscono tali fattori di stress prevedibili, è possibile modificare la situazione o cambiare la propria reazione.
# È importante imparare come dire “NO”.
Come si dice “i No che aiutano a crescere”, in questo caso i No aiutano a ridurre lo stress.
Sperimenta i tuoi limiti e rispettali.
Che sia nella tua vita personale o professionale, caricarsi più di quello che puoi gestire è il modo giusto per aumentare il carico di stress.
# Evita le persone che ti stressano.
Se qualcuno causa costantemente stress nella tua vita, limita la quantità di tempo che passi con quella persona o termina la relazione.
# Analizza l’elenco delle cose da fare.
Analizza il tuo programma, le responsabilità e le attività quotidiane.
Se hai troppe cose nel piatto, lascia cadere le attività che non sono veramente necessarie in fondo all’elenco o eliminale del tutto.
Se non riesci a evitare una situazione stressante, prova a modificarla.
Spesso, questo implica cambiare il modo in cui comunichi e operi nella tua vita quotidiana.
# Esprimi i tuoi sentimenti invece di lasciarli inespressi dentro di te.
Se qualcosa o qualcuno ti disturba, sii più deciso e comunica le tue preoccupazioni in modo aperto e rispettoso.
Se non esprimi i tuoi sentimenti, il risentimento crescerà e lo stress aumenterà.
# Cerca di rimanere in equilibrio tra lavoro e vita familiare, attività sociali e attività solitarie, responsabilità quotidiane e tempi di inattività.
Se non puoi modificare lo stress, cambia te stesso.
È possibile adattarsi a situazioni stressanti e riguadagnare il senso di controllo modificando le aspettative e l’atteggiamento.
Focalizzati sul quadro generale e valuta qual è la situazione stressante.
Chiediti quanto sarà importante a lungo termine.
Avrà importanza tra un mese?
Un anno?
Vale davvero la pena arrabbiarti?
Se la risposta è no, focalizza il tuo tempo ed energia altrove.
# Non cercare di essere perfetto, perché la perfezione non esiste.
Stabilisci standard ragionevoli per te stesso e gli altri e impara a stare bene con “abbastanza buono”.
Ringrazia sempre ogni mattina quando ti alzi e vedrai che la tua giornata migliorerà.
Quando lo stress ti sta abbattendo, prenditi un momento per riflettere su tutte le cose che apprezzi nella tua vita, comprese le tue qualità: guarda sempre il bicchiere mezzo pieno.
# Molto spesso alcune fonti di stress sono inevitabili.
Non cercare di controllare l’incontrollabile.
Molte cose nella vita sono al di fuori del nostro controllo, in particolare il comportamento delle altre persone.
Invece di stressarti, concentrati sulle cose che puoi controllare, come il modo in cui scegli di reagire ai problemi.
# Cerca il lato positivo di ogni situazione.
Cerca di considerare le grandi sfide come opportunità di crescita personale.
Accetta il fatto che viviamo in un mondo imperfetto e che le persone commettano errori.
Lascia andare rabbia e risentimenti.
Liberati dall’energia negativa perdonando e proseguendo.
# Condividi i tuoi sentimenti.
Esprimere ciò che stai vivendo può essere molto catartico, anche se non puoi fare nulla per modificare la situazione stressante.
# Quando sei stressato, l’ultima cosa che probabilmente hai voglia di fare è alzarti ed esercitarti.
Ma l’attività fisica è un ottimo antistress e non devi essere un atleta o passare ore in palestra per sperimentare i benefici.
Qualunque cosa tu scelga, assicurati che sia qualcosa che ti piace.
# Puoi ridurre lo stress nella tua vita ritagliando il tempo per te stesso.
Non rimanere così preso dalla frenesia dell’era in cui viviamo, cerca di prenderti cura dei tuoi bisogni.
Nutrire te stesso è una necessità, non un lusso.
# Mantieni il tuo senso dell’umorismo.
Ciò include la capacità di ridere di te stesso, solo così potrai scherzare su di te e i tuoi difetti senza avere alcuno stress.
# Cerca di deresponsabilizzarti ogni volta che puoi.
Non devi fare tutto da solo.
Se altre persone possono occuparsi del compito, perché non lasciarglielo fare?
Lascia andare il desiderio di controllare o supervisionare ogni piccolo passo.
Fai tesoro di questi consigli e ricorda, ogni volta che ti sentirai soccombere da quella brutta senzazione, RESPIRA, RESPIRA profondamente e immagina di sentire, vedere e assaporare quello che ti fa stare realmente bene.
Spero che con queste dritte avrai un piccolo sollievo.
Cerca la tua strada x alleviare lo stress: sono sicuro che alcuni degli spunti che ti abbiamo lasciato ti aiuteranno.
Se sei interessato a saperne di più consulta il sito: abbiamo un sacco di percorsi formativi adatti alle tue esigenze.
A presto!

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Formazione

LEADERSHIP : 15 VALIDI MOTIVI PER PRENDERE ESEMPIO DA UNA DONNA LEADER

In un articolo di luglio di Forbes viene stilata una classifica di ben 100 donne italiane di successo.

Star del cinema, conduttrici TV, designer emergenti, icone dello sport e scienziate, ma soprattutto imprenditrici e manager di successo.

Di quest’ultime ho letto con attenzione la bibliografia rimanendo affascinato dalla forza e il coraggio con le quali hanno lanciato, fatto crescere e plasmato le loro aziende.

Come uomo e come leader delle mie aziende sono orgoglioso di dire che prendo esempio dalle donne e dovresti farlo anche tu.

Sono affascinato da come quest’ultime sono capaci interpretare il proprio ruolo, valorizzando ogni giorno il loro patrimonio personale fatto di competenza, creatività, carisma e tenacia.

I punti in comune di queste donne sono molteplici e possono essere utili a noi “umani maschi” per fare la differenza in un ambiente spesso feroce e concorrenziale.

1. Spesso gli uomini tendono ad essere incentrati sulla carriera e vogliono massimizzare il loro ritorno economico dal lavoro; di contro le donne vedono il lavoro in modo più globale, come componente del loro piano di vita complessivo, pertanto sono più propense ad avvicinarsi alla propria carriera in modo autoriflessivo valorizzando fattori come significato, scopo, connessione con i colleghi e integrazione tra lavoro e vita privata;

2. Le donne sono grandi leader perché sono in grado di bilanciare le capacità di leadership professionale e personale. È più facile rivolgersi a una donna leader con una richiesta personale o una domanda delicata.

Si preoccupa per il suo team e il suo benessere e non pensa solo alle prestazioni sul lavoro ma sopratutto al suo equilibrio tra lavoro e vita privata.
Trovo anche che le donne siano più proattive nel diventare mentori e a volte hanno già una relazione così aperta e comunicativa che la transizione verso la figura del mentore è naturale;

3. La maggior parte delle donne ha relazioni naturalmente empatiche e di valore. Ciò consente loro di avere una forte comprensione di ciò che guida e motiva le persone e di come riconoscere persone diverse per le loro prestazioni;

4. Uno degli aspetti chiave della leadership è la capacità di aiutare i membri del team a sviluppare le proprie capacità e punti di forza.
Le donne sono “nutrici” naturali, il che nei migliori scenari può tradursi nell’aiutare chi ha successo intorno a loro;

5. Le donne dimostrano costantemente passione, entusiasmo e un’immensa capacità di aiutare.
Le donne prendono decisioni audaci e sagge come leader ma si affidano anche agli altri per far parte della loro squadra.
L’ambiente è meno autoritario, più cooperativo e familiare, ma con una solida leadership.

6. Le donne sono multitasking naturalmente. La capacità di rispondere in modo deciso e rapido a più compiti e problemi simultanei e diversi è una componente fondamentale per una leadership di successo.

8. Si dice che la comunicazione sia tra le abilità più forti di una donna e le donne leader sanno come usarla!
Sia che comunichino con datori di lavoro, colleghi o partner, un flusso di comunicazione aperto consente chiarezza nell’esecuzione di ruoli e responsabilità.
Le imprenditrici sono in grado di comunicare regolarmente, chiaramente e apertamente.

9. Molte donne, in particolare le mamme, sono custodi addestrate e sanno come affrontare le situazioni di crisi a casa con compassione e pazienza. Questi attributi diventano molto rilevanti quando una donna leader ha a che fare con situazioni di crisi sia che si tratti di risorse umane o clienti.

10. “Indossare molti cappelli” è spesso un evento regolare nella vita di una donna.
Spesso bilanciano carriere, famiglie e persino genitori anziani, tra le altre cose. Le donne ruotano, si adattano e si concentrano sulle soluzioni. Fare leva sulla sorte può essere rischioso, quindi le donne si organizzano giorno per giorno per trovare soluzioni positive ai problemi della vita e del lavoro.

11. L’ego spesso ostacola un buon processo decisionale nell’area manageriale di un’azienda.
Le donne mostrano l’ego in modo diverso e sono brave nel processo decisionale con l’ego tenuto sotto controllo.
Questo è un vantaggio chiave nel lavorare con consigli di amministrazione, partner e clienti.

12. L’intelligenza emotiva, la capacità di riconoscere le emozioni in se stessi e negli altri e di relazionarsi, è qualcosa che ha recentemente acquisito slancio come comportamento essenziale di un leader. Credo che questo sia qualcosa di più naturale per le donne rispetto agli uomini, ed è qualcosa che ho incontrato personalmente nella mia carriera.

13. Le donne guidano con l’esempio e, in molti casi, le donne hanno salito la scala in modo che abbiano avuto una varietà di ruoli prima di arrivare a quelli di comando.
L’esperienza è la chiave.

14. Credo che le donne siano leader fenomenali perché sono esperte nel far sembrare l’impossibile possibile.
E a volte in una buona giornata lo fanno persino sembrare senza sforzo.
Le donne sono pragmatiche, resilienti e di solito sono in grado di manovrare situazioni difficili con grazia.
Le loro prospettive sono nate da un mix di prove del fuoco e pura forza d’animo. Guardano il mondo con coraggio e sono in grado di mettere insieme il mondo che li circonda come un puzzle complesso.

15. Infine, e forse questo è l’aspetto più stimolante, le donne sono grandi leader perché le probabilità storiche sono contro di loro.
Quando storicamente sei il sesso debole, ci vuole una spinta in più per arrivare in cima.
Ecco perché le donne che emergono sono straordinariamente forti e capaci.

Hanno dovuto lottare per arrivarci!

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Formazione

Fai scorrere il tuo tempo a ritmo marziale

Qual è il miglior uso del tempo per un Leader?

Se vuoi essere un Leader sopra alla media devi tenere conto della COSTANTE TEMPO, forse una delle più importanti: nessuno ne ottiene più o meno di chiunque altro.

Il modo in cui dedica il tempo un Leader, a cosa dare la priorità e cosa scegliere di non fare affatto, cosa delegare ecc… determina l’importanza che da ai risultati raggiunti da se stesso e dal suo team.

Se si vuol far capire come essere un Leader efficace nel posto di lavoro, si deve iniziare descrivendo come trascorrere il tempo.

Come Leader per la mia azienda, ho affrontato personalmente questo problema.
Ho avuto incontri, chiamate per capire come mandare avanti la baracca, interviste da tenere …

Prima che riuscissi ad accorgermene, la settimana era finita, e ripensandoci mi chiedevo : “Che diavolo è successo?
Dov’è andata la mia settimana?
È davvero così che volevo passare il mio tempo? ”

Di conseguenza, ho deciso di pormi questa domanda: “Qual è il miglior uso del tempo di un Leader?”
Possiamo dire che ci sono alcune aree su cui i Leader dovrebbero concentrare di più il loro tempo:

RECLUTAMENTO E ASSUNZIONE

Il successo di un team, molto spesso, dipende dalle persone che si scelgono di assumere.
Certamente, questa è un’affermazione ovvia – eppure ci si dimentica del ruolo del Leader nel guidare questi sforzi.

Come Leader, TU, dovresti pensare strategicamente a quali persone vuoi che contribuiscano al tuo business, chi vuoi che ti aiuti a portare la tua azienda dove vuoi che arrivi.
Quali tipi di valori non negoziabili devono avere?
Quindi, dovresti lavorare attivamente per attirare e reclutare quel tipo di persone che hanno le caratteristiche necessarie per lavorare nella tua organizzazione.

In che modo stai dimostrando di gestire un’azienda per cui valga la pena lavorare?

Con quale frequenza incontri nuove persone al di fuori della tua rete, per connetterti e reclutare persone che potrebbero essere fantastiche e con cui lavorare in futuro?

Come Leader, stabilisci anche lo standard per ciò che conta durante l’assunzione: lo skillset, i valori, l’esperienza.
Rifletti su quando è il momento di assumere e quando non lo è.

Certo, è difficile concentrarsi sulla visione a lungo termine dell’azienda. Soprattutto quando sembra che ci siano così tante necessità immediate per la società di cui prendersi cura, quando non siamo così sicuri della visione a lungo termine delle cose.

Ma pensare alla strategia, alla visione e alla cultura a lungo termine dell’azienda è fondamentale perché, beh, nessun altro lo può fare.

Letteralmente, non è compito di nessun altro nell’azienda pensare al lungo termine, che si tratti di sei mesi, un anno o due o dieci anni, a parte te, come Leader.

In particolare, la visione a lungo termine è fondamentale, perché la visione di un’azienda è da dove deriva la più fondamentale fonte di motivazione per il tuo team. Se non stai trascorrendo del tempo a progettare e ad adattare una visione a lungo termine , un’immagine di un posto migliore , le persone non saranno motivate a fare un lavoro per aiutare a far arrivare all’apice l’azienda.

COMUNICARE LA DIREZIONE A TUTTI IN OGNI MOMENTO

E’ importante per mantenere attiva la motivazione dei dipendenti.
La comunicazione è la cosa più semplice per i Leader.
Lo so che anche questa è una frase piuttosto banale.
Nonostante ciò, non puoi mai essere sicuro di comunicare abbastanza come Leader.

Perché?

Non puoi aspettarti che il tuo team sappia qualcosa a meno che tu non lo comunichi.
E, a seconda delle dimensioni dell’organizzazione, di solito ci vuole un po’ di tempo prima che un messaggio arrivi o una spiegazione approfondita di una decisione presa venga percepito come si deve.

Sapere cosa sta succedendo e dove sta andando un’azienda è vitale per far si che le persone diano il loro meglio sul posto di lavoro che tu hai creato.

Se non comunichi costantemente ciò che le persone dovrebbero sapere, il contesto non è chiaro e le persone non possono svolgere il proprio lavoro.

Adesso poniti queste domande:
Ti ritrovi a passare il tempo in queste aree come Leader … o no?
Sei incoraggiato a seguire questa linea?

PRENDI NOTA:

La nostra capacità di migliorare come Leader si espande SOLO quando valutiamo come trascorriamo il nostro tempo.

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Formazione

Il pregiudizio condiziona il tuo successo

Come Leader, una delle nostre responsabilità principali è quella di trovare e sviluppare i migliori talenti.

Non possiamo realizzare grandi cose senza grandi persone.
Semplicemente non accadrà.

Le persone vogliono stare con un Leader che li aiuti a crescere.
Vogliono lavorare con un Leader che partecipa attivamente al loro sviluppo e che li aiuti a realizzare cose più grandi di quanto si credessero capaci.
Questo è ciò che rende il lavoro eccitante.

Nonostante ogni Leader voglia sviluppare le capacità delle persone, molti finiscono per non riuscire; non per mancanza di sforzi, ma perché non riconoscono le esigenze di sviluppo.
Dobbiamo solo avere un maggiore controllo sulle nostre menti.

“Le convinzioni che le persone hanno di se stesse non è un’unità di misura per valutare le loro qualità” ha scritto lo psicologo vincitore del Nobel Daniel Kahneman.

I pregiudizi interni modellano le nostre credenze e incoraggiano le nostre stesse menti ad ingannarci.

Le nostre menti sono costantemente in risparmio energetico e sviluppano scorciatoie mentali per elaborare più facilmente nuove informazioni e prendere decisioni difficili.

E come Leader, questi giudizi non devono influenzare il modo in cui valutiamo e sviluppiamo i nostri collaboratori, perché così facendo limitiamo l’efficacia della nostra leadership e delle nostre organizzazioni.

Se speriamo di sviluppare le persone e costruire i migliori team, abbiamo l’obbligo di riconoscere questi pregiudizi e rendercene conto.

“È sempre sbagliato, ovunque e per chiunque, credere a qualcosa su prove insufficienti”.

In queste situazioni, trascuriamo le opportunità per le persone di crescere e selezioniamo i candidati in base a un insieme limitato di caratteristiche.

Tendiamo a ricordare i grandi eventi più delle nostre attività quotidiane tipiche ed esempi recenti sono più recuperabili dalla nostra memoria rispetto ad esempi più distanti.
Di conseguenza, quando proviamo a ricordare le nostre performances, le nostre opinioni sono influenzate da quegli eventi che mi vengono in mente in modo più vivido.
E proiettiamo quei ricordi per l’intero periodo.

Quando i Leader valutano gli individui, pesano eccessivamente i ricordi più recuperabili. Sia che includano eventi importanti o eventi più recenti, il risultato è che un piccolo sottoinsieme di comportamenti viene estrapolato in modo impreciso per un periodo più ampio.
Per contrastare questo pregiudizio, prova a valutare le prestazioni più frequentemente.

Sostituisci il modello obsoleto delle valutazioni annuali delle prestazioni con revisioni mensili o trimestrali.
Le persone ottengono quindi feedback molto più frequenti e hanno molte più opportunità di miglioramento.

Inoltre, dovremmo sviluppare e condividere criteri oggettivi per il successo delle persone.
Avere una serie specifica di criteri rimuove la soggettività delle interazioni e concentra le valutazioni sui risultati effettivi.

Pertanto tendiamo ad associare l’incoerenza all’indecisione e alla mancanza di affidabilità perché cambiare idea è visto come un punto debole.
Il pregiudizio impedisce di riconoscere gli errori di giudizio passati e nell’area dello sviluppo dei nostri collaboratori si sbarra la strada a possibili rivalutazioni delle persone.

Dobbiamo cercare motivi che mettano alla prova le nostre impressioni iniziali chiedendoci costantemente: “Cosa avrei bisogno di sapere per cambiare idea?”

Dobbiamo “alterare” il modo in cui guardiamo le prove potenziali perché spesso ci raccontiamo tutti delle storie.

Quando stiamo pensando di assumere o promuovere qualcuno non cerchiamo il candidato che ci racconta la migliore storia ma quello che ci aiuta a raccontare la migliore storia per la nostra azienda.

Non puntiamo l’attenzione su chi ci aiuta a risolvere i problemi critici.

Questo è l’errore che fanno molte aziende che premiano gli eroi nella fase avanzata anche quando il problema è stato creato dalle cattive pratiche iniziali dello stesso collaboratore.
Considerando poi che i collaboratori che risolvono i problemi prima che si presentino passano in gran parte inosservati.

Come ha descritto Shane Parrish nei suoi incredibili modelli mentali di Farnam Street: “La maggior parte delle aziende, ad esempio, opera in un sistema additivo e non moltiplicativo. Hai mai notato come alcune aziende aggiungano una funzionalità sopra l’altra ai loro prodotti ma falliscono nel servizio clienti base?”

Quando si considera lo sviluppo del personale, si tratta di un problema simile.
Spesso trattiamo i tratti e le abilità delle persone come componenti additivi.

In realtà la grande maggioranza delle nostre competenze è interdipendente, quindi il miglioramento, ad esempio nella costruzione di relazioni, l’intelligenza emotiva, le tecniche di vendita, la pianificazione del progetto, l’esecuzione delle prestazioni ecc… spesso hanno un impatto molto più ampio del semplice raddoppio su una specifica forza.

Troppi Leader seguono ciecamente il dogma di leadership basato sui punti di forza o puntano a una serie di abilità a tutto tondo che tende alla mediocrità.
Invece, prenditi il tempo per riconoscere quali tratti avranno un’influenza moltiplicativa.

Inizia a gestire i tuoi pregiudizi.

Di solito siamo abili nel riconoscere i pregiudizi nelle altre persone.
Pensiamo che le nostre menti siano in qualche modo impermeabili a queste tendenze documentate.
La verità è che tutti noi abbiamo un certo livello di pregiudizio.
Equipaggiati con cervelli che cercano costantemente di risparmiare energia, sviluppiamo tutti le nostre scorciatoie mentali.

La chiave è come li riconosciamo e li gestiamo.
Perché se non li gestisci, probabilmente ti gestiranno.

Quali sono i tuoi pregiudizi, hai un piano di attacco per gestirli ed arginarli?

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Formazione

La tua missione aziendale in 11 STEP

Ho studiato parecchio nella mia vita, non è un segreto, e ho dedicato tanto tempo a capire come avviare le mie aziende in modo tale che il decollo non si concludesse con un catastrofico atterraggio cinque minuti dopo.

Ti svelo il mio protocollo in 11 step per far si che “Houston abbiamo un problema” rimanga solo una famosa citazione cinematografica!

Sono certo che ti faranno risparmiare un bel po’ di tempo.

#1 Gestire l’azienda è la tua priorità:
il tuo successo e l’ambita libertà finanziaria arriveranno dalla gestione esperta della tua attività.

Ovviamente tutto questo non potrai farlo da solo, dovrai contornarti di persone competenti che ti dovranno essere d’aiuto.
In altre parole dopo aver appreso le competenze necessarie ed aver lavorato duro sul prodotto o servizio che vorrai offrire, trascorrerai inizialmente il 15% del tuo tempo a fare ciò che ami (nel mio caso coaching e formazione) e l’85% del tempo farai marketing, amministrazione, vendita, strategia e risponderai alla posta elettronica.

È giusto mettere se stessi a 360° nella propria attività, perché la TUA visione è unica.

#2 Pronto a incontrare la tua PERSONA? Sei tu.

Ti troverai a confrontarti con le tue paure, insicurezze, scuse scadenti, limitazioni, giustificazioni e gestione del tempo inefficiente.

Lo standard a cui ti sei aggrappato nella tua giornata lavorativa può essere abbastanza buono, ma non lo sarà per gestire la tua attività.
In qualche modo, attraverso un processo di accettazione e costante miglioramento, mentre sei impegnato a metterti in gioco nonostante i tuoi difetti, le tue debolezze si trasformeranno in AUTOSTIMA.
Lentamente ma sicuramente, arriverai ad ammirare profondamente te stesso.

#3 Il tuo percorso verso il successo durerà tanto quanto quello di tutti gli altri, perché devi tirare fuori tutta la tua luminosità: non mettere mai in dubbio la tua personalità e le tue idee, perché è grazie a queste se sei arrivato dove sei ora. Cerca di metterti in luce.

#4 Essere a corto di soldi è una parte comune del viaggio.
Non ti spaventare se nei primi tempi non vedrai entrare guadagni.
Ti voglio consolare; quando ho iniziato uno dei miei principali business i primi soldi mi sono arrivati dopo 7 mesi, e sai quanti erano? 300 euro.
Beh dirai una cifra irrisoria, ma per me è stato un traguardo eccezionale. Perché vedi è il duro lavoro e il sacrificio che mi hanno permesso di ottenere quel risultato.

#5 Successivamente ho deciso di dedicare il mio tempo alla scrittura per vedere il mio prodotto attraverso i miei siti e le mie pagine social; ho creato così uno storytelling per l’offerta dei miei servizi e ho risposto alle e-mail dei clienti, sempre con pochi euro in entrata nella mia azienda.

#6 La più grande sfida che dovrai affrontare nella gestione di un’azienda è la tua stessa resistenza. Cerca di formarti e di studiare il più possibile, che sia qualcosa sul marketing, sui social media, sul denaro o sulla gestione del tempo che impiegherai per costruire la tua attività.
Ricorda: il nemico che incontrerai non è la mancanza di preparazione, non è la difficoltà del progetto o lo stato del mercato o il vuoto nel conto in banca.
Il nemico è la resistenza. Il nemico è il tuo cervello che chiacchiera e produce scuse, alibi, auto-giustificazioni e un milione di ragioni per cui non può, non dovrebbe, non farà ciò che sai o che dovresti fare.

#7 Dedica tempo alla ricerca e tempo a fare.
La ricerca è fondamentale per poter capire dove sviluppare la tua attività, ma soprattutto quali persone vuoi coinvolgere con il tuo prodotto o servizio.

#8 Una percentuale importante è data anche dal tuo istinto, anche se non sai esattamente cosa stai facendo, devi sempre seguirlo.
Blocca le distrazioni (spegni il telefono, i social media e le notifiche via e-mail) e intraprendi azioni ispirate che siano tangibili e misurabili.
Fai qualcosa, nonostante il fatto che a volte ti sembrerà DI NON FARE ABBASTANZA.

#9 Devi dedicare tempo a diventare un brillante marketer, perché “se non passi il tempo a commercializzarti non farai soldi”.
Questa è stata la mia più grande debolezza quando ho iniziato.
Pensavo che il marketing significasse soltanto lettere di vendita noiose con grandi frecce e caselle di attivazione e non volevo farlo.
Così mi sono messo d’impegno, insistendo ostinatamente sull’idea che le persone sarebbero state travolte dalla mia passione e dalla mia pratica nell’utilizzare un metodo unico e potente per arrivare al successo; ho deciso di condividere con loro le mie conoscenze e competenze attraverso i social, facendomi fare domande e chiedendo a loro di cosa avessero bisogno.
Quindi è necessario capire quale personalità del marketing vuoi incarnare e vendere sarà mille volte più facile perché lavorerai con le tue capacità naturali.

Scopri come ti piace commercializzare e attieniti a questo.
Fallo costantemente, anche se, giustamente, assumerai un professionista, è necessario fare un po’ di marketing da solo. Inoltre mantenere il tuo sito web sempre aggiornato è essenziale.

#10 Non valutare le tue offerte in base alla tua capacità personali di pagarle, non sei il tuo cliente ideale.

#11 Risolvere problemi imbarazzanti nella tua azienda risolverà problemi in altre aree della tua vita.
Cerca di crearti una tua routine giornaliera in cui inserire spazi per rilassarti, allenarti, formarti e mandare avanti la tua attività.

Dalla torre di controllo è tutto, se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi.

Continua a visitare il sito, vedrai che ogni giorno troverai nuovi motivi per NON MOLLARE MAI.

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Formazione

A.A.A. Cercasi COERENZA

Che cosa significa la parola COERENZA?
Sul dizionario “coerenza” viene definita come conformità tra le proprie convenzioni e l’agire pratico.
Quando si può definire una persona coerente?
La coerenza è l’allineamento tra quello che dici, quello che senti e quello che fai.

Ecco quando una persona è coerente.
Al giorno d’oggi troppe belle parole vengono dette, fantastici progetti vengono illustrati e grandi abbracci vengono dati.
Sei d’accordo?

Il motivo sta nel fatto che a seguito di tali comportamenti o parole dette, nella maggior parte dei casi non ne scaturisce un comportamento coerente, cioè le azioni non sono corrispondenti a ciò che era stato anticipato da parole o fatti.

La coerenza quindi è una qualità difficile da trovare: essere sempre coerente anche nelle situazioni più scomode ti porterà ad essere riconosciuto come autorevole nel tuo settore, nessuno si permetterà di mettere in dubbio la tua parola.

E ricordati una cosa: l’instillazione di un dubbio è la prima fonte di fallimento, l’assenza di dubbio è invece l’elemento magico per essere seguiti con fiducia in qualsiasi missione.

Per quanto semplice, in questa definizione sta la vera essenza della parola coerenza, quella a cui ci si dovrebbe attenere quando si affronta questo tema. Spesso, infatti, si confonde la coerenza di comportamento con l’agire, si tende cioè ad agire come si è fatto in precedenza; in realtà ripetere le azioni del passato, comportarsi alla stessa maniera di sempre rimanendo fedele a quello che si è sempre fatto, non è un comportamento proprio della persona coerente, ma solo di una persona cocciuta che fatica a comprendere ciò che gli sta attorno e agire di conseguenza.

È quella che il filosofo statunitense Ralph Waldo Emerson definiva la “sciocca coerenza”: l’incapacità di cambiare il proprio atteggiamento nonostante si sappia di essere palesemente nel torto.
Questo è un comportamento che si manifesta a pieno nella frase “Avrò pure sbagliato, ma almeno sono stato coerente”.

No, non è questa la coerenza.
Questa è una rigidità che spesso può portarci a voler combattere contro qualcosa di evidente e che non ci porta ad alcuna crescita, rischiando addirittura di danneggiarci.

A questo punto sono curioso di sapere se anche TU “te la racconti” oppure lotti ogni giorno per fare di te una persona coerente e solida.

Se desideri essere preso come esempio positivo sono fermamente convinto che questo sia l’unico modo per farlo.

BRINDO ALLA TUA COERENZA!

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Formazione

Se la tua vita è un circolo vizioso, la felicità non puoi trovarla dietro l’angolo

Ti sei mai chiesto se sei davvero felice?

Prova a farlo adesso!

 

In questo mondo fatto di flussi di persone e di dati, che vanno e che vengono, ognuno di noi tende ad instaurare legami effimeri in cui conta soprattutto la presenza sui social, il come apparire per gli altri.

Tutto questo scorrere così velocemente da cambiare profondamente le nostre abitudini e le nostre relazioni può sembrare interessante e stimolante, ma dall’altra parte destabilizza.

 

È necessario quindi ritrovare un equilibrio tra la nostra storia e l’avvenire di questo mondo in continua evoluzione, in cui molto spesso i computer, la rete, i dati contribuiscono ad intensificare l’isolamento sociale.

Sbagliamo perché pensiamo che la felicità sia all’esterno di noi, ma in realtà sta dentro ognuno di noi: soltanto partendo da noi stessi e compiendo una scelta consapevole possiamo essere veramente felici.

Quindi devi cercare di svegliarti ogni giorno con dei buoni motivi per cui essere felice, usa la tua intelligenza per saperti rinnovare.

La felicità è facile da trovare se la cerchi nel tempo e nello spazio giusto.

Che cosa aspettiamo per essere felici? La nostra vita è ora!

Il passato non esiste più, il futuro non esiste ancora.

 

Il presente è l’unico momento che ci appartiene veramente e che possiamo vivere e assaporare profondamente attraverso gli obiettivi che ci prefiggiamo, che sono fatti per essere raggiunti e poi sostituiti con altri ancora più grandi.

 

La presa di coscienza più difficile, ma anche quella che è veramente in grado di cambiare la nostra vita, è capire e credere profondamente che ognuno di noi ha la piena responsabilità di quanto gli succede, della vita che conduce, degli atteggiamenti che decide di tenere. 

 

Siamo noi gli artefici della nostra felicità.

 

Happiness is a choice.”

La felicità è una scelta: la scelta di come vogliamo vivere la nostra vita.

 

Possiamo scegliere di vivere una vita felice e per farlo è necessario che tu stesso sia una persona felice.

 

La felicità è un tipo di scelta, che dobbiamo fare per noi stessi.

Non deve essere qualcosa che dipende dalle altre persone e dalla loro approvazione.

 

 In realtà, il livello della felicità della nostra vita non ha nulla a che fare con le cose che gli altri dicono o fanno, anche se spesso ne siamo condizionati.

La felicità non è qualcosa che catturiamo attraverso l’affermazione o le azioni degli altri, bensì possiamo essere ispirati dagli altri anche se la felicità resta qualcosa che ognuno ha dentro di sé.

Una volta che abbiamo preso la decisione di essere felici allora dobbiamo fare tutto il necessario per poterlo essere e intraprendere il viaggio verso la felicità.

In conclusione, la felicità è una scelta che ruota attorno al modo in cui ti gestisci nell’ambiente in cui ti trovi attualmente.

Vuoi capire se sei veramente felice?

Scrivimi e vedrai che insieme riusciremo a trovare la TUA felicità.

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Formazione

17 cose che non devi MAI fare per diventare un Leader + 1 segreto

17 COSE CHE NON DEVI MAI FARE PER DIVENTARE UN LEADER

+1 SEGRETO

La filosofia del vero leader è semplice: TUTTO INIZIA DA TE. Se capisci subito questa cosa sei già un passo avanti perché da qui in poi devi iniziare ad eliminare quei rami troppi ingombranti che non ti fanno crescere rigoglioso e dritto verso il raggiungimento del tuo obiettivo. Dai un’occhiata ai leader VERAMENTE degni di questo nome: ciò che NON fanno ti dice più di quello che effettivamente fanno!

#1. La leadership non esiste per renderti felice. Prima impari questa cosa e meglio è per te. Esiste per rendere felici gli altri e questa è la TUA RICOMPENSA.

#2. Essere leader non è un lavoro, non è un titolo professionale, ma è la persona che hai deciso di diventare.

#3. Un leader non conosce il termine GERARCHIA che presuppone che tu sia più in alto di qualcun altro. Lascia che la tua convinzione interiore ti guidi come leader e smetti di sperare che le persone siano colpite dal tuo titolo; le persone sono colpite da chi sei come persona.

#4. Non far vivere gli altri nella paura. La paura non motiva le persone a essere guidate da te. Fa avverare il contrario. Diffondere la paura è una maschera per la tua paura e le tue insicurezze che non hai affrontato e che ti fanno desiderare di far vivere gli altri in questo stato. Se è così devi ancora LAVORARE SU TE STESSO. Forse minacci il lavoro e la posizione del tuo Staff, ma tutto ciò garantirà solo che quest’ultimo farà il possibile per sfuggire al più presto dalla tua “leadership”.

#5. Quando i collaboratori se ne vanno a cadenza quasi mensile, un buon leader DEVE chiedersi: “Cosa avrei potuto fare meglio per farlo restare?” Oppure una domanda ancora migliore: “Come posso farlo tornare?” Se sei costretto a reclutare nuove persone di continuo chiediti se il problema sei tu, non le altre persone.

#6. Aiuta le persone a costruire la loro vita e lascia che diventino leader in qualcosa di significativo per loro. Quando le persone lasciano una squadra, un’azienda, una società, in verità lasciano il leader che la rappresenta.

#7. Loda in pubblico, riprendi per uno sbaglio in privato.
I leader di successo non mettono in risalto lo sbaglio di qualcuno per mostrare agli altri come NON agire ma fanno esempi di modelli positivi per ispirare gli altri.

#8. Non puoi mai essere un leader di successo se mostri il tuo EGO e ti aspetti che impressioni, ispiri o motivi gli altri a seguirti. Nessuno segue uno sciocco ossessionato da se stesso; SEGUONO LA TUA VISIONE.

#9. NON MENTIRE perché dire la verità è uno dei talenti più preziosi del vero leader. Sa che le bugie alla fine vengono scoperte e questo non servirà ai suoi obiettivi. Preferisce dire la verità anche se ciò significa ammettere di aver sbagliato, fallire o evidenziare uno dei suoi difetti.

#10. I VERI leader si sono guadagnati il lusso di smettere di fare cose in cui non credono. Dirigere non ha senso se non credi nel motivo per cui lo stai facendo. I leader di successo si attaccano alle cause, alle persone e agli obiettivi in cui credono. Non inseguono le cose in cui non credono perché sanno che sarà impossibile rimanere motivati.

#11. Rappresentano qualcosa. Creano movimenti e tribù di persone che sono connesse al di là dell’opera stessa. Hanno rinunciato a difendere il nulla e hanno alcune cose chiave che rappresentano. Il loro mantra è: “Non ti chiederò mai di fare qualcosa che non sono disposto a fare da solo.”

#12. I leader di successo credono nell’equilibrio tra lavoro e vita privata e non vogliono che il loro team si esaurisca lavorando 12 ore al giorno. Vogliono che le loro persone trascorrano del tempo con le loro famiglie, viaggino per il mondo e abbiano una buona ragione per venire a lavorare ogni giorno. Non vogliono che la loro squadra sia stanca e frustrata lavorando per lunghe ore perché capiscono che il lavoro che svolgono e le relazioni che devono mantenere saranno distrutti.

#13. I leader di successo sanno che gli obiettivi personali di una persona sono fondamentali. Consentire ai propri collaboratori di raggiungere obiettivi personali attraverso il lavoro che svolgono, li rende solo più ispirate a essere guidate da te.

#14. Hanno rinunciato a rifiutare di ricevere feedback. Il feedback negativo può essere difficile da ingoiare, ma i veri leader accolgono con favore il feedback perché sanno che è l’unico modo per crescere e diventare un leader ancora migliore. Questi stessi leader incoraggiano un feedback a 360 gradi e sono bravi ad accettare la verità a volte dura.

#15. Hanno rinunciato a NON DELEGARE gli altri a prendere decisioni. Un leader che deve prendere tutte le decisioni non è un vero leader. La leadership consiste nel delegare e fidarsi degli altri per prendere decisioni in sua assenza. Quando non ti fidi delle persone per prendere decisioni, quello che stai veramente dicendo è “Non mi fido di te”. Lascia che il tuo team prenda decisioni. Iniziali con piccole quantità di autorità e poi costruisci da lì. Sarai sorpreso di quanto sia bello vedere la tua squadra prendere decisioni e diventare leader nel processo. Delegare il diritto di prendere decisioni ti darà anche più tempo per diventare leader.

#16. Coloro che lasciano la tua leadership non sono traditori. Prenditi il tempo per capire perché se ne stanno andando e se è a causa tua e della tua leadership, sii responsabile. Impara dai tuoi errori perché nessuno inizia a guidare perfettamente, nemmeno Nelson Mandela.

#17. I leader di successo comprendono che i leader generano nuovi leader. Sei diventato IL LEADER quando capisci che la TUA necessità più grande è quella di lasciare questo mondo alle spalle meglio di come lo hai trovato.

#18. Era un bluff, non ci sono SEGRETI ma dati di fatto: LAVORA SU TE STESSO PER DIVENTARE IL LEADER CHE DESIDERI.

Fai una lista dei tuoi pregi e difetti e condividila qui sotto: comincia da subito a lavorare sui difetti e a coltivare i tuoi pregi.

Ricordati di premiarti per i miglioramenti.

Buon lavoro Leader del Futuro!

MENTORING RESOURCES SRL

SEDE LEGALE
Viale Cristoforo Colombo, 11
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Formazione

LA VENDITA EFFICACE NON É FANTASCIENZA

Se vuoi diventare un VENDITORE di successo non puoi non conoscere la metafora del “fango contro il muro”.

E se la conosci sai che devi scansarla come la peste!

 

Un certo, si fa per dire, Bryan Tracy nel suo bestseller di psicologia della vendita racconta di essersi approcciato alla vendita per la prima volta in questo modo: il suo datore di lavoro gli dette un mazzo di biglietti da visita e lo spedì porta a porta a cercare potenziali clienti.

Un po’ come tirare fango contro il muro!

Continuando a gettare fango su una parete prima o poi qualcosa rimarrà attaccato ERGO continuando a blaterare continuamente a persone semisconosciute di quanto è magnifico il nostro prodotto/servizio prima o poi a qualcuno venderai…per sfinimento.

 

Per fortuna il buon vecchio Bryan la sapeva lunga o meglio la voleva sapere lunga e non si scoraggiò.

 

Ovviamente non voglio raccontarti tutta la storia, preferirei che tu leggessi per intero questa perla di libro ma il nocciolo della questione è che un buon venditore è colui che sa vendere il prodotto/servizio giusto alla persona giusta nel momento giusto.

 

Oggi la vendita si sta muovendo in questa direzione, in realtà lo sta già facendo da tempo: bisogna conoscere il nostro cliente, entrare in empatia, capire i suoi bisogni, soprattutto quelli latenti e indirizzare la sua scelta verso il nostro prodotto/servizio.

 

Si narra che in un futuro “non troppo lontano” certi bisogni si potranno addirittura prevedere ma resta il fatto che la relazione interpersonale curata e sentita resta il modo più efficace per realizzare una vendita.

 

Se per te rimane un argomento difficile e non sai come affrontarlo, è semplice, non hai le competenze necessarie e devi trovare qualcuno che te le dia.

 

Non esiste limite alle vendite che puoi chiudere con successo se hai una preparazione adeguata che solo i professionisti di questo settore possono darti.

 

E qui entra in gioco il Principio di Pareto, economista e sociologo del XIX secolo, che snocciolò la teoria dell’80/20, teoria apparentemente complessa che puoi tranquillamente leggere sul sito del Dott. Wikipedia e che io ti semplifico così: il 20% di un gruppo di venditori guadagna l’80% dei soldi mentre il restante 80% di venditori ne guadagna solo il 20.

Nello stesso 20% di venditori c’è una percentuale ancora più bassa che guadagna ancora di più.

Perché?

Perché in un gruppo di 100 venditori ce ne sono 4 che mettono a frutto lo stesso numero di vendite di tutti gli altri messi insieme?

Il loro segreto è un METODO VINCENTE costituito da una sequenza di strategie e dalla ripetizione costante nel tempo: in altre parole il METODO MARZIALE.

 

Lezioncina breve ma che va dritta al punto non credi?

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TEAM – TOGETHER EVERYONE ACHIEVES MORE

Le persone innovative non hanno bisogno che qualcuno dica loro di fare qualcosa, hanno bisogno che sia consentito loro di farlo.

Ma come si fa a rendere veramente innovativa un’azienda?

Per rispondere a questa domanda è necessario capire l’importanza di saper lavorare insieme ad un TEAM WORK, rafforzare l’idea che un’azienda è una squadra e che i suoi valori sono condivisi.

Le aziende più all’avanguardia, infatti, hanno capito già da tempo che non basta solo reclutare persone valide ma bisogna stimolarle “al successo personale” attraverso:

Nell’epoca della velocità di decisione tutto questo può non bastare; bisogna insegnare ai nostri collaboratori “l’arte della decisione”.

Rimani sintonizzato su questi schermi perché prossimamente parleremo dell’importanza di avere un Coach!

Ti anticipo solo che un Coach può fare la differenza nell’insegnarti a decidere, senza avere paura di sbagliare e senza farti bloccare dalle fatiche che questo comporta.

Senza cadere nella scelta più semplice di procrastinare la decisione, ribaltandola sul proprio responsabile o perdendosi in lunghe e irrisolute analisi senza giungere a una conclusione concreta.

Il Coaching quindi è un processo che aiuta un individuo a raggiungere il massimo livello delle proprie capacità di performance.

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L’ERA DEL DIGITALE NON È MAI STATA COSÌ MARZIALE

Cosa succede se uniamo il Digitale all’Arte Marziale?

Noi lo abbiamo fatto e abbiamo capito che l’unico modo per non essere risucchiati da quest’era iperconnessa è sfruttare al massimo tutte le potenzialità che le nuove tecnologie possono darci e trovare un METODO che sia saldo nelle fondamenta e in continua crescita: ovviamente stiamo parlando del METODO MARZIALE.


Nel mese di Ottobre se ne parla su Forbes, una delle riviste più importanti di economia e nella sezione di Business Innovation viene presentata DIGITALE MARZIALE, società nata dalla cooperazione di Mentoring Resources, nella figura di Nicola Colonnata, con tre giovani imprenditori pieni di energia, ambizione e voglia di fare: Federico Lazzerini,Simone Antonucci e Andrea Del Gratta.


Il loro punto di forza è stato quello di capire fin da subito che l’integrità, la perseveranza e la disciplina di Sifu (maestro) Nicola e di Nicola Colonnata, trainer e formatore professionista, avrebbero portato lontano anche il loro progetto digitale.

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QUATTRO DRITTE + UN BONUS PER IL TUO SUCCESSO

“Qualcuno” ci ha donato il seme, la terra, le stagioni e il miracolo della vita.

Quest’ultima ci chiede di produrre i risultati.

Di fronte a tanta immensità la nostra esistenza non può essere solo un mero susseguirsi di eventi casuali e “sono sfortunato” non può essere il nostro grido di sconfitta!

Nassim Nicholas Taleb scrive: “Se ogni tentativo vi fornisce informazioni su ciò che non funziona potete concentrarvi su una soluzione, e così ogni tentativo diventa più utile e più simile a un investimento che a uno sbaglio”.

La verità è che le persone amano il risultato ma detestano il processo per arrivare a quel risultato perché si chiama DURO LAVORO.

Le mie dritte per il TUO SUCCESSO sono semplici ma efficaci:

Tieni un diario e registra ogni buona idea. Non fidarti solo della tua memoria. I diari sono per gli studenti SERI;

Usa le idee che hai raccolto per creare dei piani che ti porteranno a raggiungere i tuoi obiettivi.

Rivaluta la parola Successo: Successo è un participio passato, il tuo compito invece è “far succedere”;

Due cose ti distruggeranno rapidamente: l’AVIDITÀ e l’IMPAZIENZA.

L’inganno del “tutto e subito” è il frutto di una società sempre più votata al mordi e fuggi

dove il pensare in grande viene visto come “siccome penso in grande allora arriveranno i risultati”.

Occorre tempo per costruire una famiglia solida, una carriera solida, una vita solida e l’unica

cosa che può aiutarti in questo percorso è una sana AMBIZIONE.

“Andare sulla luna e ritornare è consistito semplicemente nel risolvere due problemi: come arrivarci e come ritornare” (Neal Armstrong).

Il segreto è stato partire dopo aver risolto il problema del ritorno.

Usa il tuo diario: dividi una pagina in due colonne; la sinistra per i problemi, la destra per le soluzioni.

Cerca nella tua mente la soluzione, allenati a pensare: LA PRATICA E’ PREZIOSA COME UNA RISPOSTA.

Se alla fine non riuscirai a trovare una soluzione allora dovrai rivolgerti a qualcuno e la tua domanda non sarà: “puoi aiutarmi?” ma bensì “PUOI INSEGNARMI?”

Guardati sempre intorno e individua qualcuno che ha avuto successo e chiedigli se è disposto a insegnarti a partire dalle sue esperienze. Se accetterà la tua richiesta avrai trovato il tuo MENTORE.

Sono curioso di sapere se metterai in pratica i miei consigli, io per primo li ho utilizzati per arrivare a dove sono adesso e arrivare fino a qui prevede un percorso che fortunatamente io ho già delineato per te.

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