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Formazione

Marcell Jacobs ringrazia la sua Mental Coach per i 100 metri conquistati

Quest’anno l’Italia può dirsi soddisfatta dei risultati che sta portando a casa alle Olimpiadi di Tokio.

Oggi non è un Lunedi come tutti gli altri; ancora si respira l’adrenalina per la vittoria super meritata di Marcell Jacobs che ha portato a casa la medaglia d’oro olimpica nei 100 metri.

La grande vittoria di Jacobs ci rende doppiamente orgogliosi.

Coach Nicola è da sempre un super appassionato di atletica leggera, sport che suo padre gli ha fatto praticare dalla nascita fino a quando ha scoperto le arti marziali.

Nel 2012 è andato addirittura a Londra per assistere personalmente dalla tribuna alla vittoria di Bolt nei 100 metri con relativo record del mondo ed è stata un’emozione veramente unica.

2012 - Olimpiadi di Londra
2012 - Olimpiandi di Londra

Il suo amore per lo sport non l’ha mai abbandonato e dopo essere diventato un Sifu (maestro in cinese) di Wing Chun – Kung Fu, arte marziale che ormai pratica e insegna da tre decenni, è stata spontanea ed inevitabile la sua decisione di intraprendere il percorso per diventare un Coach professionista.

La vittoria meritatissima di Jacobs è apparsa in prima pagina su tutti i giornali: per nostra grande soddisfazione in ogni articolo Jacobs ringrazia pubblicamente la sua Mental Coach Sportiva per averlo supportato fino alla conquista dell’oro olimpico.

In una intervista la Mental Coach Sportiva ha spiegato come ha aiutato l’uomo più veloce del
mondo a raggiungere quel risultato:

L’ho fatto respirare, dopodiché l’ho predisposto per essere potentemente ambizioso e focalizzarsi su qualcosa di grande.

Tutto questo processo è stato descritto dalla mental coach come “centratura”, ovvero il momento in cui la mente e il corpo sono “perfettamente allineati”.

Queste parole sono fondamentali per dare ancora più importanza al lavoro che facciamo ogni giorno attraverso la società di formazione Mentoring Resources, che basa tutto il processo di formazione del Coach sul Metodo Marziale dove l‘equilibrio mente – corpo e il vivere nel qui e ora sono i pilastri fondamentali.

Siamo sicuri che nel mondo dello sport e dell’imprenditoria il “percepito” grazie anche a questa medaglia migliorerà e siamo certi che verrà messa sempre più luce sul mondo del Coaching con grandi opportunità che si apriranno per chi deciderà di fare quella che può diventare “la professione più bella del mondo”: aiutare gli altri a tirare fuori il massimo del loro potenziale.

Mentoring Resources ti offre una super specializzazione nel Coaching dandoti l’opportunità di scegliere il percorso che preferisci:

– Mental Coaching;
– Mental Coaching Sportivo;
– Business Coaching.

Ogni settore ha i suoi protocolli ed avere una vera e propria cassetta degli attrezzi da saper utilizzare per aiutare il Coachee quando ne ha bisogno assume un ruolo cruciale per raggiungere la vittoria come nel caso di Jacobs.

Mentoring Resources si occupa di formare, grazie alla professionalità ed esperienza di Coach Nicola Colonnata, imprenditori ed atleti professionisti ed ha avuto l’onore di formare campioni del mondo del calcio come Tavano, Maccarone ed alcuni giocatori dell’Inter.

Tutt’oggi Coach Nicola lavora e collaba ancora con l’allenatore Silvio Baldini e quest’anno a Tokio 2020 è arrivata anche una sua atleta Martina Batini che ha gareggiato nella scherma.

Se vuoi avere informazioni riguardo al percorso che Mentoring Resources può offrirti, ti basta compilare il form che trovi qui sotto.

E adesso godiamoci la vittoria tutta italiana di Marcell Jacobs!!

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Crescita Personale

La PNL ti aiuta a svelare i meccanismi della mente

Il primo corso di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) organizzato da Mentoring Resources si è concluso proprio Domenica con grande soddisfazione!

#Leggi anche SCOPRI VERAMENTE COS’E’ LA PNL

Proprio per questo l’argomento che trattiamo oggi sul Blog riguarda proprio la Programmazione Neuro Linguistica.

Oggi parliamo di concetti come cancellazione, generalizzazione e distorsione.

Ne hai mai sentito parlare?

Sono fenomeni quasi automatici che si manifestano quando ci troviamo di fronte a qualcosa che non conosciamo perfettamente ma anche quando comunichiamo.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questi meccanismi della mente?

Ogni giorno viviamo la nostra vita e consideriamo ciò che abbiamo di fronte la VERA e UNICA realtà, mentre, invece si tratta di una realtà codificata e archiviata dalla nostra mente tramite i 5 sensi i quali ci aiutano tramite odori, sensazioni, immagini ecc… a creare la nostra realtà che a ben guardare risulta poco accurata ed estremamente semplificata.

1. Il meccanismo della cancellazione

La cancellazione avviene quando i dettagli vengono eliminati per concentrarsi su qualcosa di più generico.

Il nostro contatto con la realtà avviene principalmente tramite i sensi che si trovano ad elaborare una mole di informazioni gigantesca.

La nostra mente conscia deve in qualche modo filtrare tutte queste informazioni per evitare di andare in tilt ed una delle conseguenze è la cancellazione di qualche informazione ritenuta “poco importante”.

Questo lavoro sporco lo fa l’inconscio.

Il limite di questo meccanismo è che spesso ci porta ad eliminare dettagli fondamentali ma ti protegge anche dal sovraccarico e funziona come filtro per aiutarti a snellire le informazioni che ci bombardano ogni giorno.

La soluzione ideale sarebbe imparare ad utilizzare questo filtro che però spesso è ostruito da meccanismi inconsci provenienti da esperienze passate ripetute nel tempo

2. Il meccanismo della generalizzazione

La generalizzazione avviene quando prendiamo una particolare esperienza e la applichiamo genericamente a una moltitudine di altre situazioni che al nostro cervello sembrano simili.

Lo svantaggio della generalizzazione è sicuramente quella di “fare di tutta l’erba un fascio”, ma soprattutto durante la fase dell’apprendimento ci aiuta ad imparare azioni basilari.

3. Il meccanismo della distorsione

La distorsione avviene quando la nostra mente interpreta la realtà in maniera errata.

Pensando a questi fenomeni viene da pensare che spesso di fronte agli avvenimenti della vita cadiamo in inganno.

La verità è che quella che noi chiamiamo realtà è il frutto dell’elaborazione dei nostri cinque sensi i quali ci rimandano indietro la realtà sotto forma di immagini, suoni, sensazioni, gusti e odori che come già detto non sono la realtà vera e propria.

Queste informazioni che vengono archiviate nella mente sono chiamate STRUTTURA PROFONDA e rappresentano un modello semplificato della realtà proprio grazie ai meccanismi della cancellazione, distorsione e generalizzazione.

Questi meccanismi li ritroviamo anche nel nostro sistema di comunicazione

Cosa succede quando vogliamo spiegare a parole la nostra STRUTTURA PROFONDA?

Comunicando inizieremo a cancellare, generalizzare e distorcere la nostra realtà dando vita ad una nuova struttura chiamata STRUTTURA SUPERFICIALE che è rappresentata da quello che comunichiamo.

Riassumendo: la REALTA’ è un modello della STRUTTURA PROFONDA e la STRUTTURA PROFONDA è un modello STRUTTURA SUPERFICIALE. 

Qual è il risultato dell’utilizzo di questi meccanismi?

Sicuramente cancellazione, generalizzazione e distorsione rappresentano un modo per proteggere la nostra mente dall’afflusso incontrollato di informazioni ma sono anche la causa di molte delle nostre convinzioni autolimitanti, profezie auto avveranti e paure.

La PNL ci può dare molte risposte per cercare di smantellare queste dinamiche.

Potremmo continuare a parlare per ore di questo argomento, ma diventerebbe una lezione vera e propria e questo non è certo il loogo.

La mente è uno strumento eccezionale, senza paragoni, ma come tutti gli strumenti bisogna imparare ad utilizzarlo.

La sfida è riuscire a riconoscere quei filtri che inconsciamente utilizziamo nella quotidianità e che ci fanno percepire la realtà in maniera diversa da come è veramente.

Per qualsiasi informazioni sul prossimo evento di PNL  clicca QUI e richiedi informazioni.

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Formazione

Se hai fiducia in te, trasmetterai fiducia agli altri

Ti sei mai chiesto come riuscire a trasmettere fiducia agli altri?

 

E’ molto semplice: se hai fiducia in Te … trasmetti fiducia agli altri.

Qual è una delle caratteristiche tecniche che ti consentirà di aumentare la fiducia del prossimo?

L’abilità nel raccontare la tua storia.

Molto spesso le persone non si sentono a loro agio a parlare del loro passato indipendentemente da chi si trovano di fronte.

Impara a parlare con fiducia di te stesso e vedrai che tutto sarà più semplice.

# Fai sentire la tua voce.

La voce è un ottimo strumento per attirare la fiducia e connettersi con qualcuno.

Personalmente, la uso a mio vantaggio poiché parlo spesso ad un vasto pubblico: la mia capacità di connettermi con qualcuno si basa molto su come parlo e da come mi muovo con il mio corpo.

Cerca di regolare la tua voce in base alla situazione e alla percezione che vuoi trasmettere.

Quindi se stai cercando di sembrare competente e affidabile, mantieni un tono di voce basso, ma per trasudare calore, aumenta il tono.

Sebbene possa sembrare un esperimento di base, la ricerca mostra che questo tipo di abbinamento vocale consente alle persone di entrare in empatia e interagire tra loro.

Ricorda, l’obiettivo è quello di creare una connessione con la prima cosa che viene fuori dalla tua bocca.

# Fai riferimento a una conversazione precedente o un’esperienza simile.

Ricordare ciò che qualcuno ha detto mostra un’incredibile quantità di competenza e cura; in quel modo avrai stabilito una connessione maggiore probabilità di condividere la tua storia.

Prendi appunti per aiutarti a ricordare un dettaglio o due importanti, sembrerai sicuro la prossima volta che parlerai con loro.

Hai già un ottimo modo per iniziare la conversazione e per farli sentire immediatamente a proprio agio.

E quando stai cercando di relazionarti con qualcuno, ricordare i piccoli dettagli ti porta rapidamente ad entrare in sintonia.

# Comprendi con chi stai parlando in modo da sapere di cosa parlare.

Conoscere il mondo del tuo interlocutore ti aiuterà ad entrare più velocemente in contatto con lui.

Niente uccide la fiducia (o una conversazione) più velocemente del dire: “Non ho idea di cosa tu stia parlando”.

Sì, ci vuole tempo per sentirsi sicuri senza fare affidamento sul linguaggio del corpo o sugli spunti sociali.

Ma se riesci a stabilire una connessione immediata, capire la persona con cui stai parlando e mostrare sincero interesse, aumenterai la tua fiducia e anche quella degli altri in te.

Se sei interessato a migliorare il tuo modo di comunicare dai un occhiata al nostro Master Public speaking and Sales.

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Formazione

L’# TI INSEGNA A GESTIRE LO STRESS

A stress come sei messo?
Hai difficoltà nel gestirlo?
In un primo momento ti può sembrare che non ci sia nulla da fare per lo stress, ma in realtà non è così.
Come si dice VOLERE E’ POTERE, quindi se VUOI PUOI riuscire a gestire anche lo stress.
In effetti, la semplice consapevolezza di avere il controllo della tua vita è il fondamento della gestione dello stress: devi prendere in mano la tua vita, i tuoi pensieri e i tuoi problemi e dire okay d’ora in poi sarò IO a gestirvi e non viceversa.
Non importa quanto sia stressante la tua vita, ci sono dei passi che puoi fare per alleviare la pressione e riprendere il controllo.
È vero che se vivi con alti livelli di stress, rischi di compromettere il tuo benessere: lo stress provoca il caos nel tuo equilibrio emotivo e sulla tua salute fisica; restringe la tua capacità di pensare chiaramente, di funzionare efficacemente e di farti godere la vita.
L’obiettivo finale è una vita equilibrata, dove scandisci il tuo tempo in lavoro, relazioni, relax e divertimento e nella capacità di resistere sotto pressione e affrontare le sfide frontalmente.
Per identificare le tue vere fonti di stress, valuta in maniera chiara le tue abitudini e non usare scuse: fino a quando non accetterai la responsabilità del ruolo che svolgi nel crearlo o mantenerlo, il livello di stress rimarrà al di fuori del tuo controllo.
Alcuni fattori di stress sorgono in momenti prevedibili, quindi possiamo dire che possiamo anche limitarli ed evitarli in certe occasioni.
Quando si gestiscono tali fattori di stress prevedibili, è possibile modificare la situazione o cambiare la propria reazione.
# È importante imparare come dire “NO”.
Come si dice “i No che aiutano a crescere”, in questo caso i No aiutano a ridurre lo stress.
Sperimenta i tuoi limiti e rispettali.
Che sia nella tua vita personale o professionale, caricarsi più di quello che puoi gestire è il modo giusto per aumentare il carico di stress.
# Evita le persone che ti stressano.
Se qualcuno causa costantemente stress nella tua vita, limita la quantità di tempo che passi con quella persona o termina la relazione.
# Analizza l’elenco delle cose da fare.
Analizza il tuo programma, le responsabilità e le attività quotidiane.
Se hai troppe cose nel piatto, lascia cadere le attività che non sono veramente necessarie in fondo all’elenco o eliminale del tutto.
Se non riesci a evitare una situazione stressante, prova a modificarla.
Spesso, questo implica cambiare il modo in cui comunichi e operi nella tua vita quotidiana.
# Esprimi i tuoi sentimenti invece di lasciarli inespressi dentro di te.
Se qualcosa o qualcuno ti disturba, sii più deciso e comunica le tue preoccupazioni in modo aperto e rispettoso.
Se non esprimi i tuoi sentimenti, il risentimento crescerà e lo stress aumenterà.
# Cerca di rimanere in equilibrio tra lavoro e vita familiare, attività sociali e attività solitarie, responsabilità quotidiane e tempi di inattività.
Se non puoi modificare lo stress, cambia te stesso.
È possibile adattarsi a situazioni stressanti e riguadagnare il senso di controllo modificando le aspettative e l’atteggiamento.
Focalizzati sul quadro generale e valuta qual è la situazione stressante.
Chiediti quanto sarà importante a lungo termine.
Avrà importanza tra un mese?
Un anno?
Vale davvero la pena arrabbiarti?
Se la risposta è no, focalizza il tuo tempo ed energia altrove.
# Non cercare di essere perfetto, perché la perfezione non esiste.
Stabilisci standard ragionevoli per te stesso e gli altri e impara a stare bene con “abbastanza buono”.
Ringrazia sempre ogni mattina quando ti alzi e vedrai che la tua giornata migliorerà.
Quando lo stress ti sta abbattendo, prenditi un momento per riflettere su tutte le cose che apprezzi nella tua vita, comprese le tue qualità: guarda sempre il bicchiere mezzo pieno.
# Molto spesso alcune fonti di stress sono inevitabili.
Non cercare di controllare l’incontrollabile.
Molte cose nella vita sono al di fuori del nostro controllo, in particolare il comportamento delle altre persone.
Invece di stressarti, concentrati sulle cose che puoi controllare, come il modo in cui scegli di reagire ai problemi.
# Cerca il lato positivo di ogni situazione.
Cerca di considerare le grandi sfide come opportunità di crescita personale.
Accetta il fatto che viviamo in un mondo imperfetto e che le persone commettano errori.
Lascia andare rabbia e risentimenti.
Liberati dall’energia negativa perdonando e proseguendo.
# Condividi i tuoi sentimenti.
Esprimere ciò che stai vivendo può essere molto catartico, anche se non puoi fare nulla per modificare la situazione stressante.
# Quando sei stressato, l’ultima cosa che probabilmente hai voglia di fare è alzarti ed esercitarti.
Ma l’attività fisica è un ottimo antistress e non devi essere un atleta o passare ore in palestra per sperimentare i benefici.
Qualunque cosa tu scelga, assicurati che sia qualcosa che ti piace.
# Puoi ridurre lo stress nella tua vita ritagliando il tempo per te stesso.
Non rimanere così preso dalla frenesia dell’era in cui viviamo, cerca di prenderti cura dei tuoi bisogni.
Nutrire te stesso è una necessità, non un lusso.
# Mantieni il tuo senso dell’umorismo.
Ciò include la capacità di ridere di te stesso, solo così potrai scherzare su di te e i tuoi difetti senza avere alcuno stress.
# Cerca di deresponsabilizzarti ogni volta che puoi.
Non devi fare tutto da solo.
Se altre persone possono occuparsi del compito, perché non lasciarglielo fare?
Lascia andare il desiderio di controllare o supervisionare ogni piccolo passo.
Fai tesoro di questi consigli e ricorda, ogni volta che ti sentirai soccombere da quella brutta senzazione, RESPIRA, RESPIRA profondamente e immagina di sentire, vedere e assaporare quello che ti fa stare realmente bene.
Spero che con queste dritte avrai un piccolo sollievo.
Cerca la tua strada x alleviare lo stress: sono sicuro che alcuni degli spunti che ti abbiamo lasciato ti aiuteranno.
Se sei interessato a saperne di più consulta il sito: abbiamo un sacco di percorsi formativi adatti alle tue esigenze.
A presto!

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Formazione

LEADERSHIP : 15 VALIDI MOTIVI PER PRENDERE ESEMPIO DA UNA DONNA LEADER

In un articolo di luglio di Forbes viene stilata una classifica di ben 100 donne italiane di successo.

Star del cinema, conduttrici TV, designer emergenti, icone dello sport e scienziate, ma soprattutto imprenditrici e manager di successo.

Di quest’ultime ho letto con attenzione la bibliografia rimanendo affascinato dalla forza e il coraggio con le quali hanno lanciato, fatto crescere e plasmato le loro aziende.

Come uomo e come leader delle mie aziende sono orgoglioso di dire che prendo esempio dalle donne e dovresti farlo anche tu.

Sono affascinato da come quest’ultime sono capaci interpretare il proprio ruolo, valorizzando ogni giorno il loro patrimonio personale fatto di competenza, creatività, carisma e tenacia.

I punti in comune di queste donne sono molteplici e possono essere utili a noi “umani maschi” per fare la differenza in un ambiente spesso feroce e concorrenziale.

1. Spesso gli uomini tendono ad essere incentrati sulla carriera e vogliono massimizzare il loro ritorno economico dal lavoro; di contro le donne vedono il lavoro in modo più globale, come componente del loro piano di vita complessivo, pertanto sono più propense ad avvicinarsi alla propria carriera in modo autoriflessivo valorizzando fattori come significato, scopo, connessione con i colleghi e integrazione tra lavoro e vita privata;

2. Le donne sono grandi leader perché sono in grado di bilanciare le capacità di leadership professionale e personale. È più facile rivolgersi a una donna leader con una richiesta personale o una domanda delicata.

Si preoccupa per il suo team e il suo benessere e non pensa solo alle prestazioni sul lavoro ma sopratutto al suo equilibrio tra lavoro e vita privata.
Trovo anche che le donne siano più proattive nel diventare mentori e a volte hanno già una relazione così aperta e comunicativa che la transizione verso la figura del mentore è naturale;

3. La maggior parte delle donne ha relazioni naturalmente empatiche e di valore. Ciò consente loro di avere una forte comprensione di ciò che guida e motiva le persone e di come riconoscere persone diverse per le loro prestazioni;

4. Uno degli aspetti chiave della leadership è la capacità di aiutare i membri del team a sviluppare le proprie capacità e punti di forza.
Le donne sono “nutrici” naturali, il che nei migliori scenari può tradursi nell’aiutare chi ha successo intorno a loro;

5. Le donne dimostrano costantemente passione, entusiasmo e un’immensa capacità di aiutare.
Le donne prendono decisioni audaci e sagge come leader ma si affidano anche agli altri per far parte della loro squadra.
L’ambiente è meno autoritario, più cooperativo e familiare, ma con una solida leadership.

6. Le donne sono multitasking naturalmente. La capacità di rispondere in modo deciso e rapido a più compiti e problemi simultanei e diversi è una componente fondamentale per una leadership di successo.

8. Si dice che la comunicazione sia tra le abilità più forti di una donna e le donne leader sanno come usarla!
Sia che comunichino con datori di lavoro, colleghi o partner, un flusso di comunicazione aperto consente chiarezza nell’esecuzione di ruoli e responsabilità.
Le imprenditrici sono in grado di comunicare regolarmente, chiaramente e apertamente.

9. Molte donne, in particolare le mamme, sono custodi addestrate e sanno come affrontare le situazioni di crisi a casa con compassione e pazienza. Questi attributi diventano molto rilevanti quando una donna leader ha a che fare con situazioni di crisi sia che si tratti di risorse umane o clienti.

10. “Indossare molti cappelli” è spesso un evento regolare nella vita di una donna.
Spesso bilanciano carriere, famiglie e persino genitori anziani, tra le altre cose. Le donne ruotano, si adattano e si concentrano sulle soluzioni. Fare leva sulla sorte può essere rischioso, quindi le donne si organizzano giorno per giorno per trovare soluzioni positive ai problemi della vita e del lavoro.

11. L’ego spesso ostacola un buon processo decisionale nell’area manageriale di un’azienda.
Le donne mostrano l’ego in modo diverso e sono brave nel processo decisionale con l’ego tenuto sotto controllo.
Questo è un vantaggio chiave nel lavorare con consigli di amministrazione, partner e clienti.

12. L’intelligenza emotiva, la capacità di riconoscere le emozioni in se stessi e negli altri e di relazionarsi, è qualcosa che ha recentemente acquisito slancio come comportamento essenziale di un leader. Credo che questo sia qualcosa di più naturale per le donne rispetto agli uomini, ed è qualcosa che ho incontrato personalmente nella mia carriera.

13. Le donne guidano con l’esempio e, in molti casi, le donne hanno salito la scala in modo che abbiano avuto una varietà di ruoli prima di arrivare a quelli di comando.
L’esperienza è la chiave.

14. Credo che le donne siano leader fenomenali perché sono esperte nel far sembrare l’impossibile possibile.
E a volte in una buona giornata lo fanno persino sembrare senza sforzo.
Le donne sono pragmatiche, resilienti e di solito sono in grado di manovrare situazioni difficili con grazia.
Le loro prospettive sono nate da un mix di prove del fuoco e pura forza d’animo. Guardano il mondo con coraggio e sono in grado di mettere insieme il mondo che li circonda come un puzzle complesso.

15. Infine, e forse questo è l’aspetto più stimolante, le donne sono grandi leader perché le probabilità storiche sono contro di loro.
Quando storicamente sei il sesso debole, ci vuole una spinta in più per arrivare in cima.
Ecco perché le donne che emergono sono straordinariamente forti e capaci.

Hanno dovuto lottare per arrivarci!

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Formazione

Fai scorrere il tuo tempo a ritmo marziale

Qual è il miglior uso del tempo per un Leader?

Se vuoi essere un Leader sopra alla media devi tenere conto della COSTANTE TEMPO, forse una delle più importanti: nessuno ne ottiene più o meno di chiunque altro.

Il modo in cui dedica il tempo un Leader, a cosa dare la priorità e cosa scegliere di non fare affatto, cosa delegare ecc… determina l’importanza che da ai risultati raggiunti da se stesso e dal suo team.

Se si vuol far capire come essere un Leader efficace nel posto di lavoro, si deve iniziare descrivendo come trascorrere il tempo.

Come Leader per la mia azienda, ho affrontato personalmente questo problema.
Ho avuto incontri, chiamate per capire come mandare avanti la baracca, interviste da tenere …

Prima che riuscissi ad accorgermene, la settimana era finita, e ripensandoci mi chiedevo : “Che diavolo è successo?
Dov’è andata la mia settimana?
È davvero così che volevo passare il mio tempo? ”

Di conseguenza, ho deciso di pormi questa domanda: “Qual è il miglior uso del tempo di un Leader?”
Possiamo dire che ci sono alcune aree su cui i Leader dovrebbero concentrare di più il loro tempo:

RECLUTAMENTO E ASSUNZIONE

Il successo di un team, molto spesso, dipende dalle persone che si scelgono di assumere.
Certamente, questa è un’affermazione ovvia – eppure ci si dimentica del ruolo del Leader nel guidare questi sforzi.

Come Leader, TU, dovresti pensare strategicamente a quali persone vuoi che contribuiscano al tuo business, chi vuoi che ti aiuti a portare la tua azienda dove vuoi che arrivi.
Quali tipi di valori non negoziabili devono avere?
Quindi, dovresti lavorare attivamente per attirare e reclutare quel tipo di persone che hanno le caratteristiche necessarie per lavorare nella tua organizzazione.

In che modo stai dimostrando di gestire un’azienda per cui valga la pena lavorare?

Con quale frequenza incontri nuove persone al di fuori della tua rete, per connetterti e reclutare persone che potrebbero essere fantastiche e con cui lavorare in futuro?

Come Leader, stabilisci anche lo standard per ciò che conta durante l’assunzione: lo skillset, i valori, l’esperienza.
Rifletti su quando è il momento di assumere e quando non lo è.

Certo, è difficile concentrarsi sulla visione a lungo termine dell’azienda. Soprattutto quando sembra che ci siano così tante necessità immediate per la società di cui prendersi cura, quando non siamo così sicuri della visione a lungo termine delle cose.

Ma pensare alla strategia, alla visione e alla cultura a lungo termine dell’azienda è fondamentale perché, beh, nessun altro lo può fare.

Letteralmente, non è compito di nessun altro nell’azienda pensare al lungo termine, che si tratti di sei mesi, un anno o due o dieci anni, a parte te, come Leader.

In particolare, la visione a lungo termine è fondamentale, perché la visione di un’azienda è da dove deriva la più fondamentale fonte di motivazione per il tuo team. Se non stai trascorrendo del tempo a progettare e ad adattare una visione a lungo termine , un’immagine di un posto migliore , le persone non saranno motivate a fare un lavoro per aiutare a far arrivare all’apice l’azienda.

COMUNICARE LA DIREZIONE A TUTTI IN OGNI MOMENTO

E’ importante per mantenere attiva la motivazione dei dipendenti.
La comunicazione è la cosa più semplice per i Leader.
Lo so che anche questa è una frase piuttosto banale.
Nonostante ciò, non puoi mai essere sicuro di comunicare abbastanza come Leader.

Perché?

Non puoi aspettarti che il tuo team sappia qualcosa a meno che tu non lo comunichi.
E, a seconda delle dimensioni dell’organizzazione, di solito ci vuole un po’ di tempo prima che un messaggio arrivi o una spiegazione approfondita di una decisione presa venga percepito come si deve.

Sapere cosa sta succedendo e dove sta andando un’azienda è vitale per far si che le persone diano il loro meglio sul posto di lavoro che tu hai creato.

Se non comunichi costantemente ciò che le persone dovrebbero sapere, il contesto non è chiaro e le persone non possono svolgere il proprio lavoro.

Adesso poniti queste domande:
Ti ritrovi a passare il tempo in queste aree come Leader … o no?
Sei incoraggiato a seguire questa linea?

PRENDI NOTA:

La nostra capacità di migliorare come Leader si espande SOLO quando valutiamo come trascorriamo il nostro tempo.

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Formazione

Il pregiudizio condiziona il tuo successo

Come Leader, una delle nostre responsabilità principali è quella di trovare e sviluppare i migliori talenti.

Non possiamo realizzare grandi cose senza grandi persone.
Semplicemente non accadrà.

Le persone vogliono stare con un Leader che li aiuti a crescere.
Vogliono lavorare con un Leader che partecipa attivamente al loro sviluppo e che li aiuti a realizzare cose più grandi di quanto si credessero capaci.
Questo è ciò che rende il lavoro eccitante.

Nonostante ogni Leader voglia sviluppare le capacità delle persone, molti finiscono per non riuscire; non per mancanza di sforzi, ma perché non riconoscono le esigenze di sviluppo.
Dobbiamo solo avere un maggiore controllo sulle nostre menti.

“Le convinzioni che le persone hanno di se stesse non è un’unità di misura per valutare le loro qualità” ha scritto lo psicologo vincitore del Nobel Daniel Kahneman.

I pregiudizi interni modellano le nostre credenze e incoraggiano le nostre stesse menti ad ingannarci.

Le nostre menti sono costantemente in risparmio energetico e sviluppano scorciatoie mentali per elaborare più facilmente nuove informazioni e prendere decisioni difficili.

E come Leader, questi giudizi non devono influenzare il modo in cui valutiamo e sviluppiamo i nostri collaboratori, perché così facendo limitiamo l’efficacia della nostra leadership e delle nostre organizzazioni.

Se speriamo di sviluppare le persone e costruire i migliori team, abbiamo l’obbligo di riconoscere questi pregiudizi e rendercene conto.

“È sempre sbagliato, ovunque e per chiunque, credere a qualcosa su prove insufficienti”.

In queste situazioni, trascuriamo le opportunità per le persone di crescere e selezioniamo i candidati in base a un insieme limitato di caratteristiche.

Tendiamo a ricordare i grandi eventi più delle nostre attività quotidiane tipiche ed esempi recenti sono più recuperabili dalla nostra memoria rispetto ad esempi più distanti.
Di conseguenza, quando proviamo a ricordare le nostre performances, le nostre opinioni sono influenzate da quegli eventi che mi vengono in mente in modo più vivido.
E proiettiamo quei ricordi per l’intero periodo.

Quando i Leader valutano gli individui, pesano eccessivamente i ricordi più recuperabili. Sia che includano eventi importanti o eventi più recenti, il risultato è che un piccolo sottoinsieme di comportamenti viene estrapolato in modo impreciso per un periodo più ampio.
Per contrastare questo pregiudizio, prova a valutare le prestazioni più frequentemente.

Sostituisci il modello obsoleto delle valutazioni annuali delle prestazioni con revisioni mensili o trimestrali.
Le persone ottengono quindi feedback molto più frequenti e hanno molte più opportunità di miglioramento.

Inoltre, dovremmo sviluppare e condividere criteri oggettivi per il successo delle persone.
Avere una serie specifica di criteri rimuove la soggettività delle interazioni e concentra le valutazioni sui risultati effettivi.

Pertanto tendiamo ad associare l’incoerenza all’indecisione e alla mancanza di affidabilità perché cambiare idea è visto come un punto debole.
Il pregiudizio impedisce di riconoscere gli errori di giudizio passati e nell’area dello sviluppo dei nostri collaboratori si sbarra la strada a possibili rivalutazioni delle persone.

Dobbiamo cercare motivi che mettano alla prova le nostre impressioni iniziali chiedendoci costantemente: “Cosa avrei bisogno di sapere per cambiare idea?”

Dobbiamo “alterare” il modo in cui guardiamo le prove potenziali perché spesso ci raccontiamo tutti delle storie.

Quando stiamo pensando di assumere o promuovere qualcuno non cerchiamo il candidato che ci racconta la migliore storia ma quello che ci aiuta a raccontare la migliore storia per la nostra azienda.

Non puntiamo l’attenzione su chi ci aiuta a risolvere i problemi critici.

Questo è l’errore che fanno molte aziende che premiano gli eroi nella fase avanzata anche quando il problema è stato creato dalle cattive pratiche iniziali dello stesso collaboratore.
Considerando poi che i collaboratori che risolvono i problemi prima che si presentino passano in gran parte inosservati.

Come ha descritto Shane Parrish nei suoi incredibili modelli mentali di Farnam Street: “La maggior parte delle aziende, ad esempio, opera in un sistema additivo e non moltiplicativo. Hai mai notato come alcune aziende aggiungano una funzionalità sopra l’altra ai loro prodotti ma falliscono nel servizio clienti base?”

Quando si considera lo sviluppo del personale, si tratta di un problema simile.
Spesso trattiamo i tratti e le abilità delle persone come componenti additivi.

In realtà la grande maggioranza delle nostre competenze è interdipendente, quindi il miglioramento, ad esempio nella costruzione di relazioni, l’intelligenza emotiva, le tecniche di vendita, la pianificazione del progetto, l’esecuzione delle prestazioni ecc… spesso hanno un impatto molto più ampio del semplice raddoppio su una specifica forza.

Troppi Leader seguono ciecamente il dogma di leadership basato sui punti di forza o puntano a una serie di abilità a tutto tondo che tende alla mediocrità.
Invece, prenditi il tempo per riconoscere quali tratti avranno un’influenza moltiplicativa.

Inizia a gestire i tuoi pregiudizi.

Di solito siamo abili nel riconoscere i pregiudizi nelle altre persone.
Pensiamo che le nostre menti siano in qualche modo impermeabili a queste tendenze documentate.
La verità è che tutti noi abbiamo un certo livello di pregiudizio.
Equipaggiati con cervelli che cercano costantemente di risparmiare energia, sviluppiamo tutti le nostre scorciatoie mentali.

La chiave è come li riconosciamo e li gestiamo.
Perché se non li gestisci, probabilmente ti gestiranno.

Quali sono i tuoi pregiudizi, hai un piano di attacco per gestirli ed arginarli?

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Formazione

La tua missione aziendale in 11 STEP

Ho studiato parecchio nella mia vita, non è un segreto, e ho dedicato tanto tempo a capire come avviare le mie aziende in modo tale che il decollo non si concludesse con un catastrofico atterraggio cinque minuti dopo.

Ti svelo il mio protocollo in 11 step per far si che “Houston abbiamo un problema” rimanga solo una famosa citazione cinematografica!

Sono certo che ti faranno risparmiare un bel po’ di tempo.

#1 Gestire l’azienda è la tua priorità:
il tuo successo e l’ambita libertà finanziaria arriveranno dalla gestione esperta della tua attività.

Ovviamente tutto questo non potrai farlo da solo, dovrai contornarti di persone competenti che ti dovranno essere d’aiuto.
In altre parole dopo aver appreso le competenze necessarie ed aver lavorato duro sul prodotto o servizio che vorrai offrire, trascorrerai inizialmente il 15% del tuo tempo a fare ciò che ami (nel mio caso coaching e formazione) e l’85% del tempo farai marketing, amministrazione, vendita, strategia e risponderai alla posta elettronica.

È giusto mettere se stessi a 360° nella propria attività, perché la TUA visione è unica.

#2 Pronto a incontrare la tua PERSONA? Sei tu.

Ti troverai a confrontarti con le tue paure, insicurezze, scuse scadenti, limitazioni, giustificazioni e gestione del tempo inefficiente.

Lo standard a cui ti sei aggrappato nella tua giornata lavorativa può essere abbastanza buono, ma non lo sarà per gestire la tua attività.
In qualche modo, attraverso un processo di accettazione e costante miglioramento, mentre sei impegnato a metterti in gioco nonostante i tuoi difetti, le tue debolezze si trasformeranno in AUTOSTIMA.
Lentamente ma sicuramente, arriverai ad ammirare profondamente te stesso.

#3 Il tuo percorso verso il successo durerà tanto quanto quello di tutti gli altri, perché devi tirare fuori tutta la tua luminosità: non mettere mai in dubbio la tua personalità e le tue idee, perché è grazie a queste se sei arrivato dove sei ora. Cerca di metterti in luce.

#4 Essere a corto di soldi è una parte comune del viaggio.
Non ti spaventare se nei primi tempi non vedrai entrare guadagni.
Ti voglio consolare; quando ho iniziato uno dei miei principali business i primi soldi mi sono arrivati dopo 7 mesi, e sai quanti erano? 300 euro.
Beh dirai una cifra irrisoria, ma per me è stato un traguardo eccezionale. Perché vedi è il duro lavoro e il sacrificio che mi hanno permesso di ottenere quel risultato.

#5 Successivamente ho deciso di dedicare il mio tempo alla scrittura per vedere il mio prodotto attraverso i miei siti e le mie pagine social; ho creato così uno storytelling per l’offerta dei miei servizi e ho risposto alle e-mail dei clienti, sempre con pochi euro in entrata nella mia azienda.

#6 La più grande sfida che dovrai affrontare nella gestione di un’azienda è la tua stessa resistenza. Cerca di formarti e di studiare il più possibile, che sia qualcosa sul marketing, sui social media, sul denaro o sulla gestione del tempo che impiegherai per costruire la tua attività.
Ricorda: il nemico che incontrerai non è la mancanza di preparazione, non è la difficoltà del progetto o lo stato del mercato o il vuoto nel conto in banca.
Il nemico è la resistenza. Il nemico è il tuo cervello che chiacchiera e produce scuse, alibi, auto-giustificazioni e un milione di ragioni per cui non può, non dovrebbe, non farà ciò che sai o che dovresti fare.

#7 Dedica tempo alla ricerca e tempo a fare.
La ricerca è fondamentale per poter capire dove sviluppare la tua attività, ma soprattutto quali persone vuoi coinvolgere con il tuo prodotto o servizio.

#8 Una percentuale importante è data anche dal tuo istinto, anche se non sai esattamente cosa stai facendo, devi sempre seguirlo.
Blocca le distrazioni (spegni il telefono, i social media e le notifiche via e-mail) e intraprendi azioni ispirate che siano tangibili e misurabili.
Fai qualcosa, nonostante il fatto che a volte ti sembrerà DI NON FARE ABBASTANZA.

#9 Devi dedicare tempo a diventare un brillante marketer, perché “se non passi il tempo a commercializzarti non farai soldi”.
Questa è stata la mia più grande debolezza quando ho iniziato.
Pensavo che il marketing significasse soltanto lettere di vendita noiose con grandi frecce e caselle di attivazione e non volevo farlo.
Così mi sono messo d’impegno, insistendo ostinatamente sull’idea che le persone sarebbero state travolte dalla mia passione e dalla mia pratica nell’utilizzare un metodo unico e potente per arrivare al successo; ho deciso di condividere con loro le mie conoscenze e competenze attraverso i social, facendomi fare domande e chiedendo a loro di cosa avessero bisogno.
Quindi è necessario capire quale personalità del marketing vuoi incarnare e vendere sarà mille volte più facile perché lavorerai con le tue capacità naturali.

Scopri come ti piace commercializzare e attieniti a questo.
Fallo costantemente, anche se, giustamente, assumerai un professionista, è necessario fare un po’ di marketing da solo. Inoltre mantenere il tuo sito web sempre aggiornato è essenziale.

#10 Non valutare le tue offerte in base alla tua capacità personali di pagarle, non sei il tuo cliente ideale.

#11 Risolvere problemi imbarazzanti nella tua azienda risolverà problemi in altre aree della tua vita.
Cerca di crearti una tua routine giornaliera in cui inserire spazi per rilassarti, allenarti, formarti e mandare avanti la tua attività.

Dalla torre di controllo è tutto, se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi.

Continua a visitare il sito, vedrai che ogni giorno troverai nuovi motivi per NON MOLLARE MAI.

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Formazione

PERCHÉ SEI COME SEI?

I SEI FATTORI CHE SONO DIETRO OGNI EMOZIONE E COMPORTAMENTO

 

Perché la gente mangia troppo, o spende troppo?

Perché le persone ricorrono al conflitto o alla violenza?

Perché le persone assumono droghe o addirittura si tolgono la vita?

Perché le persone bramano attenzione o desiderano l’amore?

 

Perché sei come sei? Qualunque cosa facciano le persone, hanno una ragione dietro le loro azioni. Potrebbero non sapere quale sia la ragione – almeno non consapevolmente. Infatti, molto spesso le persone agiscono e si comportano in modi che possono sembrare irrazionali e inesplicabili, anche a se stessi. E ci sono milioni di storie sul perché le persone fanno quello che fanno. Ma tutte queste storie ruotano intorno a sei forze trainanti primarie, i “sei bisogni umani.

I “sei bisogni umani sono fondamentali per ogni singola persona e modellano il modo in cui viviamo le nostre vite. E se vuoi capire te stesso su un livello più profondo e più significativo, allora devi iniziare a capire questi bisogni. Perché una volta fatto, capirai perché agisci e reagisci in certi modi. E quella consapevolezza è un passo fondamentale per fare un cambiamento fondamentale nella tua vita in modo da poter superare gli ostacoli e abbracciare le opportunità per trovare finalmente la realizzazione assoluta.

 

CERTEZZA

Il primo bisogno che tutti abbiamo è la certezza.

 

La certezza è la necessità di evitare il dolore e idealmente trovare un po di conforto. Ecco perché questa è la necessità più basilare che tutti abbiamo – un meccanismo di sopravvivenza. Dobbiamo avere la certezza di funzionare anche nelle nostre vite quotidiane. Sei mai stato in una situazione in cui ti sentivi incerto su qualcosa che era veramente importante, come la tua salute o la salute di una persona cara? Che ne dici dell’incertezza sul tuo lavoro o quando non sai con sicurezza se riuscirai a guadagnare abbastanza per far quadrare i conti? Quando la nostra certezza è minacciata, è difficile pensare chiaramente. Quando siamo incerti su qualcosa che conta, nient’altro funziona.

 

Ora, tutti noi cerchiamo di trovare la certezza, ma ce ne occupiamo tutti in modo diverso. Alcune persone ottengono la certezza stabilendo una routine. Alcuni la ottengono abbassando le loro aspettative e dicendo: “Non otterrò mai ciò che voglio”. Altri la ottengono cercando di controllare tutto e tutti. E ancora altri ottengono la loro certezza attraverso la fede e la preghiera. Ogni singola persona ha il proprio modo di soddisfare quel bisogno di base. La domanda è: stai incontrando il tuo bisogno di certezza in un modo che ti sta responsabilizzando o depotenziando? Ognuno dà la priorità a questi bisogni umani in modo diverso, ma tu hai il potere di scegliere ciò su cui ti concentri.

 

VARIETÀ

Il problema con la certezza è che una volta che la raggiungiamo in ogni settore, ci annoiamo. La nostra passione si trova nel regno dell’incertezza o della varietà.

 

La varietà crea eccitazione per noi. Ecco cos’è l’avventura. Ci fa sentire vivi. E abbiamo bisogno di sorprese nelle nostre vite, perché è questo che ci aiuta a crescere. Ma proprio come nel nostro bisogno di certezza, tutti noi ci sforziamo di soddisfare il nostro bisogno di varietà in modi buoni, neutrali e negativi.

 

Alcune persone provano varietà facendo uso di droghe. Altri lo fanno mangiando troppo. Alcuni possono provare sport estremi. Altri possono ottenere varietà da una conversazione con qualcuno che trovano interessante o impostando un nuovo obiettivo. Ci sono un milione di modi per ottenere varietà. Le uniche domanda sono a cosa serve e se ti sta aiutando o ti sta perlopiù ferendo?

 

SIGNIFICATO

Il terzo bisogno è il significato.

 

Abbiamo tutti bisogno di sentire che le nostre vite sono significative – che le nostre vite sono importanti, uniche e in qualche modo speciali.

 

In una relazione intima, se il tuo partner inizia a pensare a qualcosa o qualcuno è più importante di te, ciò provocherà un serio dolore. Quel “qualcuno” potrebbe essere tuo figlio, una madre, un padre, il tuo collega o anche una persona totalmente esterna. E l’istante in cui accade, è allora che la relazione inizia ad abbattere.

 

Al di fuori di una relazione intima, ci sono modi illimitati in cui le persone trovano un significato nella loro vita. E quelle strade possono essere produttive, neutre o distruttive.

 

Quindi, come incontri il tuo bisogno di significato? Lavori più di chiunque altro? Ti vesti in modo unico, o hai più orecchini o tatuaggi di chiunque altro? Compri certe marche? Possiedi una macchina di lusso? Hai più istruzione e più diplomi di chiunque altro?

 

Ci sono un milione di modi per essere significativi. Qual è il tuo?

 

AMORE E CONNESSIONE

Il problema con il bisogno di significato è che significa che devi essere diverso da tutti gli altri. E proprio nel modo in cui il bisogno di certezza rivela la necessità di varietà, il bisogno di significato rivela la necessità di amore e connessione.

 

Le persone trovano la connessione attraverso l’amicizia, lo sport o la comunità. Alcuni possono ottenerla attraverso la meditazione. Alcuni possono ottenerla attraverso la loro fede e attraverso la preghiera.

 

Ora, che dire dell’amore? Ecco la cosa: la maggior parte delle persone si accontenta Il vero amore è gioia assoluta, conforto e passione. E sulla scala da 0 a 10, è un 10. 

E tu? Dove ti collocheresti in questa scala? Dove sei? La maggior parte delle persone si ferma ad un 4 o un 6. 

Non sono felici, ma non sono abbastanza infelici da cambiare e migliorarlo.

 

CRESCITACONTRIBUTO

Le prime quattro esigenze sono critiche. Sono essenziali.Troverai sempre un modo per soddisfare ognuno di questi bisogni, ma questi da soli non ti soddisferanno. Se vuoi veramente essere soddisfatto, allora devi soddisfare questi ultimi due bisogni: crescita e contributo. Queste sono le esigenze del tuo spirito.

 

Se non stai crescendo, stai morendo. Non esiste un altopiano o un luogo confortevole e tranquillo. Se la tua relazione non cresce, sta morendo. Se la tua azienda non cresce, sta morendo. Dove ti trovi? Fai una valutazione onesta della tua vita e chiediti dove stai crescendo e come ti fa sentire? C’è unazona della tua vita che sta morendo? Come ti fa soffrire tutto ciò?

 

Il contributo darà il significato alla tua vita

 

PERCHÉ TU FAI CIO’ CHE FAI?

Quindi, se tutti abbiamo gli stessi sei bisogni, perché ci comportiamo in modo diverso?

 

Innanzitutto, non li valutiamo tutti allo stesso modo. Alcuni hanno la certezza di cui hanno bisogno. Alcuni avranno amore e connessione. Altri potrebbero avere necessità di capire il proprio significato.

Ricordati poi che anche se due persone sono entrambe guidate dal bisogno di certezza, il modo in cui le stesse la ottengono sarà diverso l’uno dall’altro.

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Formazione

DI CHE COSA HAI PAURA?

COME IL TUO CERVELLO CREA LE TUE PAURE E COME SUPERARLE

Cosa ci fa paura? 

I serpenti, il buio, il rifiuto, l’amore, i ragni, l’ ignoto, parlare in pubblico, volare, le tempeste, i fallimenti – sebbene le ragioni siano varie, siamo tutti in qualche modo programmati  per provare paura.

 

Lo scopo della paura è di tenerci lontani dal male, ma cosa succede se ci trattiene da ciò che realmente vogliamo?

 

LA BIOLOGIA DELLA PAURA

Prima chiariamo alcuni fatti: non esiste una specie diinterruttore della paura. Nelle situazioni di pericolo si attivano varie aree del cervello

Quando percepisci qualcosa di potenzialmente pericoloso, l’amigdala invia segnali eccitatori ad altre parti del cervello. Se l’amigdala suona l’allarme, le altre aree aiutano a valutare il livello di minaccia e il tipo di risposta necessaria. 

 

Ma cos’è che scatena la paura? 

Molte volte temiamo semplicemente ciò che non conosciamo. 

Altre volte il solo essere intorno a persone che hanno paura può farti paura. 

E mentre questo potrebbe non essere un grosso problema quando si guarda un film dell’orrore, può avere un enorme impatto sulla vita quotidiana.

 

Sei la media delle cinque persone che frequenti“.

 

Spesso i genitori proiettano le proprie paure sui bambini o li inducono a ripetere i propri schemi guidati dalla paura. Altre storie che ci raccontiamo possono portarci a temere ogni cosa, dal rifiuto al successo. Che cosa possiamo fare allora per evitare che la paura possa trattenere noi o i nostri figli?

 

Devi usare la paura, altrimenti sarai tu ad essere usato da lei. 

Ricorda, il coraggio non è assenza di paura; si tratta di agire nonostante la paura.

Impara ad utilizzare la paura a tuo vantaggio e potrai davvero prendere in mano la tua vita.

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Formazione

TRASFORMA LE TUE PAROLE IN 4 STEP

Oggi diamo un’occhiata a come puoi trasformare la qualità della tua vita semplicemente diventando consapevole di quali parole usi per le emozioni negative e sostituendole con parole che ti offrono nuove e migliori scelte emotive.

 

Il vero segreto per trasformare la tua vita è diventare consapevole degli schemi che sono attualmente inconsci e plasmare il tuo modo di sentire.

In definitiva, il modo in cui ci sentiamo determina la qualità della nostra vita.

 

La qualità delle nostre vite dipende dalla qualità delle nostre emozioni.

 

PASSO 1: CONTROLLA

Diventa consapevole delle parole che usi per descrivere i tuoi sentimenti. Inizia a notare le etichette che stai mettendo sulle cose.

 

Se dici cose del tipo “Sono così in ansia per …”, fermati e ammetti che “ansia” potrebbe essere una parola troppo forte. 

Forse quello che sei veramente è “un po‘preoccupato”.  Scegli consapevolmente una parola che abbassa l’intensità negativa (invece di dire che sei “furioso” con qualcuno, descrivi te stesso come un po‘”irritato” o “deluso dalla loro reazione”).

 

Se qualcuno ti chiede: “Come va?” Invece di dire “Okay”, quale sarebbe una parola che potrebbe farti sorridere, che potrebbe infrangere il tuo schema?

 

PASSO 2: IDENTIFICARE 3 PAROLE NEGATIVE

Scrivi tre parole che usi attualmente per intensificare i sentimenti o le emozioni negative. Forse usi parole come “sono frustrato”, “sono depresso” o “sono umiliato”. 

Proponi parole alternative che riducano l’intensità di quelle emozioni negative.

 

Cosa succederebbe se invece di dire di sentirti “umiliato”, dichiari di essere “a disagio” per come è stata gestita la situazione? 

Puoi attenuare ulteriormente l’intensità emotiva usando modificatori come “sono solo un po ‘irritato” o “mi sento un po’ fuori posto”.

 

PASSO 3: TROVA 3 PAROLE POSITIVE

Scrivi tre parole che usi per descrivere la tue esperienze positive.

Non limitarti, se sei felice, aumenta questa sensazione tramite l’uso di parole più intense!

 

PASSO 4: TROVA UN AIUTO 

Ottieni una leva, quindi segui. Scegli due persone chiave nella tua vita – un amico intimo e qualcuno che rispetti che idealmente, non vorresti mai deludere. Prendili da parte e spiega loro il tuo impegno a sostituire due o tre parole chiave nel tuo vocabolario.

 

Soprattutto, dai loro il permesso, se ti sentono usare la vecchia parola, di chiederti se è davvero la parola che vuoi usare per spiegare come ti senti.

 

So che sembra ridicolo, ma se ti impegni, un semplice promemoria ti porterà a riprenderti e ad abbassare immediatamente l’intensità. 

Ti aiuterà a riconoscere che hai il controllo del tuo spazio in questo momento e semplicemente selezionando una parola diversa, potrai riuscire a  cambiare completamente il significato. 

 

Selezionando attentamente e consapevolmente leparole che stai allegando alle tue esperienze e facendolo per un periodo di dieci giorni, noterai un cambiamento immediato nel modo in cui ti senti.

 

Ancora una volta, so che sembra troppo semplicistico, ma se lo metti alla prova e lo segui con diligenza per dieci giorni, sperimenterai una trasformazione nei tuoi schemi emozionali. Sentirai anche la differenza nel tuo corpo.

 

Non meriti di avere una migliore qualità della vita? Inoltre, quando sei in un ottimo stato, come tratti gli altri? 

Migliore è il tuo stato, più potente è l’impatto su tutti coloro che ti circondano: le tue attività, i tuoi amici e la tua famiglia.

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CAMBIARE PROSPETTIVA

Se ogni volta che ti trovi ad affrontare una situazione sfidante sei teso, agitato o di cattivo umore sarà sempre più difficile per te desiderare di ripetere quella stessa esperienza in futuro!

Come esseri umani è per noi naturale rincorrere il piacere e rifuggire il dolore.
Cosa tentiamo di fare allora? Semplice, facciamo di tutto per reprimere il disagio legato a questi stati fisiologici ed emotivi non piacevoli evitando determinate situazioni.
Al contrario, chi ha successo ha imparato ad interpretare diversamente (e in maniera più costruttiva) quelle stesse sensazioni. Ha ad esempio imparato a vedere l’agitazione come energia e il nervosismo come concentrazione.
Questo cambio di “interpretazione” di fronte ai medesimi stati fisiologici ed emotivi vissuti da tutti gli altri, può essere incredibilmente di aiuto nelle nostre performance.


Sì, ma come possiamo cambiare prospettiva?
Per trasformare gli stati fisiologici ed emotivi da nemici ad alleati, uno degli aspetti chiave su cui dobbiamo lavorare è il nostro dialogo interiore. Ogni volta che hai una difficoltà da affrontare, poni attenzione su ciò che tu stesso ti dici, cerca di individuare i pensieri negativi e trasformati in positivi. Parte tutto da lì, provare per credere.

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QUANTO CONTANO LE EMOZIONI?

Un’emozione dipende dalla valutazione che facciamo di un determinato stimolo (ad es. piacevole/spicavole), può venir manifestata con modalità non verbali o comunicata a parole e può essere oggetto di una riflessione introspettiva permettendoci di modificare il nostro punto di vista sull’esperienza e di smorzarne la risonanza emotiva.

Cosa significa dunque essere emotivamente intelligenti?

Ecco un elenco delle 5 abilità principali in materia:
1. Conoscere le proprie emozioni, averne consapevolezza nel momento in cui si presentano;
2. Monitorare le proprie emozioni e tollerare quelle sgradevoli riuscendo a smorzarle e a fornire conforto a se stessi;
3. Motivare se stessi, utilizzare cioè le emozioni come base motivazionale per portare avanti i propri obiettivi con determinazione (riusciremo molto meglio in una causa che ci appassiona o in un progetto in cui crediamo);
4. Riconoscere le emozioni altrui, essere cioè in grado di provare empatia entrando in risonanza emotiva con gli altri;
5. Gestire conseguentemente le relazioni con gli altri riuscendo a mantenere consapevolezza e lucidità di pensiero anche durante conflitti e turbolenze a livello interpersonale.
Dunque, non possiamo controllare il sorgere dell’emozione, né sapere quale ci travolgerà, ma possiamo fare qualcosa sulla sua “durata” e a volte sul conseguente comportamento.
Ricorda : “Se riesci a tradurre in parole ciò che senti, ti appartiene” (H. Roth)

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Formazione

AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO

Come si può fare ad affrontare in modo costruttivo il cambiamento?
Accettando il cambiamento: non si può modificare l’evento, lo si può accettare e cercare di ristabilire un nuovo equilibrio. È come una sfida che va affrontata per raggiungere l’obiettivo.
Vivendo profondamente le emozioni: ansia, paura, tristezza vanno vissute fino in fondo perché ci permettono di entrare in contatto con la parte più profonda di noi, di rielaborare il cambiamento, capire di cosa abbiamo bisogno per affrontarlo e diventare consapevoli delle nostre risorse. Sono anche quelle emozioni che ci permettono di chiedere aiuto.

Essendo ottimisti: Bisogna fermare i pensieri negativi sul sé e sulla natura della situazione, pensare a delle possibili alternative di interpretare le cose e attivarsi per gestire il cambiamento. Il nostro comportamento e le nostre emozioni sono frutto di ciò che pensiamo, modifichiamo il pensiero e il modo di gestire la realtà cambierà.

Uscendo dalla zona di comfort: bisogna lasciare il modo di agire passato e gestire il disagio provato nella nuova situazione di insicurezza. Le vecchie credenze e abitudini spesso non si adattano alla nuova situazione. Porsi obiettivi semplici e raggiungibili per sperimentare nuove modalità di agire, di gestire la quotidianità, di vedere le cose, di essere e relazionarsi. Così si ricostruirà un nuovo equilibrio adatto alle nuove circostanze e amplierà la zona di sicurezza.

Aumentando la propria autostima: avere fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità permette di attivare una risposta positiva al cambiamento e mettere in gioco le risorse.

Avendo pazienza: riadattarsi dopo una rottura richiede tempo e bisogna agire un passo alla volta.

Imparando dal passato: come ho agito altre volte di fronte al cambiamento? Quali sono le mie risorse?

Quindi cambiare comporta mettersi in gioco, fatica, spesso è doloroso e fa paura, ma permette di scoprire parti di sé prima mai esplorate, di rinnovarsi, di aprirsi a nuove opportunità e accrescere le proprie capacità.
Non tentiamo di fermare il cambiamento ma lasciamo a noi stessi e alla vita la possibilità di stupirci.
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Formazione

L’IMPORTANZA DEL DIALOGO INTERIORE

Il dialogo interiore raccoglie tutti i pensieri che una persona indirizza a sé stesso.

Ogni volta che pensiamo, ci stiamo intrattenendo in un dialogo con noi stessi e questi pensieri sono in grado di modificare il nostro atteggiamento nelle circostanze, infondendo coraggio o inducendo rassegnazione.

Quando il dialogo interiore è positivo, accresce la nostra autostima e ci rende più coraggiosi nel compiere certe azioni e ci indirizza con grinta verso i nostri obiettivi.

Un sano dialogo interiore ci aiuta nel regolare le nostre emozioni, nell’indirizzare la nostra attenzione, nel motivarci, nel pianificare azioni per il futuro, nel migliorarci e così via.

Un buon dialogo interiore permette anche di conoscerci e scoprirci meglio, consente di tessere le trame delle nostre esperienze passate, mettendo insieme le parti e restituendo a noi stessi l’immagine che abbiamo di noi.


Non sempre le parole che rivolgiamo a noi stessi sono edificanti o costruttive; talvolta giochiamo a nostro sfavore con un pensiero negativo, con delle affermazioni che impattano negativamente sulla nostra autostima, limitandoci nella possibilità di accedere alle nostre risorse personali.


Se il proprio discorso interiore alimenta ansia, depressione e stati emotivi che diventano disfunzionali, in quanto ci impediscono di orientarci adeguatamente nel mondo, allora è necessario rivederlo, correggerlo, e riformularlo.

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GIORNATA “NO”? PERIODI DIFFICILI? CLICCA QUI

Se ogni volta che ti trovi ad affrontare una situazione sfidante sei teso, agitato o di cattivo umore sarà sempre più difficile per te desiderare di ripetere quella stessa esperienza in futuro!
Come esseri umani è per noi naturale rincorrere il piacere e rifuggire il dolore.
Cosa tentiamo di fare allora? Semplice, facciamo di tutto per reprimere il disagio legato a questi stati fisiologici ed emotivi non piacevoli evitando determinate situazioni.
Al contrario, chi ha successo ha imparato ad interpretare diversamente (e in maniera più costruttiva) quelle stesse sensazioni. Ha ad esempio imparato a vedere l’agitazione come energia e il nervosismo come concentrazione.
Questo cambio di “interpretazione” di fronte ai medesimi stati fisiologici ed emotivi vissuti da tutti gli altri, può essere incredibilmente di aiuto nelle nostre performance.
Sì, ma come possiamo cambiare prospettiva?
Per trasformare gli stati fisiologici ed emotivi da nemici ad alleati, uno degli aspetti chiave su cui dobbiamo lavorare è il nostro dialogo interiore. Ogni volta che hai una difficoltà da affrontare, poni attenzione su ciò che tu stesso ti dici, cerca di individuare i pensieri negativi e trasformati in positivi. Parte tutto da lì, provare per credere.

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